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Wish-fulfillment - Split da "due o tre Sessioni"

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Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite]Autore: Airone[/cite]Aah! Troppe risposte! Sono Caneammucchiato! Aah!
--- Termina citazione ---

In effetti è meglio se rallentiamo un pochino, dai. ^__^

Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]Nella logica della poetica greca invece, l'allontanamento dalla vita quotidiana aiuta a focalizzare l'attenzione sul topos e quindi sull'universalità dei problemi, secondo l'idea che "se anche Zeus ha questi problemi, è normale che li abbia anche io"
--- Termina citazione ---

C'è da dire che nella poetica greca credo che quelle storie fossero studiate per ottenere quell'effetto, effetto che è piú difficile da ottenere improvvisando.
Inoltre, quante volte gli dei (dico "gli dei" per il tuo esempio su Zeus) erano protagonisti dell'opera?
Se poi chi fruiva dell'opera credeva nell'esistenza di Zeus, allora per quanto lontano dalla natura umana era comunque qualcosa di per lui esistente.
Comunque, mi viene da chiedere una cosa: nella poetica greca, ci si focalizzava su quali problemi? Perché il mio discorso è che "è piú difficile sentire quello che capita a personaggi che sono lontani da noi", mi chiedo se "Si riesce ancora a empatizzare con personaggi cosí lontani dalla nostra realtà quotidiana"; l'universalità dei problemi su cui ci si focalizza, nella poetica greca è quello che capita ai personaggi, il dolore che provano? Se sí, mi riesce difficile pensare che si possa sentire quel dolore tanto piú quanto i personaggi sono lontani da noi: se a un personaggio è morto un figlio, quello che riuscirà a empatizzare maggiormente con esso sarà colui al quale è morto un figlio, non quello che non ne ha mai avuti né voluti.


--- Citazione ---[cite]Autore: Airone[/cite][p]Sì, ok. Ma vedi che anche tu, come aggiungi magia, o l'essere un forgiato (2) aggiungi parallelamente  paura dell'occultismo, problema dell'integrazione, ovvero 1.[/p][p]Aggiungere 2 non tglie spazio all' 1, anzi, dà più spunti[/p]
--- Termina citazione ---

Non concordo; al massimo, è un modo diverso di dare spunti, ma la paura dell'occultismo e il problema dell'integrazione si potrebbero benissimo inserire senza andare in cose sovrannaturali.


--- Citazione ---[cite]Autore: triex[/cite]Credo che la traduzione inglese migliore non sarebbe Cool ma Awesome
--- Termina citazione ---

Sí, cool non è la traduzione piú felice.


--- Citazione ---[cite]Autore: Airone[/cite]Sì, la ragazzina violentata è tostissima. Ma non è "figo". Non ti fa dire "WOAH!"
--- Termina citazione ---

Dipende da cosa intendi con "WOAH!"; perché a me la ragazzina fa dire "WOAH!", perché mostra un fegato, una risolutezza, che non so quanti avrebbero. Batman appare piú della ragazzina; è sicuramente visivamente piú figo del bambino-soldato; ma è apparenza. Quanto è importante? Per me, ma credo anche per te, è secondaria: perché credo che entrambi concordiamo che tra un personaggio con contenuti, ma senza apparenza; e uno con apparenza, ma senza contenuti; è meglio il primo.
Onestamente, quello che può materialmente fare Batman mi interessa poco: ha i miliardi, grazie che riesce a farlo. Ma credo interessi poco anche a te: se non andasse in crisi, se non avesse nemici che lo mettono in difficoltà nonostante i miliardi, ti interesserebbe?
A renderlo figo non credo sia quello che può fare, quanto piuttosto il modo in cui, messo in difficoltà (dai nemici, dalla società, dalle donne che gli piacciono), reagisce.
O, per meglio dire: sí, Batman è figo perché ha l'auto, gli accessori, ecc.; ma diventa interessante quando incontra delle crisi. Per quanto mi riguarda, che quelle crisi siano affrontate dal poliziotto di strada o da Batman è colore (che è importante: attenzione, non sto dicendo "è colore, quindi chi se ne frega"), perché il punto focale, ciò che rende interessante storia e personaggio, sono le crisi.

