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consigli di narrazione

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jackjack:
Khana, capisco benissimo quello che dici e, in un certo senso, lo condivido.

Ma mi sembra che siamo tutti daccordo nel dire che, la prima parte, è corretta e utile.

La seconda...a chi è utile? Forse solo a chi proprio non ha mai mai mai giocato ad un gdr (e francamente potrebbe non essere discriminante, chissà magari se la cava benissimo da solo), o chi lo gioca davvero come un "Budda-Budda-Budda" (mi son stufato di dire Eumate)

Faccio per dire.
Esempio: "la minaccia dall'alto": (parafraso) fate come Hollywod, brutalizzateli in maniera veloce e brutale e non dategli il tempo di pensare e di agire.

Ora, a parte che questo già apre un ventaglio di possibilità enorme con tutte le conseguenze del caso, da il via a tutte quelle storie che ormai, scusate, mi paiono trite e ritrite che magari partono con (l' ormai calssico) in medias res.

In linguaggio locale. E' railroding? Va bene. Ma visto che non è facile (secondo me, anzi) dimmi come farlo un pò più specificatamente.

Sia chiaro, la mia non è affatto una critica alle intenzioni. Però mi ha dato un pò il gusto della spiegazione facile, paragrafi e paragrafi di teoria e poi due righe di messa in atto pratico molto generiche. Proprio dove si doveva esssere più specifici vista la vastità delle situazioni.
Utili a maggior ragione per chi è poco pratico o non aveva mai intuito la possibilità.

Polpaccio:

--- Citazione ---[cite]Autore: 3evil[/cite]
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite][p]anche nel gdr tradizionale ci sono così tante esperienze funzionanti di party diviso[/p]
--- Termina citazione ---
[p]Potrei "sotterrati" di actual play di gente che ha pensato solo al suo personaggio e non al party distruggendo tutta la giocata.
Parlo di tradizionale, ovviamente.[/p]
--- Termina citazione ---


Sinceramente io ho avuto esperienze di gruppi di gioco dove si giocava a party diviso e ci si divertiva e gruppi di gioco a party unito dove ci si annoiava o litigava o si faceva Zilchplay.

Sembrerà strano a dirsi ma nel tradizionale ci sono gruppi che funzionano ed il gioco diventa funzionale perchè le persone raggiungono una perfetta sintonia, perchè questo dipende molto dal gruppo di gioco, inteso come somma di individui (scusate ma qui entrano in gioco le mie considerazioni filosofiche).

Se nel momento in cui si gioca c'è un'armonia che si instaura fra GM e Giocatori e fra i Giocatori stessi, allora il gioco diventa funzionale senza eccessivo sforzo e senza bisogno da parte di esterni di invocare chissà quale cosa.

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite]Autore: Steppenwolf[/cite]
--- Citazione ---[cite]Autore: 3evil[/cite]
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite][p]anche nel gdr tradizionale ci sono così tante esperienze funzionanti di party diviso[/p]
--- Termina citazione ---
[p]Potrei "sotterrati" di actual play di gente che ha pensato solo al suo personaggio e non al party distruggendo tutta la giocata.
Parlo di tradizionale, ovviamente.[/p]
--- Termina citazione ---
[p]Sinceramente io ho avuto esperienze di gruppi di gioco dove si giocava a party diviso e ci si divertiva e gruppi di gioco a party unito dove ci si annoiava o litigava o si faceva Zilchplay.[/p][p]Sembrerà strano a dirsi ma nel tradizionale ci sono gruppi che funzionano ed il gioco diventa funzionale perchè le persone raggiungono una perfetta sintonia, perchè questo dipende molto dal gruppo di gioco, inteso come somma di individui (scusate ma qui entrano in gioco le mie considerazioni filosofiche).[/p][p]Se nel momento in cui si gioca c'è un'armonia che si instaura fra GM e Giocatori e fra i Giocatori stessi, allora il gioco diventa funzionale senza eccessivo sforzo e senza bisogno da parte di esterni di invocare chissà quale cosa.[/p]
--- Termina citazione ---


Non trasformiamo anche questo thread nell'ennesima, stucchevole discussione sul gdr "tradizionale", please...

Niccolò:

--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]Domon, come Mirkolino e anche Sarkone (che qui non è presente, ma ha scritto molto in commento a quell'articolo) lo stanno analizzando in modo assoluto ed è chiaro e ovvio che rispetto a qualcuno che gioca coerentemente narrativista (e coscientemente...) da almeno 1 o 2 anni, quelle cose sono banali e ovvie.
--- Termina citazione ---


forse on ci capiamo: a me non sembrano cose banali e ovvie. a me le tecniche spiegate lisembrano invece incredibilmente artificiali e inefficaci. li non ci sono descritti i kicker, ma degli anti-kicker...

Davide Losito - ( Khana ):
ok...
allora


--- Citazione ---
- 1   Il protagonista: l’eroe che affronterà la storia, in genere è la personificazione dell’ascoltatore, l’avatar, il mezzo con il quale chi racconta la storia riuscirà a coinvolgere la sua platea.

- 2   L’antefatto: è la storia dell’eroe, quello che lo ha reso ciò che è, il suo bagaglio di conoscenze ed abilità, Il suo passato che lo rende unico ed inimitabile.

- 3   La ricompensa: l’obbiettivo dell’eroe, la meta finale che lo ripagherà di tutti i suoi sforzi. Nota che l’obbiettivo non deve per forza essere universale ed imponente (come essere il prescelto destinato a salvare il Mondo) in realtà la ricompensa è molto legata all’antefatto dell’eroe; per raccontare una buona storia basta che questa sia importante per lui.

- 4   L’avversario: tutto quello che si pone tra l’eroe e il suo scopo, anche in questo caso non è necessario che l’avversario sia un personaggio fisico o addirittura assoluto, come “il male”, ma anzi l’avversario, come la ricompensa, è legata all’antefatto dell’eroe; perciò utilizzare un avversario specifico, intimamente legato all’eroe, rende la trama molto più emozionante e coinvolgente.

- 5   L’arma: il potere dell’eroe, il mezzo con il quale può sconfiggere l’avversario e reclamare la ricompensa; che siano le sue abilità naturali, un’arma magica o misteriosi poteri, sarà solo sfruttando al limite queste sue capacità che l’eroe riuscirà a vincere.

--- Termina citazione ---

(i numeri li ho aggiunti io).

1. Cosa c'è in superficie.
2. Cosa ti è appena successo.
3. Qual'è la tua strada.
4. Cosa giace in profondità.
5. Cosa ti tiene sveglio.

Ti ricorda qualcosa?

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