Autore Topic: io e il mio pg siamo una cosa sola?  (Letto 2270 volte)

Antonio Caciolli

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io e il mio pg siamo una cosa sola?
« il: 2010-06-04 08:19:43 »
dopo il thread sul bigottismo mi è venuta in mente un discussione fatta con un'amica che mi ha detto:
"secondo me i giochi di ruolo hanno il rischio che uno si estranei da se stesso e perda contatto con la realtà. Premesso che questo può avvenire con tutto anche con il calcio (se pensi solo alle partite di calcetto e imposti la vita in funzione di quelle) secondo me nel gdr è più facile perdere contatto con la realtà soprattutto per persone predisposte e quindi lo sconsiglierei a queste persone" <-- ho riassunto in qualche modo la frase ma il senso è quello

ho un po' riassunto la sua opinione sulla quale non sono ovviamente d'accordo.
So che i mondi virtuali portano alle volte a queste conseguenze e ci sono vari mud o anche chat in cui le persone si identificano più con il loro alter ego elettronico piuttosto che con loro stessi, d'altra parte ho sempre pensato che essendo un attività sociale il gdr prevenga questo tipo di rapporto, poiché il primo approccio è tra giocatori e la proiezione nel loro immaginario viene sempre filtrata dal rapporto che si ha tra le persone sedute al tavolo. Quindi il transfer ci può essere ma solo per la durata della scena/e. Infatti mi viene da pensare che spesso quando si gioca in modo molto intenso si fanno delle pause proprio perché "stare sempre in palla" con il pg non è facile.

mi piacerebbe sentire la vostra opinione al riguardo e magari corredata da "fatti di vita vissuta"

una sola raccomandazione: non è una crocefissione di un'amica che non conosce i gdr e che ha espresso una opinione con una frase che non ho avuto neanche il tempo per approfondire (o meglio non ho avuto il tempo per ragionare con lei spiegandole cosa è un gdr). La sua frase mi ha fatto venire in mente un po' di cose che ho scritto e che volevo condividere
« Ultima modifica: 2010-06-04 08:20:20 da Antonio »

Simone Micucci

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io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #1 il: 2010-06-04 08:55:25 »
che intende per perdere il contatto con la realtà?
Frequentare sempre le stesse persone, faticare ad accettarne altre, usare il gioco come unica attività sociale, legare la propria identità ad uno specifico gioco (o modo di giocare) e fare fatica a distinguere tra giocatore e personaggio?
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giullina

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io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #2 il: 2010-06-04 09:52:27 »
A dimostrazione della solidità dell'idea di fondo, anche dopo 13 anni ti può venire utile il progetto GdR2, di Sidoti e Giuliano.
Purtroppo dimostra anche come non si siano fatti passi avanti comunicativi nell'ambiente, se i problemi nel discutere il gdr sono sempre gli stessi.
giullina.net - Gaming As Women - Banshee Cat [ScreamingCats - games that make you scream] - 26 FM

Dr. Zero

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io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #3 il: 2010-06-04 12:13:54 »
Citazione
secondo me i giochi di ruolo hanno il rischio che uno si estranei da se stesso e perda contatto con la realtà. Premesso che questo può avvenire con tutto anche con il calcio (se pensi solo alle partite di calcetto e imposti la vita in funzione di quelle) secondo me nel gdr è più facile perdere contatto con la realtà soprattutto per persone predisposte e quindi lo sconsiglierei a queste persone

antonio, non so mi pare manchi di logica questa frase.
io ho giocato a basket tre allenamenti a settimana e partita la domenica e questo lo fanno milioni di persone in italia che fanno sport, oppure chi ha un impegno di diverso tipo che so teatro o volontariato.
fai quello che ti piace e grazie a dio che trovi il tempo nella tua vita per farlo.

PS: è una psicologa la tua amica?

io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #4 il: 2010-06-04 13:16:39 »
umph... ho iniziato a scrivere...
Viene un trattato astro-panto-carto-manto-psico-filo-proto-logico...

