[cite]Autore: p[/cite][p]Uhm, non sono troppo d'accordo col titolo. Gia' la procedura di gioco spinge abbastanza ;-) in quella direzione, mettendo un titolo del genere la scelta finale rischia di diventare (o forse lo e' gia': diciamo "di essere percepita come") una falsa scelta.[/p][p]Cosi', tanto per dare un consiglio non richiesto. :-)[/p]
Secondo me il titolo è BELLISSIMO, e in inglese "I Hate My Parents!" è ancora meglio!
Su quello che dice Paolo mi pare che ci sia una piccola incoerenza nel testo: all'inizio dice "Alla fine del gioco almeno uno di questi oggetti sarà scagliato contro il muro", ma più avanti dice "
Se il gioco si conclude con un litigio finale, al culmine del litigio Il figlio prende una pallina (oppure un bicchiere, un pupazzetto o un qualunque altro oggetto scelto che rappresenta uno degli altri personaggi) e lo scaraventa contro il muro gridandogli che lo odia". Secondo me sarà ben difficile che non ci sia un litigio finale, quindi si potrebbe anche lasciare l'opzionalità, ma dev'essere chiaro, almeno al designer, che è abusive design perché nel 99% dei casi il litigio ci sarà... Comunque no problem, l'abusive design fa molto Jeep; in ogni caso, non si può lasciare com'è adesso, con due affermazioni che si contraddicono.
Un'altra cosa su fratello maggiore e minore. Secondo me è meglio metterla così: se chi interpreta il protagonista ha un fratello minore IRL, allora il protagonista è il fratello maggiore; se invece chi interpreta il protagonista ha un fratello maggiore IRL, allora il protagonista è il fratello minore. Close to home! Sangue, distruzione e morte! Ah, e se chi interpreta il protagonista non ha fratelli né sorelle, allora vale la stessa regola però applicata a chi interpreta il fratello del protagonista.