Autore Topic: "Interpretazione", o meglio della recitazione in character - Annessi e connessi  (Letto 5838 volte)

Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Ecco, io preferisco la reazione B, anche se è più anacronistica e meno "recitata". E' più "vera"  :-)

Aspetta...
La reazione B è più anacronistica.
La reazione B è meno "recitata".

Fine.
Che sia più "vera" la A o la B è assolutamente da vedere, puoi sicuramente dire che -a te- piace di più la reazione B, ma definirla "più vera" vuole dire già dare un giudizio qualitativo alle reazione out-of-character.
Ci sono persone che "recitano" anche out-of-character e la reazione OOC non è necessariamente quella "un safe", senza contare che il sè per sè, il gioco "un safe" non è necessariamente "migliore".
Siamo nel campo del gusto personale e ci sono situazioni e situazioni.
Non pensiamo sempre al Fantasy e alle altre-Storie per fare paragoni, se alla Utopia GdR di Padova non avessimo "recitato" certe scene di Fiasco, non avrebbero reso bene come hanno reso.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Non pensiamo sempre al Fantasy e alle altre-Storie per fare paragoni, se alla Utopia GdR di Padova non avessimo "recitato" certe scene di Fiasco, non avrebbero reso bene come hanno reso.


Ah, ma (parlando personalmente per te, visto che non puoi entrare nella testa degli altri), ti è venuto naturale e spontaneo "recitare" in quella maniera, o ti sei dovuto sforzare?

E' in questa maniera che intendo "vera": naturale e spontanea. Non sto dicendo di sforzarsi di recitare di meno, proprio come non dico di recitare di più: dico che visto che la Recitazione nel gdr non è un valore in sé, ma solo quando deriva da altri cose che sono sì un valore in sé (immedesimazione, visione del personaggio, capacità espressiva, passione in gioco, etc.), allora non ha assolutamente senso lo sprecare energie per sforzarsi di recitare di più (o di meno).  Visto che oltretutto è uno sforzo che può distrarre dalle cose più importanti.

(a volte viene usata persino come rifugio: ho visto in almeno due occasioni giocatori rifugiarsi in una recitazione molto caricata per distanziarsi dai personaggi in "dubbio" e giocare più safe)

Semmai, bisogna sforzarsi di COMUNICARE MEGLIO. Quello sì che è utile.
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Ah, ma (parlando personalmente per te, visto che non puoi entrare nella testa degli altri), ti è venuto naturale e spontaneo "recitare" in quella maniera, o ti sei dovuto sforzare?

Era assolutamente naturale e spontanea.

Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]E' in questa maniera che intendo "vera": naturale e spontanea. Non sto dicendo di sforzarsi di recitare di meno, proprio come non dico di recitare di più: dico che visto che la Recitazione nel gdr non è un valore in sé, ma solo quando deriva da altri cose che sono sì un valore in sé (immedesimazione, visione del personaggio, capacità espressiva, passione in gioco, etc.), allora non ha assolutamente senso lo sprecare energie per sforzarsi di recitare di più (o di meno)

Infatti con questo concordo completamente.
Per la precisione, credo che ci siano situazioni che necessitano Recitazione e situazioni che la devono tenere lontana. Non c'è un "one way", neanche in questo caso.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Fabio Succi Cimentini

  • Membro
  • l'ovino che non ti aspetti.
    • Mostra profilo
    • Orgoglio Nerd
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Semmai, bisogna sforzarsi di COMUNICARE MEGLIO. Quello sì che è utile.

Ecco, chapeau per la sintesi e chiarezza di questa frase.
Questa è una cosa che effettivamente trovo molto utile e non così scontata da capire: io stesso sono stato per un po' di tempo uno zelota dell'in-character, dell'evitare il più possibile i chiarimenti 'esterni' per timore di intaccare l'immaginazione di una scena, e ora pur continuando a tenere a una recitazione comunicativa e vivida ho assimilato di più idee legate alla chiarezza e comunicatività.

