Jean-Pierre
Guardo tutti andare via, vagamente sconsolato e poi mi giro verso i rappresentanti dei Roden che sembrano quasi volermi confortare con i loro sguardi poco stupiti. "mi dispiace amici miei, poteva andare molto meglio, ma credo che abbiamo messo delle nuove basi quaggiù stasera e nessuno ... anche tra quelli che se ne sono andati potrà far finta di niente. Padre Esset deve essere fiero di aver fatto il primo passo. Dopo stasera i Roden (non so se hanno un altro nome migliore) hanno dichiarato che sono parte della città e che hanno un ruolo nelle decisioni della città, quello che rimane da fare è passare dalle intenzioni ai fatti"
Poi girandomi verso Lothar lo prendo sotto braccio per parlare con lui "in privato":
"caro amico, grazie per il tuo sostegno. Olaf è troppo influente e le sue parole sono il bastone del vescovo e del barone nel gregge dei sobborghi ... come il lupo deve bloccare prima il cane per rubare l'intero gregge, per noi sarà impossibile formare questa nuova alleanza fino a che Olaf potrà parlare ..."
stringo un pugno mentre dico quest'ultima frase e guardo Lothar negli occhi. Dobbiamo porci degli obiettivi e perseguirli a qualunque costo. Questo pensiero pervade il brillare dei miei occhi