Autore Topic: GDR nelle scuole elementari  (Letto 11293 volte)

Niccolò

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GDR nelle scuole elementari
« Risposta #45 il: 2010-03-24 14:51:01 »
ehm, devo scriverlo in grassetto che mi riferivo a shadow, e chiedevo l'esperienza a Iz?

rgrassi

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GDR nelle scuole elementari
« Risposta #46 il: 2010-03-24 15:17:23 »
Ehm... Sorry.
Rob
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Glenda

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GDR nelle scuole elementari
« Risposta #47 il: 2010-03-24 20:48:34 »
Premetto che non ho seguito tutto il Topic perchè la polemica mi fa venire un fastidioso brivido sulla schiena...quindi potrei ripetere qualcosa che magari è stato già detto e me ne scuso da ora.
Stavo riflettendo su una cosa (e riflettevo dentro una bella piscina idromassaggio...questo porta sempre pensieri positivi): probabilmente il sistema di Levity potrebbe andare bene più di Aips per una certa fascia di bimbi di scuola elementare, ovvero quelli di seconda-terza-quarta.
I bimbi di quinta e i miei delle medie, invece, li vedo più adatti ad Aips.
Vi spiego perché.
Levity, per come lo sto giocando io, è MOLTO regolativo: il narratore dice "tu hai l'autorità di dire questo o quello" e lo dice in modo molto chiaro, tanto che Rob si arrabbia perché a me non riesce restare in quei limiti, e sforo, perché mi sento imbrigliata.
Ai bimbi piccoli, invece, quell'imbrigliamento è utilissimo, perché, appunto, hanno bisogno di avere comandi chiari e precisi, e riescono a rispondervi meglio che noi adulti. Inoltre, avendo ancora poco senso della "costruzione logica" di una storia, senza quei limiti deraglierebbero.
Alle medie diventa diverso: i ragazzi "hanno bisogno" di splafonare un po'...perché la loro fantasia è anche troppo imbrigliata da ciò che vedono in tv, o dalla vergogna di fronte ai compagni...oppure anche solo perché quella è un'età in cui "le regole sono strette", anche quando sono regole di gioco.
Quindi è bene che ce ne siano POCHISSIME e CHIARISSIME e che tutto il resto si possa infrangere, altrimenti, se ogni volta che dicono qualcosa che non va bene col sistema, li blocchi, finisce che poi si AUTO-BLOCCANO e non si buttano più.
Vanno incoraggiati a buttarsi anche se questo vuol dire andare un po' fuori dalle righe.
Per quello anche con Aips ho dovuto accettare dei compromessi con loro: per non farli sentire "giudicati se giocano bene o male", perché questo è la morte del gioco e della fantasia, e purtroppo, anche se lo fai bonariamente, quando un adulto (e nel mio caso una prof) ti fa notare che quella cosa non la dovevi dire, si passa dal terreno del divertimento a quello della "didattica"...e se fai quel salto...bhe...fine del gioco.
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

Ezio

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GDR nelle scuole elementari
« Risposta #48 il: 2010-03-24 21:13:15 »
Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]Ai bimbi piccoli, invece, quell'imbrigliamento è utilissimo, perché, appunto, hanno bisogno di avere comandi chiari e precisi, e riescono a rispondervi meglio che noi adulti. Inoltre, avendo ancora poco senso della "costruzione logica" di una storia, senza quei limiti deraglierebbero.


Hmmm... non avevi detto che avevi dovuto "allentare un po' le briglie" con AiPS? Non basterebbe tornare a stringerle per avere i comandi chiari e precisi di cui parli?
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

rgrassi

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« Risposta #49 il: 2010-03-24 21:18:09 »
Citazione

Levity, per come lo sto giocando io, è MOLTO regolativo: il narratore dice "tu hai l'autorità di dire questo o quello" e lo dice in modo molto chiaro, tanto che Rob si arrabbia perché a me non riesce restare in quei limiti, e sforo, perché mi sento imbrigliata.


OT:
Lo è perchè stiamo facendo una sessione in cui cerco di SPIEGARE passo passo i meccanismi di Levity. Al tavolo, e dopo i primi 5 minuti di giocata queste cose, sono 'trasparenti'. Si chiama Levity proprio perchè si gioca con una struttura precisa di regole che però i giocatori non 'avvertono'.