Poi concordo con Davide sull'evitare di sostituire una One True Way con un'altra: effettivamente avevo aperto il thread sostanzialmente per questo, cioè per il timore che, come col framing aggressivo, potesse nascere una lettura totale e fraintesa tipo "via quelle stronzate di frasi in-character, parliamo tutti in terza persona che tanto alla storia bella ci pensa solo il sistema", un po' come quelle letture parodiche che 'questi sono tutti robottini rule lawyer, seguono le regole in modo meccanico e poi dicono di fare le figate'. Io non sono per i fiumi logorroici di frasi caricatissime e balzane in character - per quando logorroico io lo sia e a volte questo mi succeda giocando :°D - volevo giusto evitare che l'espressione recitata del personaggio, da dogma, diventasse un disvalore.
« Ultima modifica: 2010-02-22 09:51:49 da Tozzie »
nel dungeon nessuno può sentirti belare  |  emo gamer, sense of wonder gamer, pucci-un-cazzo gamer, vive la varieté.

Mattia Bulgarelli

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Mattia Bulgarelli
    • Mostra profilo
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Che sia più "vera" la A o la B è assolutamente da vedere, puoi sicuramente dire che -a te- piace di più la reazione B, ma definirla "più vera" vuole dire già dare un giudizio qualitativo alle reazione out-of-character.
Ci sono persone che "recitano" anche out-of-character e la reazione OOC non è necessariamente quella "un safe", senza contare che il sè per sè, il gioco "un safe" non è necessariamente "migliore".
Siamo nel campo del gusto personale e ci sono situazioni e situazioni.

Concordo con Khana E ANCHE con Moreno. Ohibò, com'è possibile?

Penso che Khanan abbia ragione a dire che la reazione non-recitata non sia necessariamente la più "vera", ma credo anche che nell'esempio di Moreno fosse chiaro che la reazione recitata, esempio A, fosse "ampollosa ai fini di giocare più safe" [EDIT: vedi post subito qui sotto, appunto!].
Una eventuale reazione C, recitata ma spontanea, è possibilissima. ^_-

Io di solito, anche se non frega nulla a nessuno, tendo a mixare recitato e descritto.
« Ultima modifica: 2010-02-22 10:47:34 da Korin Duval »
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Hoghemaru

  • Membro
  • Fabio Notarfranco
    • Mostra profilo
    • Ethereal Well
scusate, ma secondo me il punto dell'esempio di moreno non stava nel "recitare vs non-recitare", ma nel "partecipazione vs distacco"

una recitazione in prima persona, ma distaccata non vale un decimo di una reazione spontanea e genuina anche se raccontata in terza persona.

e quando c'è partecipazione la scelta della prima o della terza persona diventa una semplice scelta estetica, uno strumento narrativo per rendere più efficace ciò che si vuole comunicare.
sono un Suino Mannaro - "ci sono solo due persone di cui mi fido: una sono io, l'altra non sei tu!"

P.Jeffries

  • Membro
  • Davide Apollonio
    • Mostra profilo
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Giocatrice A: (guarda con disprezzo il GM, in character) "altolà, messere! Mi ha forse scambiata per una comune servetta da taverna? Io sono la Duchessa Von Rotterbach, e nessun uomo può permettersi di mancarmi di rispetto! Se mi porgerà le sue più deferenti scuse, le risparmierò la vita, in caso contrario sarò costretta a sfidarla e assaggerà il filo della mia spada, Ernoth la Tenebrosa: a lei la scelta!"
Giocatrice B (guardando il GM sbalordita) "ha fatto COSA??? MA IO GLI SPACCO IL CULO!!! Gli volo addosso e gli spezzo tutte le ossa, e poi lo faccio volare fuori dalla finestra a pedate!"[/p][p]Ecco, io preferisco la reazione B, anche se è più anacronistica e meno "recitata". E' più "vera"  :-)[/p]


In teoria, in una narrazione bisognerebbe (è consigliato) avere una certa coerenza (nei personaggi, nei luoghi, negli eventi,...) affinché si creda alla realtà narrativa. Le due risposte sono tutte e due "buone" a seconda del personaggio in questione. Se una dama risponde con la B non c'è spontaneità che tenga (sempre che questa spontaneità sia poi un valore...) nel ritenerlo un comportamento poco appropriato per il personaggio, che sarà alle prese con un'evidente caduta di stile.

