“Parpuzio” è un finto problema, e gli abbiamo dedicato fin troppe energie. Però è una spia di un problema sottostante, che, se permettete, vorrei arrivare ad isolare ed affrontare.
È un finto problema perché:
1) C’è e ce lo teniamo.
Finiamola di parlarne come se “ci si potesse fare qualcosa”. È stato troppo catchy, troppo indovinato, troppo detto al momento giusto. IMHO finirà anche che la usano in America. Dopo la (geniale) maglietta “parpuzio ti segna”, sarà scolpita negli in-jokes nei secoli a venire. “New wave”, parola nata con buoni intenti ma poi “contaminata” (e caricata di significati) dagli atteggiamenti in altre community, a me non piace particolarmente. Ma è stata troppo catchy, troppo indovinata, troppo detta al momento giusto. Morale della favola: ora c’è e me la tengo per quanto mi stia sugli zebedei.
2) Il problema non è la parola in se.
Mi è stato aspramente (per utilizzare un eufemismo) criticato anche “giochi classici” (che avrei preferito nettamente, e che tento di usare abitualmente) dicendo che era « elitario, supponente, offensivo » e « stabilisce una classifica qualitativa che dispregia il vecchio in favore del nuovo ». Oltre ad altre piacevolezze assortite, non scrivibili in questo forum. Mi è stato anche aspramente criticato “System-0”, dicendo che sa di vuoto e vuole comunicare attraverso lo zero il presunto valore del contenuto. Sono sicuro che se lo chiamassimo “qwerty” mi sarebbe stato detto che si voleva svilire uno stile di gioco facendolo passare per freddo e meccanico abbinandolo ad un pezzo di computer. Scommetto che ci sarebbe stato da dire anche su “Sarchiapone” o “Pirulazio” (che se avessi coniato il termine io sarebbero probabilmente venuti fuori) che hanno nobili autori e significati legati a opere artistiche di tutto riguardo.
Come dicevo, il problema non è la parola. Il VERO problema è l’idea, il concetto che veicola.
Prescindiamo per un attimo dal fatto che questa nuova idea sia giusta o sbagliata: è comunque una idea che segna una certa rottura con il passato. Che vuole dargli uno sguardo critico, per imparare quello che c’è di buono, vedere gli errori fatti e procedere oltre.
Ma questo processo (guardarsi, giudicarsi, andare oltre) richiede una ragguardevole dose di autocritica.
Un Gioco Classico per funzionare ha bisogno di tempo. E quando butti tanto tempo e passione in una attività (anche la pesca dei girini, non è una esclusiva del gioco classico) ne vieni coinvolto e ci trasferisci parte della tua identità. È profondamente sbagliato, ti rende una persona peggiore, ma succede.
Facciamo un caso pratico: il mio.
Ho fatto il master per decine di anni. Alla fine avevo uno status di Bravo MasterTM (guadagnato sul campo) che mi faceva tanti bei massaggini all’ego. Ed a noi (io, la mia immensa boria e la mia ingombrante presunzione) i massaggini all’ego ci sono sempre piaciuti.
Se non fosse per la tenacia con cui Moreno mi ha martellato nella capoccia alcuni concetti probabilmente avrei smesso di giocare, che come Bravo MasterTM avevo raggiunto (abbondantemente) il troppo pieno.
Se le discussioni con Moreno non si fossero svolte a quattr’occhi, probabilmente avrei una imbarazzante Treccani di flame assortite a difesa del mio essere Bravo MasterTM sparse per internet. E piango solo Claudia che, non oberata dal fardello di “cotanta esperienza”, ha capito tutto prima e si è sorbita mesi di tirate mie su “sono una pila di stronzate”, “i giocatori non vedono il grande disegno”, “come si permettono di venirmi ad insegnare come si scrive una avventura”, e via discorrendo.
Anche perché molte delle cose che dicono le nuove teorie cozzano contro l’esperienza quotidiana. In molti – come me – sentiranno persone che gli raccontano che gli asini volano. E ci crederanno solo quando li vedranno rullare sulla pista di decollo.
C’E’ UNA SOLUZIONE?
Indolore, no.
Noterete che questo è il solo posto che io conosca in rete dove è possibile parlare di teoria e di giochi alcuni giochi “ad un certo livello”. Ci sarà una dialettica “tirata” legata al fatto che ci tratta di argomenti cool, sentiti ed appassionati. Perché chi ha fatto il mio percorso arriverà portando una ragguardevole carica di energia. Perché a chi non è d’accordo (in assenza di una prova sul campo fatta bene) gli sembrerà di sentirsi dire che gli asini volano. Probabilmente l’atmosfera sarà anche più tirata del dovuto perché paghiamo il conto di decisioni ed atteggiamenti di altre community, che hanno esacerbato gli animi, ma è un altro discorso.
Molto vorrà dire il tempo: finché i nuovi concetti non diventeranno common knowledge (che vuol dire “verranno conosciuti”, e non “verranno universalmente condivisi”) la dialettica sarà fatta di persone come me, che di giochi classici erano arrivate al troppo pieno e rischiavano di smettere di giocare, di persone che riescono a conciliare classico e nw e persone che non hanno ancora avuto una esperienza nw degna di questo nome.
Che è un poco un blueprint for disaster, ma non è male come sembra. Ho lavorato nei videogiochi, nei fumetti, negli anime e nei manga: questi meccanismi li ho visti all’opera miliardi di volte e raramente sono stati peggio di tanto.
CHE FARE?
Ne parleremo in lista di moderazione. Avrete notato che abbiamo imbarcato energie fresche per fare in modo che non tutti i problemi finissero sulle spalle dei soliti noti. Probabilmente cercheremo di fare un enforcing più attento delle regole di buona educazione. Ho anche qualche altra mezza idea e vi faremo sapere se poi si concretizzeranno effettivamente facendo accendere una qualche lampadina.
Ma più che chiedere che può fare la moderazione (che potrà fare enforcing più attento solo sui MODI delle discussioni, non sui CONTENUTI), chiedetevi che potete fare VOI.
Segnalate ai moderatori le situazioni “di crisi” tempestivamente, se pensate che vengano trascurate. Se un nuovo arrivo vi sta venendo la mosca la naso, magari chiedete in whisper ad un vostro amico di “darvi il cambio”. Siate più attenti ad evitare il dogpiling. Siate i primi a fare un caldo benvenuto ai nuovi iscritti. Coccolateli nelle discussioni più “tirate”. Aiutate Korin a riempire il glossario. Postate sul thread di Meme sulle belle esperienze con i giochi classici (che ne abbiamo TUTTI, non siate timidi).
Fare giocare la gente. Ovunque. Alla minima possibilità. E se non la avete, inventatevela. Invitateli alla Gnocco, ad internoscon, alla cotto, dove vi pare purché giochino.
In generale tentate di pensare come vorreste essere tratti VOI se (SENZA atteggiamenti da Troll), nel forum anoicipiaccionoivampiri.it voleste portare l’opinione che “l’unico vampiro buono è quello farcito di aglio”. Cioè in un ambiente in cui pensate di avere un contributo da portare ma che probabilmente andrà contro l’opinione dominante.
Non vi piace il nome “Parpuzio”? Scrivete tanto contenuto interessante e usate “giochi classici”. Fate le magliette “Classico è bello”. Create in-jokes catcy. Siate creativi, e fate in modo che la parola che preferite la abbia vinta sul campo.
