"Ecco la refurtiva. Mi aspettavo di trovare di più, ma c'è stato un contrattempo... no, non le guardie, non ti devi preoccupare. C'era un altro. Un ladro non autorizzato. Una ex guardia di nome Jean, che stava cercando di sottrarre qualcosa dal palazzo. Non mi ha detto che cosa fosse, ho cercato di sbarazzarmene senza ucciderlo, ma non c'è stato verso." Sospiro, depositando il sacco sulla scrivania del mastro. "Ho dovuto agire di fretta, dopo aver perso tempo con lui e dopo aver rischiato che facesse scoprire entrambi."
Fornisco quindi una descrizione dettagliata del volto, della stazza e delle vesti di Jean. Dopodiché mi faccio ancora più seria: "Non sta certo a me ricordarti i principi che regolano la Gilda, ma noi non lasciamo mai correre un sopruso. Costui si è introdotto in un palazzo appartenente ad una zona per cui pago il diritto di prelievo, e ha danneggiato i miei affari. 'Danneggiare un membro della gilda è danneggiare la gilda,' cito semplicemente dalla legge." Pausa drammatica. "E la legge delle gilde è l'unica legge che ha un vero peso in questa città".