Paolo Busi

  • Membro
    • Mostra profilo
Un attimo: prima di partire per la tangente bisogna definire cosa s'intende per "recitazione".
Perché "interpretare un personaggio" è una cosa, recitare un'altra.

Un personaggio è definito da quello che fa, non da quello che è: ho un bel da scrivere statistiche nella scheda, se poi me ne sbatto mentre gioco e faccio quello che mi passa per la testa in quel momento, potevo risparmiarmi tempo e inchiostro.
Un esempio su tutti: quei bei personaggi di D&D con Forza, Costituzione e Destrezza pompati, ma con Saggezza e Intelligenza sotto la media che, però sono capaci di analisi tattiche che neanche Rommel riusciva a fare. O quei bei gruppi guidati da un personaggio con Carisma 5 che però ha dalla sua l'essere "portato" dal giocatore leader del gruppo.
Se i giocatori riescono a far  fare al loro Personaggio il passaggio Scheda-Gioco abbiamo già fatto un bel passo avanti.

Poi abbiamo l'interpretare il personaggio, cioé il farlo reagire tenendo conto delle "date circostanze". AIPS si basa in massima parte su questo: il produttore "picchia" sul Problema del Personaggio e il Giocatore fa reagire quest'ultimo coerentemente con quanto è stato creato fino a quel momento. E anche qui ciò che fa il personaggio che lo definisce, non la scheda o la "recitazione". D&D ha tutta la menata degli Allineamenti, il buon vecchio RECON se ne sbatteva (e mai i miei personaggi hanno affrontato dilemmi più atroci, forse perché sapevano che erano sostituibili con soli tre tiri di dado).

Infine arriviamo alla recitazione e qui son dolori.
Chi vuole fare l'attore - su questo concordo con Gygax - faccia teatro, non giochi di ruolo. Recitare riguarda l'autenticità di quello che facciamo: l'attore deve essere autentico in quello che porta in scena, non vero. Se è "vero", allora deve andare da uno psichiatra. Posso impegnarmi più che posso a portare in scena i dubbi di Amleto, ma non sono il Principe di Danimarca il cui zio ha ammazzato il padre e sposato la madre. Per quando una recitazione sia intensa, per quanto l'attore sia immedesimato nel personaggio, sa sempre dove finisce il palcoscenico e si vola di sotto.
Se al tavolo mi viene la battuta giusta posso dirla per il divertimento mio e dei miei compagni. Posso anche avere scambi di battute "in personaggio", ma siamo sempre nel regno del "facciamo che io ero...", non in quello della recitazione. Se giocando devo sorbirmi la pessima recitazione dei miei compagni ed ammorbarli io stesso con la mia, preferisco che ognuno si limiti a descrivere ciò che il suo personaggio fa. Poi, ci sono gruppi che si divertono a recitare? Benissimo, sono contento per loro (senza ironia alcuna), però che non pretendano che io faccia la stessa cosa.

Il vero lavoro dell'attore sta tutto nell'interpretare il personaggio:  il decidere perché quel personaggio dice quella battuta; se pensa solo al come dirla allora è non sta lavorando bene. Allo stesso modo nel gioco di ruolo è come il personaggio affronta i dilemmi morali che incontra ciò su cui il giocatore deve concentrarsi, tutto il resto è solo colore delle tende.

