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GDR nelle scuole elementari
Moreno Roncucci:
Non so, ricordo che quando facevo le elementari si giocava già a Monopoli, o altri giochi da tavolo certo fra i più semplici, ma comunque più complessi di AiPS o altri gdr...
Quello che capitava, invece, era che le regole erano seguite rigorosamente, sì, ma senza leggere il manuale: c'era una "tradizione orale" di "come si giocava a Monopoli" tramandata dai fratelli maggiori.
Se le cose non sono cambiate (possibile, di anni ne sono passati tanti, sigh...) quello che sarebbe impensabile sarebbe che si leggessero il manuale di AiPS, ma come quantità di regole "orali" non mi sembra più difficile dei giochi che giocavo io...
rgrassi:
Ricordi bene, Moreno.
Tuttavia, per questioni che ancora non sono ancora riuscito a comprendere i giochi di narrazione tendono ad andare 'fisiologicamente' in un terreno dove le "regole non devono esistere" e, se ci sono, "devono poter essere deformabili a piacimento".
In questo senso E' MOLTO PIU' FACILE far giocare un gioco da tavolo che un gioco "di ruolo e narrazione".
Rob
Matteo Suppo:
Secondo il mio umile parere gli "espedienti" e le "modifiche" da fare ad aips consistono semplicemente nel dare ai bambini qualche prop per aiutarli a entrare nell'ottica di alcuni concetti astratti, come il potere di narrazione.
Usi un microfono finto e quando uno vince la narrazione in un conflitto glielo dai da parlarci dentro. In questo modo il concetto che "lui ha vinto il diritto di narrare" è palese: ha il microfono.
Poi magari sono scemo io, eh.
rgrassi:
Ma certo, triex.
La domanda è: "Ma l'assegnazione del potere di narrazione deve necessariamente essere rigida e regolamentata?" La mia risposta è NO, perchè si deve capire "al momento", al tavolo, chi potrebbe dare il contributo migliore alla narrazione e da quale punto di vista. E, si badi bene, questo non è necessariamente compito del Master Onnipotente.
Rob
Simone Micucci:
e di chi è il compito? Dell'adulto?
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