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Wish-fulfillment - Split da "due o tre Sessioni"

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Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite]Autore: Airone[/cite]di sicuro aiuterebbe me a capire cosa ci si può trovare nel giocare i cosidetti "sfigati" (continuo ad usare questo termine per capirci,
--- Termina citazione ---

Chiarissimo.

Dunque, vediamo un po' come metterla... Da qualche parte (che non riesco a trovare -_- ) si discuteva di come aumentare "il soprannaturale" fosse un buon modo, tendenzialmente, di aumentare la "distanza emotiva" dalla storia (ovvero, "giocare più safe", come si usa dire).

Se giochi un personaggio più "vicino a te", è molto più facile, ceteris paribus, il "sentire" il personaggio, provare empatia per esso, immedesimarsi, e quindi ricevere emozioni "forti" dal gioco.

Actual Play: io non disdegno il provare cose diverse tra loro (anche se ho una GROSSA dose di pudore per cui un gioco molto molto unsafe forse mi metterebbe a disagio, lo ammetto candidamente!). La mia PG in AiPS (siamo a metà della 4a Stagione) ha una grossa carica di marysuaggine intrinseca ed intenzionale (ma se è intenzionale, è ancora marysuaggine? ?_? ), nello spirito della serie (supereroi stile Ultimates o The Authority): grossi poteri, ecc. ecc.
Ma la parte più divertente è l'evoluzione del personaggio, ovvero il modo in cui "i poteri" ci parlano dei nostri personaggi, il come è passata dall'essere un Capitan America in gonnella nella prima stagione alla portavoce dell'umanità in mezzo agli "dèi moderni" nell'ultima (con tanto di Spotlight con tanto di classicissimo "matrimonio da supereroe/celebrità" giusto 2 settimane fa).

Actual Play (2): in Anima Prime facciamo a gara a chi fa più lo sborone con le descrizioni delle manovre, dei colpi, delle evocazioni, ecc. Safe? Puoi scommetterci. Divertente? Puoi scommetterci! Cosa ci piace dei personaggi? Usarli per "fare scena" ma anche per farli interagire tra loro e con i (pochi, dovrò aggiungerne) PnG.
Ovvero: non c'è NULLA di "male" o "sbagliato" nel giocare "safe". Però provare cose diverse fa sempre bene. ^_- E, come dice qualcuno sull'INCbook, "divertimento non è solo ridere".


Anche CnV, anche col Supernatural Dial al minimo, pone la questione di base "se avessi il potere, che cosa faresti"? Situazione ipotetica, pochi di noi (spero) hanno in mano una pistola e credo che nessuno di noi abbia mai sperimentato la sensazione di poter legiferare sulla vita degli altri con impunità... Però abbiamo tutti affrontato scelte "di coscienza", grandi o piccole.

LMVcP è un gioco che, ho notato, si presta a ENORMI fraintendimenti.
Non si gioca LMVcP per "vivere la vita del servo", ma per "vediamo di costruire questa storia di orrore prima e liberazione poi".
Il PG, oltretutto, ha dei veri e propri poteri enormi, molto più grandi di quelli di un PG di AD&D che muore se (o APPENA!) sbaglia qualcosa.
E, non a caso, giocando La Mia Vita Con Angelica, in cui togli il soprannaturale e al posto del Dott. Frankenstein c'è La Bionda Stronza, la paura del giocatore aumenta, proprio perché il tuo PG non è il deforme Igor, ma è uno come te, che hai conosciuto, o che potresti essere tu stesso. E se si parla di rianimare i morti, ok, ci ridiamo su. Ma se è una cosa che può capitarti... oh-oh!

(*): (che sarebbe una stranissima CA SIM o sbaglio? :P )

Ho risposto? Domande?


EDIT: crosspost coi 2 signori qui sopra. ^_^;

Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione ---[cite]Autore: Matteo Turini[/cite]aggiungere più 2 che posso a me sembra controproducente; solitamente mi porta a giocar personaggi piatti che sanno cavarsela senza grossi problemi in ogni situazione
--- Termina citazione ---



--- Citazione ---[cite]Autore: Korin Duval[/cite]Se giochi un personaggio più "vicino a te", è molto più facile, ceteris paribus, il "sentire" il personaggio, provare empatia per esso, immedesimarsi, e quindi ricevere emozioni "forti" dal gioco.
--- Termina citazione ---

Rileggendo queste due frasi (con cui a prima vista concordo) mi viene però in mente che... aggiungendo sempre più "2" al personaggio, basta aggiungere sempre più "2" anche ai suoi problemi che il livello di introspezione non cambia.
Diventa questione di gusto e di "color", ma forse il problema del distacco personaggio/giocatore è tanto forte quanto più esiste un divario tra il "figonzo" e i problemi che incontra.

