Archivio > General

Apatia VS Partecipazione

<< < (5/10) > >>

Angelo Allegra:
Ergo, per te NON STA GIOCANDO DI RUOLO. ;)
Per te può essere oggettivo, ma essendo la tua opinione, cozza con quella di altri.
Saranno meno illuminati, ignoranti delle teorie ma visto che quello che loro stanno "giocando" è un "gioco di ruolo" secondo accezione comune, loro stanno giocando di ruolo.

Il punto è che non è importante, al di fuori di discorsi di massima come i nostri, la realtà.
Ma la percezione della realtà.
E la realtà percepita è che stanno giocando di ruolo... :)

Poi posso essere d'accordo con te.
E "squadra" mi piace tantissimo! :D
Ecco... con un termine hai reso una sensazione importante.
Dicendo squadra, personalmente, mi ispiri appunto una gestione paritaria e dinamica del flusso di attività, molto di più di gruppo che mi suona statico, devo dire.

Moreno Roncucci:
Concordo con Triex su quel tipo di giocatore, ma più che chiamarlo "giocatore passivo" lo chiamerei "giocatore MORTO".  Morto creativamente, come passione, come interazione con gli altri, etc. Di solito è un giocatore che non ha davvero interesse per quello che si sta facendo ma è lì per mangiare patatine e magari uscire di casa dove non sopporta più la moglie...

Però ci sono molti casi di giocatori passivi, oltre a questo.

Aneddoto personale: nel mio gruppo c'era una giocatrice che faceva sempre scena muta. Quando doveva decider qualcosa chiedeva agli altri. Era al livello che io chiedevo a chi l'aveva portata al tavolo "ma si diverte?", e un altro giocatore aveva chiesto più volte che venisse allontanata perchè "era una palla al piede".

Poi cambio gran parte del gruppo (rimanendo ancora sui giochi tradizionali, però passando da D&D e fantasy a CoC) e ho la prima sorpresa: di colpo questa stessa giocatrice, praticamente da una settimana all'altra, inizia ad interpretare personaggi con intensità e "prendendosi la scena" in una maniera che mi lascia all'inizio a bocca aperta (però è ancora una cosa legata solo all'interpretazione, la storia la decido ancora io)

Quando passo ai giochi forgiti prende anche le redini del gioco, quando tocca a lei, in una maniera che non avrei mai creduto alcuni anni fa. Non ha cambiato il carattere (è ancora molto indecisa, poco aggressiva, e se qualcuno "le parla sopra" sta zitta) ma con giochi che salvaguardano un suo spazio esclusivo di manovra, che salvaguardano il suo contributo creativo senza farlo cancellare da altri (che siano altri giocatori più aggressivi o un master "benevolo" che pensa per lei...) ha dimostrato che le sue idee non erano certo peggiori delle mie, anzi!

All'inizio credevo fosse merito dei giochi nuovi l'averla "risvegliata", ma poi mi sono reso conto che sbagliavo. Ragionavo come se la situazione "tradizionale" fosse quella "normale". No. E' quella che abbiamo adesso che, in gioco fra amici, è (o dovrebbe essere) "normale": si contribuisce tutti, si gioca insieme.

Quante volte l'ho detto che, con il gdr tradizionale, troppo spesso la lotta si sposta dal piano del gioco al piano sociale (lotte di dominio per imporre la propria idea e convincere il GM, continui stress al GM per averla vinta, arbitri del GM per mantenere il "potere", etc.). E non è tristemente "normale" che in un ambiente simile proprio i giocatori che magari potrebbero essere i migliori, che non prevaricano, che non parlano sopra agli altri, che non pretendono di decidere per gli altri, siano zittiti e esclusi?

Il primo cambiamento l'ha fatto semplicemente perchè sono stati esclusi dal gruppo certe persone. In un ambiente sociale diverso di colpo si è "aperta" molto di più nell'unico spazio di libertà ammesso: l'interpretazione del personaggio. Con il passaggio ai NW ci sono stati gli altri "cambiamenti" (fra virgolette perchè non è cambiata lei, è cambiato l'ambito sociale attorno)

Quindi, insomma, morale della favola: prima di considerare "morti" dei giocatori passivi, provate a metterli davvero in condizioni di sicurezza (quindi, obbligatoriamente con giochi di nuova generazione, ma non basta, anche fra questi ce ne sono di quelli che proteggono di più o di meno i contributi dei giocatori) e vedete come reagiscono. Potrebbero riservarvi delle sorprese...  :-)

Davide Losito - ( Khana ):
Blerpa, ma... guarda che tutto il discorso che gira intorno a questi giochi è proprio la differenza tra la "percezione di fare un'attività" e poi "fare davvero quell'attività".
Il "quid" della rivoluzione è proprio quella.

