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il big model ti dice quali giochi sono belli? (risposta a grifone)

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Moreno Roncucci:
Credo che ci sia anche una certa confusione fra "teoria forgita", in blocco, e "big model" (che a volte viene usato come un suo sinonimo).

Esempio specifico: l'idea che il system-zero (anche se non lo chiamano così) e l'illusionismo siano a priori "rischiosi" perchè portano spesso a fratture sociali nel gruppo si può considerare parte del corpus della "teoria forgita", anche se dibattuta, perchè diversi autori su The Forge hanno sostenuto questa tesi (soprattutto Edwards e Crane).  Ma non fa parte del Big Model, come "modello di come funzionano tutti i gdr"

Il Big Model potrebbe essere definito come tutta la parte descrittiva della teoria. "come funzionano i gdr". Poi c'è tutta la parte prescrittiva (che è quella più dibattuta e dove c'è meno consenso), resa possibile dal parlare un linguaggio comune (il Big Model, appunto)

Niccolò:

--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Il Big Model potrebbe essere definito come tutta la parte descrittiva della teoria. "come funzionano i gdr". Poi c'è tutta la parte prescrittiva (che è quella più dibattuta e dove c'è meno consenso), resa possibile dal parlare un linguaggio comune (il Big Model, appunto)
--- Termina citazione ---


e nel momento in cui diventa POSSIBILE discuterne in maniera intelligente per la prima volta, e questo vienbe fatto, BAM! un sacco di superstizioni si sciolgono come neve al sole.

Mirko Pellicioni:
in primis non credo che un giudizio estetico (gioco bello o brutto) possa essere applicato in toto ai GDR.
Un GDr è principalmente uno strumento, anche un martello può essere bello o brutto, l'importante è che sia utile a piantare chiodi.

Io sarei più per un termine più utilitaristico, il gioco funziona o meno?

Perchè funzioni però c'è bisogno che sia definita la sua funzione.

In soldoni un GDR è uno strumento che deve favorire una esperienza di gioco di un certo tipo.

In questo senso ad esempio, non per far polemica, dopo anni posso affermare che Vampiri sia un brutto gioco, perchè non favorisce affatto le tematiche che vuole proporre.

Mentre D&D 4a è un gioco già più riuscito anche se non fa bene il suo lavoro.

ecc.

Da questo punto di vista ad esempio CoC non è perfettamente riuscito perchè non favorisce una immedesimazione nel mondo di Lovercraft, anzi per certe meccaniche lo ostacola proprio, per cui anche questo lo ritengo un gioco riuscito in parte.

AiPS per esempio invece fa bene il cuo lavoro e favorisce il goco che propone, e lo considero per esperienza un gran gioco!

Sfortunatamente per decenni ci siamo illusi che lo scopo del gioco non esistesse, fosse un sottoprodotto del gruppo e che il gioco non era influente su questo (vedi D&D con cui andora oggi ci si ostina a fare di tutto!)

Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: mirkolino[/cite]Sfortunatamente per decenni ci siamo illusi che lo scopo del gioco non esistesse, fosse un sottoprodotto del gruppo e che il gioco non era influente su questo (vedi D&D con cui andora oggi ci si ostina a fare di tutto!)
--- Termina citazione ---

D&D ha uno scopo (almeno, gli ho sempre visto assegnargli questo, il che non significa che tutti glielo assegnino), solo che è talmente generico da voler dire tutto e nulla: interpretare (vivere la vita di) avventurieri in giro per il mondo.

Aggiunta: Con quanto sopra volevo dire che lo scopo del gioco è sempre stato impostato genericamente: vivere avventurieri. Non essendo finalizzato oltre quello, ovviamente tutto ciò che un avventuriero può fare vivendo ci rientra.
In altri di quelli vecchi, lo scopo in teoria era piú specifico (Vampiri: approfondire la natura del male; mi pare sia quello lo scopo dichiarato dall'autore), ma il sistema falliva nel perseguirlo.
Giochi come Cani hanno la parte "vivere un personaggio"; ma ci aggiungono qualcosa: e i suoi dilemmi morali mentre deve giudicare. E hanno un sistema che riesce a perseguire questo qualcosa.
Altri giochi, come D&D 4ª, direi che aggiungono qualcosa dal lato giocatore: e nel farlo cercare di vincere sfide strategiche.

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