Mike ha 10 anni, ha fatto le scuole elementari in una scuola a tempo pieno.
E' un ragazzino biondo, abbastanza vispo ma al tempo stesso ordinario. E' ovviamente chiuso con il padre, vorrebbe stare più tempo con lui ma di fatto vede nella donna di servizio (una signora americana molto gentile) una seconda madre.
Ha i tipici problemi di un ragazzino, direi niente di grave (in linea generale) ma sotto sotto soffre molto la mancanza della madre e la "lontananza" del padre. Odia la malattia di Malcom, cui attribuisce la colpa dei "pensieri" del genitore. Bene o male, però, ha dovuto affrontare la morte della madre da solo e questo l'ha reso tanto schivo quanto "maturo" per la sua età. E' molto legato alla maestra d'inglese della sua scuola.
Nota: Malcom era assente anche prima che morisse sua moglie, anzi, direi che il matrimonio era già parzialmente in crisi anche se il figlio non ne sapeva granchè. Questo per dire che Malcom è fondamentalmente molto egoista, la possibilità di "redenzione" è sepolta molto in profondità. Ovviamente, però, se la donna gli chiedesse di barattare la vita di suo figlio con la sua, rifiuterebbe: non è che "non ama" suo figlio, l'amore è solo sepolto dall'ossessione di guarire.
Malcom
"Uscire di qui?"
Malcom guardò la donna.
"Sopravvivere... forse è quello il problema. Io non voglio sopravvivere, io devo guarire. Ma non come quei tizi grigi nella chiesa.
Non m'interessa 'uscire', inizia a non importarmi molto il dove, ormai. Sono stanco. Quello che voglio è risolvere il mio... problema."