Credo che ci sia stato un malinteso, sicuramente complici i miei messaggi: giocare unsafe non significa giocare personaggi quanto piú possibile vicini a noi, né significa giocare personaggi che potrebbero esistere; il tuo esempio, "vado alla cena d'anniversario di 2 anni con Yvonne, oppure le do il pacco, indosso un costume nero e un lanciarampini e passo la notte a correre dietro ad un serial killer perchè non uccida un'altra prostituta di Hell's Kitchen", può essere unsafe come no. Dietro quella frase vedo questo conflitto (ma potrebbero essercene altri): la mia vita personale, o gli obblighi che per le mie capacità mi sono dato? Ora: a te, a te giocatore, quello è un conflitto che interessa? È un conflitto che tu giocatore senti come tuo, che ti mette in difficoltà? Pensare a uno che sceglie la cena (o l'inseguimento) al posto dell'inseguimento (o della cena) ti dà fastidio? Se sí, bene: stai giocando unsafe.
In tal senso, piú che il serial killer metterei qualcosa di meno forte: un furto milionario ai danni di un miliardario che nemmeno se ne accorgerebbe? Piú si alza la posta del crimine (furto, uccisione, distruzione del pianeta), meno l'opzione "cena con Yvonne" diventa appetibile.

Nota: non sto dicendo che quello sopra sia l'Unico e Vero modo di giocare, un D&D4ª si può giocare benissimo senza quello (è un gioco tattico); vale però come risposta alla questione del perché un personaggio figo/non figo.

Aggiunta: Sovrapposto con Korin...

Niccolò:

--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Tecnicamente, quello che ha detto Domon è verissimo: quella maniera di giocare è una forma di "right to Dream", quindi, SE vuoi giocare così, ALLORA vuoi giocare Right to Dream.
--- Termina citazione ---


parliamo nel contesto: si parlava del wish fulfillment, no?




--- Citazione ---[cite]Autore: Airone[/cite]Il gioco unsafe non offre alcuna attrattiva per me. Ma proprio zero. Non vedo per quale oscuro motivo dovrei ricreare in gioco situazioni che attivamente evito nella vita reale.
--- Termina citazione ---


perchè il gdr è uno spazio protetto in cui queste cose assumono una nuova dimensione e possono essere affrontate con uno spirito diverso. se perdi tuo fratello in un gdr puoi formare pensieri sulla perdita SENZA che tuo fratello muoia davvero, giusto per fare un esempio a me vicino... :/

ma i film che ti piacciono di più sono TUTTI di puro escapismo?


--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]Se uno ha già fatto esperienza di quelle situazioni, non proverà nessuna catarsi e probabilmente si annoierà anche.
--- Termina citazione ---


verissimo quello che hai detto della catarsi, ma anche chi ha già vissuto una determinata situazione può immedesimarsi, trarre riflessioni, e rafforzare (ad esempio) il lutto... annoiarsi non è così automatico...

Fabio Airoldi:

--- Citazione ---[cite]Autore: Korin Duval[/cite]
--- Citazione ---[cite]Autore: Airone[/cite][p]In questo momento della mia vita giocare una cosa tipo Authority con un gioco tipo AiPS corrisponde al mio ideale di GdR perfetto.[/p]
--- Termina citazione ---
[p]Pensa che io dopo 18 mesi mi ci sto quasi stufando... ^_^; Però sì, è fighissimo e AiPS è nato per 'ste cose qua. ^__^[/p][p]Tornando sul "vivere situazioni di meLMa":[/p]
--- Citazione ---[cite]Autore: Airone[/cite][p]Se invece son le situazioni che ti piace vivere, beh, contento per te: la vita ti offrirà un sacco di casini tipo questo che ti faran sbattere la testa al muro.[/p]
--- Termina citazione ---
[p]Attenzione, che non è che il gioco sia basato (ripeto, è un equivoco frequentissimo!) sul vivere 'ste situazioni, ma piuttosto sul gestire una storia che contenga questi temi.
Perché nella vita reale la "redenzione" forse ce l'hai, forse no, e come giustamente dici[span style=text-decoration: underline;]non è divertente[/span].
Ne LMVcP, a sfuggire dal Padrone alla fine ce la fai, per struttura del gioco, e la catarsi è garantita da prima di iniziare. ^_-
E quella ***** di Angelica, come tutti i Padroni, finirà presa a pesci in faccia, prima o poi.[/p][p]E poi ne LMVcP a volte i PG non hanno proprio scelta, sono immersi nell'orrore di non avere il completo controllo delle loro vite. Ripeto: orrore. È un gioco horror.[/p][p]Voglio dire: piacciono i film horror? Sì, hanno un pubblico nutrito.
L'emozione di farsi inseguire da uno psicopatico la vorrebbero, i fan dei film horror, nella vita reale? Diciamo di no.
Il personaggio che fa da "tramite" per la finzione genera quel livello di distacco (tanto o poco) che[span style=text-decoration: underline;]ti regoli tu[/span](e ci sono Tecniche di gioco che lo permettono: lines, veils, ecc.).
Ancora una volta ti rimando all'INCbook, con la storia di Zippolo, per un altro esempio reale che più di così non si può. ^_-[/p]
--- Termina citazione ---


É un buon paragone. Infatti detesto con tutto il mio cuore i film horror (escluso lo splatter demenziale alla Army of Darkness).