IT: Levity non limita l'uso della fantasia. Sappiamo tutti che 'restrictions foster creativity' e che un aumento di regole non necessariamente significa restrizione della fantasia. Ciò detto, ho giocato anche con bambini delle medie (che ci volete fare, ho la fortuna di aver avuto tanti nipoti di diverse fasce di età) senza cambiare una virgola del 'sistema'. Le due chiavi sono il "Potere di Narrazione" (chi può narrare cosa e come) e il "Potere di Decisione" (chi decide cosa e come, e cosa ne deriva). Regolando in maniera opportuna questi due aspetti puoi già iniziare a fare cose molto belle. Con i bambini delle medie, poi, nasce un altro aspetto. La sessualità ed i rapporti sociali che si costruiscono intorno a questo aspetto. Soprattutto per le femmine. Una giocata di ruolo in questo contesto non può prescinderne, sebbene la possa e la debba trattare con strumenti idonei e parlando con lo stesso linguaggio dei ragazzi (sebbene in un mondo immaginario).
Rob
« Ultima modifica: 2010-03-24 21:31:05 da rgrassi »
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Glenda

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« Risposta #50 il: 2010-03-24 21:37:04 »
Citazione
IT: Levity non limita l'uso della fantasia. Sappiamo tutti che 'restrictions foster creativity' e che un aumento di regole non necessariamente significa restrizione della fantasia


per i miei alunni sì.
Poi parlo solo di loro, perchè non ne conosco altri. Anzi, ho sbagliato modo di esprimermi: non è che limita la fantasia...semplicemente si imbarazzano se li blocchi e gli dici che un loro "splafonamento" non va bene.

@Aetius - forse sì, basterebbe. Non ci ho provato.
Però le mie colleghe delle elementari dicono che ai bimbi vanno fatte fare cose molto chiare e precise: non puoi dirgli "hai vinto il conflitto, narra la risoluzione": è un po' ampio.
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

Ezio

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« Risposta #51 il: 2010-03-24 21:42:07 »
Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]@Aetius - forse sì, basterebbe. Non ci ho provato.
Però le mie colleghe delle elementari dicono che ai bimbi vanno fatte fare cose molto chiare e precise: non puoi dirgli "hai vinto il conflitto, narra la risoluzione": è un po' ampio.


Assolutamente.

L'ho postato un po' tra le righe tempo fa, ma mi spingo a dire che per un bambino "piccolo" potrebbe essere persino accettabile spolverare Parpuzio (forse abbiamo trovato la sua nicchia?). Per quello che ne so un front-loading potrebbe essere anche utile. O forse basterebbe dirgli "hai vinto il conflitto... dicci come succede che Pippo picchi in testa Minnie". Non lo so, per questo mi interesso all'argomento.

Sottolineo tutti i condizionali del periodo qui sopra :-P
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rgrassi

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« Risposta #52 il: 2010-03-24 21:42:48 »
Citazione

semplicemente si imbarazzano se li blocchi e gli dici che un loro "splafonamento" non va bene.


Questo è vero. D'altra parte basta adattare in maniera flessibile la struttura di regole sottostanti e questo aspetto è facilmente bypassabile. La cosa importante è la percezione che tutti i giocatori devono avere di giocare con un set di regole che, sebbene variabile, è noto a tutti e trasparenti.
In altre parole, niente deve essere 'nascosto'.

Citazione

Però le mie colleghe delle elementari dicono che ai bimbi vanno fatte fare cose molto chiare e precise: non puoi dirgli "hai vinto il conflitto, narra la risoluzione":


Ahahah... :) Verissimo.
E' anche vero quello che dice Ezio: "Dicci come Pippo picchia in testa Minnie" è un buon modo per bypassare la cosa. Ma poi il bimbo inizia a farlo e splafona (come dice Glenda) e quindi tu devi accettare che si sta prendendo cose in più. Oppure gli dici, no, questo non potevi dirlo. E lui dice: "Perchè?" E tu: "Beh... "
Rob
« Ultima modifica: 2010-03-24 21:45:12 da rgrassi »
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Ezio