Citazione
[cite]Autore: Pabu[/cite]Il vero lavoro dell'attore sta tutto nell'interpretare il personaggio:  il decidereperchéquel personaggio dice quella battuta; se pensa solo al come dirla allora è non sta lavorando bene.


Il discorso è questo e vale anche, nella misura delle loro capacità, per i giocatori di ruolo.
Credo che su questo forum ci sia una implicita propensione ad usare il termine "recitare" al posto di "interpretare", perché "interpretare" è un termine che può essere fuorviante, in quanto nei tradizionali è stato più volte associato a "interpretare le regole", "interpretare il risultato".

Qualsiasi termine italiano usi, la traduzione in questo caso è "roleplay"; se vuoi un terzo sinonimo è "impersonificare un ruolo".
Poi, proprio perché siamo in un GdR e non a teatro, questo "impersonificare" rappresenta tutto quello che hai detto, ivi compreso adeguarsi allo squallido punteggio di intelligenza che ti sei messo sulla scheda :)
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]proprio perché siamo in un GdR e non a teatro, questo "impersonificare" rappresenta tutto quello che hai detto, ivi compreso adeguarsi allo squallido punteggio di intelligenza che ti sei messo sulla scheda

Se però il gioco è gamista (metti D&D 4ª), fare scelte tattiche sbagliate perché il personaggio ha poca intelligenza non va contro il senso stesso del gioco?

Matteo Suppo

  • Amministratore
  • Membro
  • *****
  • Matteo Suppo (oppure no?)/ Fanmail permanente
    • Mostra profilo
Ed è anche stupido, perché il fatto che un personaggio non sia una cima in matematica non significa che non sappia combattere. Quello è un sogno dei nerd che vogliono un mondo in cui gli stupidi bulli che li picchiano vengono sconfitti facilmente dalla forza del cervello e dell'amore.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Ezio

  • Membro
  • Ezio Melega
    • Mostra profilo
triex, stai tornando acido XD
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Citazione
[cite]Autore: triex[/cite][p]Ed è anche stupido, perché il fatto che un personaggio non sia una cima in matematica non significa che non sappia combattere. Quello è un sogno dei nerd che vogliono un mondo in cui gli stupidi bulli che li picchiano vengono sconfitti facilmente dalla forza del cervello e dell'amore.[/p]


Infatti i tipi di intelligenza sono diversi e non si possono riassumere in un semplice punteggio!

Poi c'è anche da considerare che quei punteggi in D&D e affini valgono quel che valgono, alla fine quantificano la probabilità che si possa verificare un evento, li che vuol dire che per qualche assurdo tiro sfigato il personaggio con intelligenza bassa possa elencare le abitudini riproduttive dei beholder (che ho trovato in un manuale, brrr) mentre il mago studioso, non sappia che pesci prendere...
Una cosa che non mi è mai piaciuta!

Banalmente, in un gioco Gamista è il GIOCATORE che sceglie le tattiche e non il Personaggio...
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Banalmente, in un gioco Gamista è ilGIOCATOREche sceglie le tattiche e non il Personaggio...


Ma questo avviene SEMPRE. Il personaggio non può prendere decisioni, non esiste...

Quella che cambia è la scala delle priorità che usa per prendere decisioni, non il fatto che decida sempre e comunque lui.

E tanto per frenare un altro equivoco...

Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]Se però il gioco è gamista (metti D&D 4ª), fare scelte tattiche sbagliate perché il personaggio ha poca intelligenza non va contro il senso stesso del gioco?


Questo vuol dire confondere il gamismo con la pawn stance (che non è nemmeno una CA).

Il gamismo è semplicemente considerare (priorizzare) il gdr come gioco (nel senso di game). Un gioco ha regole. Interpretare il personaggio fa parte delle regole.

1001 nights non arriverà mai troppo presto. Questa storia che il gamismo sia muovere pedine ammazzando mostri ha da fini'...
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Tags: