Concordo con Triex su quel tipo di giocatore, ma più che chiamarlo "giocatore passivo" lo chiamerei "giocatore MORTO". Morto creativamente, come passione, come interazione con gli altri, etc. Di solito è un giocatore che non ha davvero interesse per quello che si sta facendo ma è lì per mangiare patatine e magari uscire di casa dove non sopporta più la moglie...
Però ci sono molti casi di giocatori passivi, oltre a questo.
Aneddoto personale: nel mio gruppo c'era una giocatrice che faceva sempre scena muta. Quando doveva decider qualcosa chiedeva agli altri. Era al livello che io chiedevo a chi l'aveva portata al tavolo "ma si diverte?", e un altro giocatore aveva chiesto più volte che venisse allontanata perchè "era una palla al piede".
Poi cambio gran parte del gruppo (rimanendo ancora sui giochi tradizionali, però passando da D&D e fantasy a CoC) e ho la prima sorpresa: di colpo questa stessa giocatrice, praticamente da una settimana all'altra, inizia ad interpretare personaggi con intensità e "prendendosi la scena" in una maniera che mi lascia all'inizio a bocca aperta (però è ancora una cosa legata solo all'interpretazione, la storia la decido ancora io)
Quando passo ai giochi forgiti prende anche le redini del gioco, quando tocca a lei, in una maniera che non avrei mai creduto alcuni anni fa. Non ha cambiato il carattere (è ancora molto indecisa, poco aggressiva, e se qualcuno "le parla sopra" sta zitta) ma con giochi che salvaguardano un suo spazio esclusivo di manovra, che salvaguardano il suo contributo creativo senza farlo cancellare da altri (che siano altri giocatori più aggressivi o un master "benevolo" che pensa per lei...) ha dimostrato che le sue idee non erano certo peggiori delle mie, anzi!
All'inizio credevo fosse merito dei giochi nuovi l'averla "risvegliata", ma poi mi sono reso conto che sbagliavo. Ragionavo come se la situazione "tradizionale" fosse quella "normale". No. E' quella che abbiamo adesso che, in gioco fra amici, è (o dovrebbe essere) "normale": si contribuisce tutti, si gioca insieme.
Quante volte l'ho detto che, con il gdr tradizionale, troppo spesso la lotta si sposta dal piano del gioco al piano sociale (lotte di dominio per imporre la propria idea e convincere il GM, continui stress al GM per averla vinta, arbitri del GM per mantenere il "potere", etc.). E non è tristemente "normale" che in un ambiente simile proprio i giocatori che magari potrebbero essere i migliori, che non prevaricano, che non parlano sopra agli altri, che non pretendono di decidere per gli altri, siano zittiti e esclusi?
Il primo cambiamento l'ha fatto semplicemente perchè sono stati esclusi dal gruppo certe persone. In un ambiente sociale diverso di colpo si è "aperta" molto di più nell'unico spazio di libertà ammesso: l'interpretazione del personaggio. Con il passaggio ai NW ci sono stati gli altri "cambiamenti" (fra virgolette perchè non è cambiata lei, è cambiato l'ambito sociale attorno)
Quindi, insomma, morale della favola: prima di considerare "morti" dei giocatori passivi, provate a metterli davvero in condizioni di sicurezza (quindi, obbligatoriamente con giochi di nuova generazione, ma non basta, anche fra questi ce ne sono di quelli che proteggono di più o di meno i contributi dei giocatori) e vedete come reagiscono. Potrebbero riservarvi delle sorprese... :-)