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« Risposta #53 il: 2010-03-24 21:53:29 »
Citazione
[cite]Autore: rgrassi[/cite]E tu: "Beh... "


Non funziona dicendo: "Perché eravamo d'accordo che queste cose le diceva Mario?"
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rgrassi

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« Risposta #54 il: 2010-03-24 22:21:11 »
Eehhh... :) Magari fosse così facile.
Quello che Mario potrebbe fare è:
"Vai vai, poi ti faccio vedere io. Maestro, posso menare il personaggio?"
Ma poi la domanda di fondo è:
"Ma perchè dovrebbe narrare Mario se questa cosa sta andando contro un desiderio di uno dei giocatori? Siamo proprio così sicuri che debba necessariamente narrare Mario?"
Esagero, naturalmente, ma quello che credo voglia dire Glenda è che in alcuni casi, è fisiologico il mancato rispetto delle regole.
I ragazzi di quell'età, soprattutto le femmine, sono proprio in una fase di crescita (e questa cosa è ancora più marcata con il passaggio all'età 14-18) ed il "rispetto delle regole" non è nelle priorità.
Infine, il 'problema' che tutti noi abbiamo riscontrato, soprattutto nei giochi di ruolo che le regole sono scritte per poter essere cambiate a mio piacimento.
Prima dei giochi forgiti NESSUNO usava le regole per come erano scritte. Non credo si tratti solo di regolamenti scritti male. Penso che l'istinto innato di piegare il comportamento delle cose alle nostre volontà faccia la sua parte. Nelle attività che danno soddisfazione intellettuale in particolare.
Rob
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Moreno Roncucci

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« Risposta #55 il: 2010-03-24 22:50:32 »
Non so, ricordo che quando facevo le elementari si giocava già a Monopoli, o altri giochi da tavolo certo fra i più semplici, ma comunque più complessi di AiPS o altri gdr...

Quello che capitava, invece, era che le regole erano seguite rigorosamente, sì, ma senza leggere il manuale: c'era una "tradizione orale" di "come si giocava a Monopoli" tramandata dai fratelli maggiori.

Se le cose non sono cambiate (possibile, di anni ne sono passati tanti, sigh...) quello che sarebbe impensabile sarebbe che si leggessero il manuale di AiPS, ma come quantità di regole "orali" non mi sembra più difficile dei giochi che giocavo io...
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

rgrassi

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« Risposta #56 il: 2010-03-25 09:57:57 »
Ricordi bene, Moreno.
Tuttavia, per questioni che ancora non sono ancora riuscito a comprendere i giochi di narrazione tendono ad andare 'fisiologicamente' in un terreno dove le "regole non devono esistere" e, se ci sono, "devono poter essere deformabili a piacimento".
In questo senso E' MOLTO PIU' FACILE far giocare un gioco da tavolo che un gioco "di ruolo e narrazione".
Rob
« Ultima modifica: 2010-03-25 10:12:16 da rgrassi »
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Matteo Suppo

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« Risposta #57 il: 2010-03-25 10:16:24 »
Secondo il mio umile parere gli "espedienti" e le "modifiche" da fare ad aips consistono semplicemente nel dare ai bambini qualche prop per aiutarli a entrare nell'ottica di alcuni concetti astratti, come il potere di narrazione.

Usi un microfono finto e quando uno vince la narrazione in un conflitto glielo dai da parlarci dentro. In questo modo il concetto che "lui ha vinto il diritto di narrare" è palese: ha il microfono.

Poi magari sono scemo io, eh.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

rgrassi

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« Risposta #58 il: 2010-03-25 10:45:18 »
Ma certo, triex.
La domanda è: "Ma l'assegnazione del potere di narrazione deve necessariamente essere rigida e regolamentata?" La mia risposta è NO, perchè si deve capire "al momento", al tavolo, chi potrebbe dare il contributo migliore alla narrazione e da quale punto di vista. E, si badi bene, questo non è necessariamente compito del Master Onnipotente.
Rob
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Simone Micucci

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« Risposta #59 il: 2010-03-25 10:47:42 »
e di chi è il compito? Dell'adulto?
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

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