Per riprendere l'esempio di Airone... il Batman di Darknight è un sociopatico... ma le sue nemesi sono il Joker e Harvey Dent... non certo due personalità da "ragazzo della porta accanto". Il confronto regge perché "l'equipaggiamento figo ++" di Batman non lo rende superiore ai "due problemi" che sta affrontando.
Sulla scheda di Batman ci sarà un tratto "un sacco di gingilli spacchiu-tronici sempre pronti. Neri.".
Sulla scheda di Joker ci sarà "passo per scemo, ma so come gira il mondo e te ne accorgi quando te l'ho già messo..."
Sulla scheda di Harvey Dent ci sarà "tutti i miei scrupoli sono bruciati con la mia mezza faccia".
E tutti questi tratti valgono lo stesso "modificatore" nel sistema.

Niccolò:

--- Citazione ---[cite]Autore: Airone[/cite]Se devo giocare solo per provare emozioni... beh, anche no. Emozioni ordinarie come amore, amicizia, rifiuto, paura, tensione... le provo nella vita di tutti i giorni. Nel gioco, voglio un contorno diverso. Voglio soddisfare il mioright to dream. Le emozioni aggiungono umanità al personaggio, ma non è ciò per cui gioco.
--- Termina citazione ---


giocheresti un personaggio figo SENZA problemi da risolvere?
e se no, allora che dicotomia è?

ma parliamo di film: i soliti sospetti parla di personaggi senza superpoteri. fa schifo?
parliamo di boardgame: agrigola parla di contadini tedeschi. fa schifo?
parliamo di videogiochi: in silent hill sei uno sfigato. fa schifo?
parliamo di gdr narrativisti: in cani nella vigna puoi giocare un cane che para pallottole col cappotto, vola, ed evoca colonne di fiamme dal cielo. però il gioco si impernia sui suoi problemi, non sui suoi poteri. fa schifo?

giocare wish fulfillment non è "avere i personaggi fighi". è "evitare di mettere i personaggi in difficoltà" o "evitare di mettere in dubbio i personaggi". è questo che vuoi dalle tue partite? se si, allora cerchi il right to dream.

Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]è "evitare di mettere i personaggi in difficoltà" o "evitare di mettere in dubbio i personaggi". è questo che vuoi dalle tue partite? se si, allora cerchi il right to dream.
--- Termina citazione ---

Non è vero.
Il Right to Dream incentrato su opere/romanzi/film dove i protagonisti sono sempre in difficoltà o in dubbio, è cmq right to dream ma i personaggi vengono messi in dubbio secondo uno schema ben preciso che è quello che si sta omaggiando.

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite][p]è "evitare di mettere i personaggi in difficoltà" o "evitare di mettere in dubbio i personaggi". è questo che vuoi dalle tue partite? se si, allora cerchi il right to dream.[/p]
--- Termina citazione ---
[p]Non è vero.
Il Right to Dream incentrato su opere/romanzi/film dove i protagonisti sono sempre in difficoltà o in dubbio, è cmq right to dream ma i personaggi vengono messi in dubbio secondo uno schema ben preciso che è quello che si sta omaggiando.[/p]
--- Termina citazione ---


[BM Watch ON]

Tecnicamente, quello che ha detto Domon è verissimo: quella maniera di giocare è una forma di "right to Dream", quindi, SE vuoi giocare così, ALLORA vuoi giocare Right to Dream.

E' vero anche quello che dice Khana sul fatto che esistono ALTRE forme di Right to Dream (perchè nel momento in cui vuoi "sognare" di essere il protagonista di una storia, il fatto che questo protagonista sia pieno di problemi o non ne abbia nessuno, dipende dal tipo di storia che vuoi omaggiare, non dalla Creative Agenda), ma questo non contrasta con quello che ha detto Domon. Domon non ha detto "se giochi Right to Dream, allora..."

[BM Watch OFF], potete proseguire la discussione...

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