--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite][p]Dipende da cosa intendi con "WOAH!"; perché a me la ragazzina fa dire "WOAH!", perché mostra un fegato, una risolutezza, che non so quanti avrebbero. Batmanapparepiú della ragazzina; è sicuramentevisivamentepiú figo del bambino-soldato; ma èapparenza. Quanto è importante? Per me, ma credo anche per te, è secondaria: perché credo che entrambi concordiamo che tra un personaggio con contenuti, ma senza apparenza; e uno con apparenza, ma senza contenuti; è meglio il primo.
Onestamente, quello che può materialmente fare Batman mi interessa poco: ha i miliardi, grazie che riesce a farlo. Ma credo interessi poco anche a te: se non andasse in crisi, se non avesse nemici che lo mettono in difficoltà nonostante i miliardi, ti interesserebbe?
A renderlo figo non credo sia quello che può fare, quanto piuttosto il modo in cui, messo in difficoltà (dai nemici, dalla società, dalle donne che gli piacciono), reagisce.
O, per meglio dire: sí, Batman è figo perché ha l'auto, gli accessori, ecc.; ma diventainteressantequando incontra delle crisi. Per quanto mi riguarda, che quelle crisi siano affrontate dal poliziotto di strada o da Batman è colore (che è importante: attenzione,nonsto dicendo "è colore, quindi chi se ne frega"), perché il punto focale, ciò che rende interessante storia e personaggio, sono le crisi.[/p][p]Credo che ci sia stato un malinteso, sicuramente complici i miei messaggi: giocareunsafenon significa giocare personaggi quanto piú possibile vicini a noi, né significa giocare personaggi che potrebbero esistere; il tuo esempio, "vado alla cena d'anniversario di 2 anni con Yvonne, oppure le do il pacco, indosso un costume nero e un lanciarampini e passo la notte a correre dietro ad un serial killer perchè non uccida un'altra prostituta di Hell's Kitchen", può essereunsafecome no. Dietro quella frase vedo questo conflitto (ma potrebbero essercene altri): la mia vita personale, o gli obblighi che per le mie capacità mi sono dato? Ora: a te, a tegiocatore, quello è un conflitto che interessa? È un conflitto chetu giocatoresenti come tuo, che ti mette in difficoltà? Pensare a uno che sceglie la cena (o l'inseguimento) al posto dell'inseguimento (o della cena) ti dà fastidio? Se sí, bene: stai giocandounsafe.
In tal senso, piú che il serial killer metterei qualcosa di meno forte: un furto milionario ai danni di un miliardario che nemmeno se ne accorgerebbe? Piú si alza la posta del crimine (furto, uccisione, distruzione del pianeta), meno l'opzione "cena con Yvonne" diventa appetibile.[/p][p]Nota: non sto dicendo che quello sopra sia l'Unico e Vero modo di giocare, un D&D4ª si può giocare benissimo senza quello (è un giocotattico); vale però come risposta alla questione del perché un personaggio figo/non figo.[/p]
--- Termina citazione ---


No, no, hai centrato proprio il punto. Il costume e il lanciarampini possono anche essere di solo colore: ma ci devono essere. Come ho detto prima, guidare l'Aironmobile non deve per forza essere il punto focale; ma se devo calarmi in un personaggio con delle crisi, voglio che sia un personaggio con più colore attorno.

Per quanto riguarda "il conflitto ti dà fastidio": no, non particolarmente. E mi sta bene così.


--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite][p]perchè il gdr è uno spazio protetto in cui queste cose assumono una nuova dimensione e possono essere affrontate con uno spirito diverso. se perdi tuo fratello in un gdr puoi formare pensieri sulla perdita SENZA che tuo fratello muoia davvero, giusto per fare un esempio a me vicino... :/[/p][p]ma i film che ti piacciono di più sono TUTTI di puro escapismo?[/p]
--- Termina citazione ---


Sì, ma perchè dovrei voler formare pensieri sulla morte di un fratello? É questo che mi sfugge.

Se non di puro escapismo, di sicuro con una componente lontana dalla mia realtà, sì. Ad esempio preferisco di gran lunga 1984 ad un libro che racconta la realtà di un governo totalitarista del mondo odierno. Sulla realtà, preferisco leggere articoli informativi e discuterne. Non so se mi sono spiegato bene.

Matteo Suppo:
A mio parere ti sei spiegato benissimo. Ti ringrazio. Non credo che rientri nel wish-fulfillment. Non si tratta di "realizzare sogni", come può essere nel caso di uno che sogna di essere un grande cavaliere e quindi lo gioca.

Beninteso, nonostante la mia provocazione iniziale, lungi da me dire che si tratta di una maniera "sbagliata" di giocare. Di sicuro non è l'unica.

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