Il fatto che si dica che chi sta intorno al tavolo a tirare dadi a comando non stia giocando di ruolo non è dovuto ad una teoria, ma al significato stesso della parola "roleplay".
Dov'è il "cambio di comportamento attuato per prendere la parte di un ruolo differente dal proprio" in un giocatore che sta zitto e tira i dadi a comando?
Questo significato lo dà il dizionario di Oxford.

quasi-OT

--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Giocare attivamente a WoW significa cliccare ossessivamente un punto.
--- Termina citazione ---

Uff, magari fosse così... in realtà ci sono discorsi tecno-craftici "peggiori" per complessità e flame di quanto non si faccia per i GdR table-top.
Le rotation necessarie ad essere performanti in un raid per i DPS o per certi Tank sono talmente complesse che vengono calcolate con dei fogli Excel.
Per tankare con un paladino devi mettere in sequenza determinati spell, alternando quelli con cool down da 6 secondi, con quelli con cooldown da 9, nella forma che è diventata famosa come 6969-tanking.
Se sbagli 1 tasto, il raid è fottuto.
La "portata" del discorso è la stessa del partecipare secondo la logica del "play passionately". In WoW il "passionately" si chiama "theoricraft" e richiede che tu ti impari N formule nuove ad ogni patch.
Ma il succo non cambia: c'è chi sostiene che "basta schiacciare i tasti e le cose succedono" e di norma questi giocatori sono quelli che fanno da freno al raid-progress di un'intera gilda.
/quasi-OT

Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: Blerpa[/cite]Al di fuori degli sport (e spesso anche negli sport), guarda caso, conosco ben poca gente che giochi SOLO per il gioco in sè... anzi, legittimamente, secondo me giocano appunto perchè il gioco ricrea un'atmosfera
--- Termina citazione ---

Credo che nessuno qui giochi solo per il gioco in sé; per dire: ho ripetutamente chiesto a Moreno di portare un evento di Steal Away Jordan perché voglio giocarlo con lui; il Vellu, Lavinia e io giocheremo The Mother perché vogliamo giocarlo noi tre assieme.
Il punto non è giocare solo per il gioco, ma che ci si trovi per giocare, che il gioco abbia una parte rilevante.

Ezio:
Khana... non gioco a WoW più di quanto non giochi a baccarat, forse non avrei dovuto fare quegli esempi... spero che il senso del discorso sia comunque chiaro :-P

A me comunque è chiaro quello che dici tu, e credo che ci troviamo abbastanza d'accordo, no?

@Blerpa: No, non si tratta di soggettività, ma, stavolta, di analisi oggettiva partendo dall'osservazione sul campo.
In pratica:


--- Citazione ---Il gioco di ruolo richiede, per essere giocato, che tutti i componenti della "squadra" (inizio a stancarmi di chiamarlo gruppo) si impegnino a creare una situazione fizionale condivisa
--- Termina citazione ---


È la vulgata di "Giocare di ruolo comporta creare un SIS e partecipare all'Exploration".
Siamo al di fuori della soggettività e entriamo nel campo dell'analisi diretta e parzialmente scientifica dell'attività del giocare di ruolo, ovvero, come dice Khana, l'analisi oggettiva del cambio "cambio di comportamento attuato per prendere la parte di un ruolo differente dal proprio". Qual'è il minimo cambio di comportamento richiesto? Ecco, se non lo attui non stai giocando di ruolo, secondo l'interpretazione più obiettiva e stringente dell'attività. È piuttosto chi imperterrito afferma che anche al di sotto di quella "soglia" sta giocando di ruolo che è entrato nel regno della soggettività, della SUA interpretazione di cos'è un gioco di ruolo.

Posso anche essere d'accordo col discorso di Moreno, ma è troppo generalizzante, credo.
Le motivazioni per la "morte al tavolo" possono essere tantissime, ma se analizziamo quella specifica partita... il giocatore è morto, ovvero non sta giocando.


--- Citazione ---[cite]Autore: Blerpa[/cite]E "squadra" mi piace tantissimo! :D
Ecco... con un termine hai reso una sensazione importante.
Dicendo squadra, personalmente, mi ispiri appunto una gestione paritaria e dinamica del flusso di attività, molto di più di gruppo che mi suona statico, devo dire.
--- Termina citazione ---


Si, è una banalità e mi è venuta naturale, però ora mi ha mandato a fuoco il cervello. O.o
Esprime tutto quello che voglio da chi gioca con me, molto meglio di "Gruppo" o "Party".
Forse ne verrà qualcosa

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa