Premessa 1: In questo Actual Play parlerò solo il mio punto di vista e accennerò a qualche sensazione di gruppo.
Premessa 2: Questo post nasce per due motivi: mettere un punto esclamativo su quella che è stata la più coinvolgente esperienza di gioco della mia vita e rispondere ad un mio conoscente (che se dopo aver letto questo vuole rispondermi lo faccia via canali privati: PM, Skype... o magari in faccia).
______________________
Eccomi qui a scrivere il primo Actual Play della INC.
Sono qui a dire grazie a tutti i partecipanti alla giocata: Claudia, Michele, Mauro, Simone, Katia, Francesca e Erucenië... Ma non posso dimenticare il mitico Vellu per aver proposto questo... Gioco?
Gioco.
No, A flower for Mara non è un gioco. Sarebbe meglio definirla come un esperienza di role-play.
Divertente? Beh, come dice Tobias nel suo articolo "Divertirsi non vuol dire ridere".
E' stato coinvolgente, emozionante, fantastico... La più tremenda ed entusiasmante partita della mia vita, mi ha toccato davvero nel profondo.
Non mi piace farlo, ma non posso far capire al mio interlocutore perché la partita mi ha toccato cosi da vicino, senza parlare di un paio di faccende personali(che vorrei rimassero nel thread e fossero commentate il meno possibile).
A flower for Mara è un gioco che parla della perdita di una persona cara, beh. Io a questo tipo di vicende purtroppo ho una certa esperienza. Senza entrare nel dettaglio, vi posso dire che fino a 4 anni fa, a natale il salone era pieno di confusione, chicchere e festa. Oggi nella mia famiglia non è più necessario andare nel salone, stiamo in cucina. Per farvi capire quanto questa giocata mi abbia toccato dovrei parlarvi di faide famigliari, di infinite e noiose discussioni che farebbero invidia al clan dei Giovanni, dovrei parlarvi di una vita passata a traslocare, ma credo che questo basti per darvi un idea.
I giocatori erano:
Michele nel ruolo di padre di Mara.
Mauro nel ruolo del fratello di Mara.
Claudia nel ruolo di sorella di Mara.
Katia nel ruolo della madre di Mara.
Erucenië nel ruolo di figlia di Mara.
Francesca nel ruolo di Mara.
Simone, nel ruolo di Regista.
Io? Io ero il marito di Mara. Non mi potevano assegnare un ruolo che mi toccasse di più. Eh si. Anche di tragiche storie d'amore ho una piccola esperienza.
La storia che abbiamo deciso di vivere parlava di come la morte di Mara avesse sconvolto la vita di una famiglia in rovina per un padre troppo severo. Anche qui... mi tocca una faccenda personale! Immagino che ora iniziate a capire...
Ritornando alla fiction, per tutta la partita si è battuto su vari punti, quelli che mi vengono subito alla mente sono:
La severità del padre entrava in conflitti con i figli e il marito, un misero impegatuccio, indegno di sposare la figlia.
Il futuro della figlia di Mara.
Il futuro dello studio legale.
I rapporti trai personaggi.
Le cene giocate erano estremante simili a quelle che si possono vivere in una famiglia reale, i soliloqui erano belli e intesi - sentire Mara che m'incoraggiava è stato struggente, sono le parole che avrei sempre voluto sentire dalle persone che mi hanno lasciato - e gli spotlight erano scene che avevo visto di persona. L'intera giocata è stata cosi toccante da sentirla quasi reale, anzi, per definire adeguatamente la giocata la parola migliore da utilizzare sarebbe intima.
Intimità già...
Quand'è che vi dà fastidio se entrano senza bussare? Quando siete in un vostro spazio privato, quando siete in bagno, quando siete in dolci atteggiamenti con il vostro/a compagno/a, quando state in un momento profondo con qualcuno, insomma, quando sei spogli emotivamente o fisicamente.
Questo è stato a fower for Mara, un rapporto stupendo con delle persone che quasi non conoscevo, ma che durante il gioco mi è parso di sentirle così vicine. Durante la nostra partita io non stavo "giocando" con Claudia Cangini e Michele Gelli, ideatori della INC e i benefattori che hanno portato in Italia i giochi che mi hanno cambiato il tempo libero, non ero con quel pignolo di Mauro, non ero con il miei compagni di Gdr Simone e Katia, non ero con delle sconosciute come Francesca e Erucenië. Io ero con delle persone. Le loro facce, il contatto con la loro pelle, la loro voce bassa e rotta, quello che abbiamo condiviso, non... non è qualcosa che puoi fare parlando, e stato qualcosa di più, o quantomeno diverso. Qualcosa che ottieni, quando va bene, con persone che conosci da molto tempo e con il quale hai una certa affinità.
Entrando, bussando, interrompendoci, questo rapporto è stato violato, danneggiato, smorzato, con il cambio di stanza è stato maltrattato, il non aver potuto finire la giocata è stato uno stupro.
Non solo, io mi sono sempre chiesto che tipo di di ti persona sarei diventato nel futuro.
Beh, durante la partita ho avuto anche la riposta a questa domanda. E quella risposta mi è piaciuta.
E non solo: durante quella giocata, sono riuscito ad analizzare me stesso e quello che mi è successo. Cosa che mi ha davvero aiutato ad affrontare questioni che solitamente ho sempre rimandato, sapete… il classico discorso del “Domani inizio a studiare”.
Avrei voluto poggiare il fiore sulla lapide e togliermi un peso dal cuore e ricambiare quello che era stato dato a me a sua volta, ma sarà per la prossima volta.
Sono contento di aver giocato, grazie davvero ragazzi.
È stato un onore aver potuto condividere una cosa del genere con voi.
- Trevor Devalle.
My God, pure postare Actual Play di questa partita è unsafe.
Edit: Corretta la grammatica grazie al pignolissimo Mauro.