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On stage [era: Montsegur come modello del nuovo...]

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Niccolò:

--- Citazione ---[cite]Autore: PaoloL[/cite]Interessante, ma questo potrebbe (condizionale) porre un limite a scenari "amatoriali" che bene o male hanno fatto parte del modo di essere di OS (anche se uno può sempre stamparsi le carte su cartoncino e ritagliarle... tutto sommato non è un grosso lavoro).
--- Termina citazione ---


non credo. le carte non devono per forza essere stampate in tipografia...

quello che pensavo era: schede del personaggio già pronte, ma in qualche misura "componibili" con "interpretazioni diverse" dello stesso personaggio... come già faceva opnstage, ma ancora più formalizzato in quella direzione...

Lollo:

--- Citazione ---[cite]Autore: PaoloL[/cite]Un'alternativa potrebbe essere un package di Regolamento (che magari poi è anche incluso negli scenari) + Guida avanzata + Set carte abbastanza vasto (da cui di volta in volta si sceglie un sottoinsieme adatto allo scenario). Certo, si perdono le carte "customizzate" allo scenario...[/p]
--- Citazione ---[p]ok, direi che siamo tutti d'accordo sul fatto che [l'asta] è uno dei pezzi venuti peggio del gioco...[/p]
--- Termina citazione ---
[p]Basta sostituirla con un meccanismo per distribuire "equamente" la regia delle singole scene, e magari anche la presenza in scena.[/p][p]bye[/p]
--- Termina citazione ---


Paolo Lucchesi! Ma guarda un po'. Ciao. :-)

Per me il punto fondamentale è che se lo scopo del sistema è "produrre una bella storia", non è detto che ci debba essere una "uniformità meccanica". Un modo molto semplice di gestire la cosa potrebbe essere dire che ognuno ha 2-3 scene a testa e basta così, ma per qualche motivo non mi soddisfa, alla fine è solo un round-robin. Preferisco un sistema che permetta ai partecipanti di tirare fuori le loro idee migliori, non semplicemente turnarli!
Al tempo stesso l'aspetto "giocoso" della parità fra i partecipanti è qualcosa che abbandono con difficoltà. Forse ci vorrebbe un metodo per cui sono tutti alla pari, ma chi ha idee migliori e/o in maggior numero è poi libero di esprimerle e inserirle nella storia.
Mi piace l'idea che il gioco sia composto da carte, per una produzione amatoriale stamparle e ritagliarle non sembra nemmeno un lavoro troppo difficile.
Mi immagino un gioco in cui si spargono sul tavolo le carte (scoperte) e pian piano si cerca di comporle: unisco il personaggio di Iago al carattere di Ofelia, metto un Tradimento nell'Atto II, passo una carta Duello al giocatore che interpreta Amleto, ecc.
Sono un po' indeciso sul mantenere tutto "in the open" oppure no, per il bene della storia direi di sì, comunque.

Per quanto riguarda la presenza in scena, sarebbe bello trovare un modo che dia un minimo di spazio a tutti, ma al tempo stesso non crei "scene inutili" in cui il personaggio A e B sono in scena assieme solo per raggiungere la propria quota di "onscreen". Vero è che le costrizioni e le unioni forzate spesso ti stimolano la creatività in modo inaspettato.

Altre idee?

Ciao
Lollo

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite]Autore: Lollo[/cite]Per me il punto fondamentale è che se lo scopo del sistema è "produrre una bella storia", non è detto che ci debba essere una "uniformità meccanica". Un modo molto semplice di gestire la cosa potrebbe essere dire che ognuno ha 2-3 scene a testa e basta così, ma per qualche motivo non mi soddisfa, alla fine è solo un round-robin. Preferisco un sistema che permetta ai partecipanti di tirare fuori le loro idee migliori, non semplicemente turnarli!
Al tempo stesso l'aspetto "giocoso" della parità fra i partecipanti è qualcosa che abbandono con difficoltà. Forse ci vorrebbe un metodo per cui sono tutti alla pari, ma chi ha idee migliori e/o in maggior numero è poi libero di esprimerle e inserirle nella storia.
--- Termina citazione ---


La Fan Mail?  ;-)

Non è solo una battuta. Questa descrizione (e anche alcuni suggerimenti precedenti) si adatta per perfettamente ad Avventure in Prima Serata (e anche a The Questing Beast e altri giochi).  Oggigiorno il problema per un On Stage 2.0 non sarebbe solo di essere un gioco più coerente, ma anche di dover fare qualcosa di specifico che altri giochi non fanno già...

Andrea Castellani:

--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Oggigiorno il problema per un On Stage 2.0 non sarebbe solo di essere un gioco più coerente, ma anche di dover fare qualcosa di specifico che altri giochi non fanno già...
--- Termina citazione ---

Esatto. Mi sembra una discussione che lascia il tempo che trova (per quanto le idee di Lollo siano molto buone). On Stage! nella prima metà degli anni Novanta era un gioco rivoluzionario, probabilmente il più avanzato al mondo: cercare di "correggerlo" mi sembra inutile e forse perfino irriguardoso, un po' come se oggi si cercasse di rendere più efficiente un motore a vapore costruito da Watt.
Piuttosto, prendiamo l'obiettivo di design di On Stage! (che secondo me è identificabile con "creare un gioco in grado di sviluppare una storyline divergente partendo da una situazione, iniziale o anche un po' più avanzata, presente in un classico della letteratura, anche a costo di modificare le caratteristiche dei personaggi originali se può servire per agevolare la divergenza") e, se ci piace ancora, creiamo un gioco totalmente diverso che raggiunga quest'obiettivo in maniera migliore, alla luce dei quasi vent'anni in più di conoscenze che abbiamo.

Davide Losito - ( Khana ):
Fragma (e secondo me anche Trame) fanno proprio questo.

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