Riassumo, poi se escono concetti specifici vedo di rimetterceli a seguito.
le personalità di tutti sono salvaguardate fintanto che è chiaro e oggettivo per tutti che "si sta giocando".
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Antonio Caciolli

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io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #5 il: 2010-06-04 13:23:31 »
@Spiegel: fare fatica a distinguere tra pg e giocatore.significa che non riesci a distinguere tra cosa sia la realtà e cosa sia il mondo in cui vive il personaggio. esistono tanti studi su persone che ritengono il loro ego in un mud il loro vero essere e la loro vita reale (quella in cui agisce la persona in carne ed ossa) solo uno dei tanti desktop aperti sul pc


@Zero: mi sa che il calcio lo ho aggiunto io per dire che secondo lei devi avere una predisposizione e che non è automatico solo con i gdr ma anche con altre cose. solo che il gdr aiuterebbe. Nel teatro ad esempio ci possono essere quelli che "vivono per il teatro" e tendono a riuscire ad esprimersi al meglio solo quando sono sul palco, come se senza il palco le insicurezze riuscissero a vincerli, cosa che a lungo andare ti fa perdere il contatto sulla realtà

grazie a giulina del link... ora me lo guardo

io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #6 il: 2010-06-04 13:33:28 »
Citazione
[cite]Autore: Antonio[/cite]Nel teatro

Esistono anche casi di attori che dopo anni ad interpretare la stessa parte (ad esempio i grandi spettacoli con 10 anni di repliche o le serie-TV) si confondono e pensano di essere davvero quella "parte".

E' un limite intrinseco della percezione umana e di come le esperienze vengono immagazzinate e associate al "sé".
L'identificazione parte dall'io-oggetto contrapposto all'io-soggetto che trova la sua esistenza paradossale nel "corpo", che è contemporaneamente io/altro e soggetto/oggetto, non che contemporaneamente fonte/destinazione delle percezioni e delle emozioni.
Ad esempio posso confermarvi per esperienza personale che mi è capitato di sognare con l'interfaccia dei comandi di Enemy Territory o di WoW in sovraimpressione.
Come dire... la realtà è ciò che "vedi". Se passi 18 ore attaccato ad un MUD, la realtà è quella e il tuo cervello ci sguazza.

Ma personalmente rimango dell'idea che la colpa non sia del GdR o dei MUD, ma delle persone e della loro necessità di "averne sempre di più", fino a saturare.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Antonio Caciolli

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io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #7 il: 2010-06-06 10:07:14 »
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite][p]Ma personalmente rimango dell'idea che la colpa non sia del GdR o dei MUD, ma delle persone e della loro necessità di "averne sempre di più", fino a saturare.[/p][span class=CommentSignature][/span]


su questo siamo tutti d'accordo. il media GDR può facilitare questo processo?

io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #8 il: 2010-06-06 12:21:06 »
Citazione
[cite]Autore: Antonio[/cite]secondo me i giochi di ruolo hanno il rischio che uno si estranei da se stesso e perda contatto con la realtà. Premesso che questo può avvenire con tutto anche con il calcio (se pensi solo alle partite di calcetto e imposti la vita in funzione di quelle) secondo me nel gdr è più facile perdere contatto con la realtà soprattutto per persone predisposte e quindi lo sconsiglierei a queste persone


Mi sorge un dubbio: Questa ragazza a mai giocato ad un Gdr?
Trevor Devalle - Programmer and unanonymous alcoholic

io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #9 il: 2010-06-06 18:03:33 »
La cosa non mi pare strana, Trevor.
Magari è raro da noi, ed è successo di più in America, ma non è una cosa così strana.
Nell'ambito del Live conosco delle persone che effettivamente hanno perso il contatto con la realtà e hanno approfittato della loro gilda/gruppo per mettere su un gruppo mistico (vogliamo chiamarlo setta?) con teorie e così via... e loro si credono i pg che poi giocano nei gdr o nei larp.
Scientology style! Yay!

In ambito tavolo come dimenticarsi di quel gruppo di sardi (cagliaritani?) che se n'era uscito con l'università dei gdr e il cui capo, o gran maestro, si riteneva il possessore ultimo della conoscenza tramandatagli da Tolkien come fosse religione? Ci fu un dibattito su questa cosa su Gdritalia qualche anno fa, con l'invito a confrontarsi verso queste persone, che venne però disatteso.

io e il mio pg siamo una cosa sola?
« Risposta #10 il: 2010-06-07 01:00:44 »
Citazione
[cite]Autore: Antonio[/cite]il media GDR può facilitare questo processo?

Non più di quanto faccia il calcio, la politica, il sesso, la droga o la tv...
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