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Nocciolo della questione

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Davide Losito - ( Khana ):
SOS -è-, tecnicamente, un GdR. Anche Lord Max ne è sempre stato d'accordo.

Alessandro Piroddi (Hasimir):

--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite][p]SOS -è-, tecnicamente, un GdR. Anche Lord Max ne è sempre stato d'accordo.[/p]
--- Termina citazione ---

ah si?
e chi lo dice? ;)

mi spiego ... io non voglio dimostrare che SOS sia o meno un gdr.
è solo un esempio per esercitare la definizione data sopra.

a me non pare che le gesta del minion informino l'uso delle meccaniche di gioco; non ci sono scelte, non ci sono opzioni, la totalità della fiction prodotta è del tutto irrilevante ai fini del proseguimento del gioco stesso e delle regole, salvo l'unico "check" effettuato dal Signore quando valuta se le boiate che sente lo aggradano (e si continua) o lo annoiano (occhiataccia).
Esattamente come le regole di OUaT per cui se lo Storyteller di turno inizia a raccontare cagate, lo si interrompe ed il turno passa :P

posso immaginare la presenza di un'advocacy in SOS (il pg è minimale [sei un minion al servizio del Signore] ma comunque presente e con uno scopo forte: farla franca).
MA ripeto che non so se la presenza dell'advocacy di uno (o più) personaggi sia determinante per stabilire che un certo gioco sia un gdr!
è questo il punto sull'Advocacy che mi interessa sviscerare ;)

...

SOS mi pare una buona cavia :)
abbiamo qui Mauro e Khana che asseriscono contemporaneamente che SOS sia e non sia un gdr.
Analizziamolo!

E citiamo altri giochi a confronto! :D

Iacopo Frigerio:
Dunque Hasimir, non sono sicuro di capire in toto il metodo d'analisi che stai seguendo.

Partendo da un approccio differente, più generico, si può tranquillamente affermare che nel gioco di carte SOS si fa del "roleplay" c'è una situazione che non è reale, ma anche in minima parte immaginata o diversa da una situazione reale (dove tu persona non hai di che scusarti con un presunto capo/mamma/maestro) e c'è una consegna che fissa in minima parte due ruoli, quello di un servitore pavido, fallito, malvagio e traditore e quello di un maestro malvagio, potente, punitivo e frustrato. Tutto in chiave comica.
Anche se poco è un ruolo da interpretare con tutti i connotati del roleplaying (tenete conto che sempre in ottica allargata un roleplay è anche una sessione di recitazione di te venditore che simuli una realtà un cui devi vendere un prodotto, quindi sta a un livello ancora più basso, perchè il venditore non diventa un personaggio diverso da sé) e tieni presente che, a titolo di esempio, non riesco a giocarlo per via della forte immedesimazione nel ruolo di vittima che deve scamparla accusando altri e che mi crea grande frustrazione.

Dall'altra parte certamente SOS è un gioco, quindi in ambito ludico, credo sia abbastanza autoevidente.

Concludendo si può dunque affermare che SOS sia un gioco che necessita di roleplay e che lo stimola e produce. Quindi oltre che definibile come gioco di carte anche come gioco di roleplay o, in inglese, roleplaying game. Certo in una forma inconsueta a quella standard del nostro settore di riferimento e, non a casa, stratelibri lo vende come "di carte" e non "di roleplay".

Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: Hasimir[/cite]non ci sono scelte, non ci sono opzioni, la totalità della fiction prodotta è del tutto irrilevante ai fini del proseguimento del gioco stesso e delle regole, salvo l'unico "check" effettuato dal Signore quando valuta se le boiate che sente lo aggradano (e si continua) o lo annoiano (occhiataccia)
--- Termina citazione ---

Se questo è un ritorno storia > regole, escludere SOS dai GdR non inserisce una soglia minima di interazione storia > regole necessaria per essere classificati in tale categoria? Questo creerebbe anche il problema di definire tale soglia minima.


--- Citazione ---[cite]Autore: Hasimir[/cite]abbiamo qui Mauro e Khana che asseriscono contemporaneamente che SOS sia e non sia un gdr
--- Termina citazione ---

Io non ho detto né che lo è, né che non lo è, ho semplicemente fatto notare come la narrazione possa essere rilevante; se lo sia o no... non mi sono mai interrogato in merito.

Michael Tangherlini:
Però, Hasi, non capisco una cosa: perché testi la tua definizione su un gioco un po' ambiguo, da quel punto di vista? Non ti conviene testarla ed eventualmente anche rifinirla su giochi che per definizione non sono di ruolo (che ne so, "Monopoli" o "RiSiKo")?

-MikeT

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