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la critica del gioco, è possibile?

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Mirko Pellicioni:
Scusate il post, che potrebbe sempbrare polemico, ma in realtà nasce per un  bisogno di chiarezza sopratutto per me.

Faccio una premessa:

Io come formazione culturale e scolastica ho frequentato studi artistici: Liceo Artistico, Accademia di belle arti, ecc.

Sono quindi un operatore nel campo dell'arte grafica e affini.

In questi studi passando per la storia dell'arte fin alla filosofia estetica ci hanno insegnato il valore culturale della critica.

In questo senso la parola critica non è intesa come criticare o lamentarsi di qualcosa, ma come analsi di ocntenuti artistici e loro valutazione estetica sotrica ecc.

Con questa forma mentis alla "Sgarbi" (permettetemi il paragone) ho sempre affrontato le discussioni tecniche sul GDR con lo stesso spirito critico e analitico che mi è proprio.

Premettendo questo vedo però che spesso, in alcuni post, la critica anche forte viene vista come uno sfogo perosnale da alcuni oppure come una possibilità d insulto o critica di parte.

IO questi modi di intendere la critica al gioco non li capisco, proprio perchè vengo da un ambiente dove è importante dare dei giudizi qualitativi, estetici a volte forti ma sempre motivati da una ricerca di definizione del bello e dell'arte in genere.

Ritenendo che nache il GDr sia una espressione umana artistica in qualche modo, ponendomi delle finalità critiche non ho mai avuto problemi a dare giudizi anche forti, proprio per questa mia chiarezza intelettuale; sia quando difendevo i giochi classici, sia dopo, per autocritica, quando dai giochi NW traevo importanti ispirazioni e rivedevo le mie posizioni.

Eppure, spesso, anche quì, altrove è pure peggio, mi trovo in imbarazzo per questo continuo fraintendimento.

Allora mi domando: è possibile la critica (in senso tecnico come perl 'arte, o ilcinema) del gioco?

Possiamo dire, un gioco è qualitativamente inferiore o persino brutto? Oppure essendo giochi e quindi carichi di aspettative psicologiche, limitarci a un blando mi piace/non mi piace, per non offendere nessuno?

PS: Anche nell'arte può accadere che qualcuno si offenda segli di fa notare che la sua opera è esteticamente inferiore, ma come diceva il mio maestro di pittura:  "se esponi le tue opere ti esponi al giudizio degli altri".

Matteo Suppo:
Ma si tratta di arte?

Mirko Pellicioni:
Personalmente ritengo che lo strumento della critica si applichi a tutto il fare dell'uomo: arte, cinema, spettacolo, musica, artigianato e quindi perchè no anche il GDR può essere oggetto di critica!

Oppure no?

Matteo Suppo:
Se dico a un amico "guarda che sto pc che hai comprato oggettivamente fa cagare. Sappi che allo stesso prezzo potevi prenderne uno migliore e senza tutte quelle fregature comprese nel prezzo" lui mi ringrazia e la volta che deve prenderne uno nuovo chiede consiglio.

Se però lo dicessi per un quadro potrebbe dirmi "beh ma a me piace" e appellarsi ai gusti. E avrebbe anche ragione.

Simone Micucci:
la critica ha senso se fai riferimento a dei parametri oggettivi, se non erro. Altrimenti si cade nel "mi piace" "non mi piace", cosa su cui si cade comunque. Sta discussione non sarebbe da "gente che chiacchiera"?

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