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[AIPS] Finalmente si Gioca!
Pippo_Jedi:
E' tardi ma prima di andare a letto vi lascio un paio di commenti a caldo:
serata godibilissima ci siamo spanciati dalle risate e ho l'impressione che nel complesso si sia andati nella direzione giusta...
appena rimetto assieme gli appunti farò un post più strutturato sulle dinamiche del tavolo etc etc
vi lascio con un sunto della serie per come mi viene adesso chiarendo che molte cose non le scrivo, ma che i protagonisti sono tutti pressochè completi per quanto riguarda i tratti...
Serie: ancora senza titolo
Un presente alternativo (o forse anni '70) un po' fantascientifico ma low-fi, niente pistole laser o navi spaziali, ma tecnologie in alcuni casi avanzate, come ingegneria genetica ipersperimentale, inteligenze artificiali cose pseudoscientifiche.
Il tono della serie è Pulp: i pg sono seri e le situazioni sono presentate in generale come serie, ma spesso il pubblico si spancia per le cagate alla quentin tarantino.
Un Boss misterioso ha messo insieme una squadra di persone e in ogni puntata vedremo questo Team muoversi dalla base di Los Angeles verso un qualche posto dove devono entrare/sabotare/raccogliere informazioni su una misteriosa "fazione avversa al Boss", per muoversi hanno la seguente copertura (e qui è stata una delle perle della serata): partecipano ad incontri di "Pugilato a Squadre", uno sport a 3 per squadra dove 2 giocatori se le danno come fabbri ed un terzo ha una specie di ruolo di "quaterback", a punti, con regole assurde che cambiano di stato in stato. Ogni puntata della serie dovrebbe avere come titolo un qualche cosa legato a questo Sport e che allo stesso tempo è legato ai fatti della puntata...
Personaggi: Ogni personaggio ha un nome della vita sotto copertura e uno all'interno di questa organizzazione segreta... i nomi non li abbiamo trovati, ma li abbiamo indentificati con dei ruoli nel team segreto/nella squadra di pugilato.
Lo stratega/La merda: Steve Bushemi. è un po' il capo del gruppo segreto, conosce personalmente il Boss (è l'unico), ha perso la figlia e cerca di ritrovarla, ha dei saldi principi moral. Problema: cosa sono disposto a perdere pur di raggiungere i miei scopi? Nella squadra di pugilato tiene un profilo basso ricoprendo mansioni umili (la Merda)
Il Marine/il Pilone: Vin Diesel. ex marine, è il gruppo, da solo, di fuoco del gruppo e pugile massiccio, in qualche modo è impelagato nella sparizione della figlia dello Stratega. il suo problema è: sarò all'altezza della situazione?
Sberla/il quaterback: brad pitt. il bellone del gruppo, ha un passato negli ambienti del crimine e qualche problema con la droga ed il gioco d'azzardo, con il suo charme si procura contatti, relazioni ed agganci in qualsiasi situazione. problema: rifuggo da contatti umani. fuga non intesa come solitudine, ma come evitare il coinvolgimento personale. Come legame ha "antagonista del boss": in precedenza ha lavorato per la fazione avversa ed è per questo che fa parte della squadra.
Supporto logistico informatico tecnologico della squadra/addetto al merchandising: Jack Black... grasso... un Nerd Ciccione che è un genio dell'informatica e si da' da fare su nuove tecnologie annesse a questo. Nel team vende magliette e merchandising associato allo Sport. problema: l'unico modo con cui riesce a rapportarsi con gli altri è tramite ciò che fa', quindi cerca di eccellere a tutti i costi. E' legato al personaggio successivo: sono fratello e sorella.
"La Gnocca": nuova leva del gruppo, picchia come un fabbro ed ha ottime capacità introfulatrici/supporto al pilone dato che picchia come un fabbro: ragazzina di 19 anni interpretata dalla giovane Jessica Alba. E' appena entrata a far parte del gruppo: lei sa che il Nerd Ciccione è suo fratellastro, hanno il padre in comune ma lui non lo sa. Ha una forza ed agilità fuori dal comune, troppo fuori dal comune, ha scoperto che in qualche modo suo padre faceva parte di un qualcosa di misterioso e che le sue capacità sono il risultato di questi esperimenti, come anche quelle, ma anche qui lui non lo sa, del fratellastro. Si è unita al gruppo perchè vuole scoprire di più sul suo passato della sua famiglie, e sul suo futuro: ha difficoltà a controllare queste strane capacità. problema: vuole essere una persona normale. va ancora a scuola e la scuola è il suo set personale
per adesso è tutto, ci risentiamo poi...
Ezio:
Consiglio/Paranoia personale: I nomi. Subito. Tutti. Il titolo della serie, i nomi dei personaggi.
Non dare nomi, avere difficoltà nel farlo è la classica pippona (per me) da giocatore tradizionale incapace di vero commitment verso il personaggio (per difesa dal Bravo master o che). Finché non gli dai un nome non è vero, è solo un'insieme di numeri e statistiche, totalmente safe e senza alcun rapporto. Un personaggio senza nome serve per vincere la solita missione, non per farsi prendere da una storia.
Consiglio spassionato: ok, questa è la fiction, ma... come sono andate le cose al tavolo, tra i giocatori? Spiegarcelo potrebbe essere molto utile per commentare ^^
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Non dare nomi, avere difficoltà nel farlo è la classica pippona (per me) da giocatore tradizionale incapace di vero commitment verso il personaggio
--- Termina citazione ---
C'è anche chi ha problemi a dare nomi semplicemente perché non gli viene in mente nulla che lo convinca; non per nulla personalmente considero Names una delle risorse più utili :P
Ezio:
Names è una figata ma... seriamente? Mai visto al tavolo una persona in difficoltà a battezzare un personaggio che "sentiva". "Non mi viene in mente niente" è una scusa che, di solito, mi fa un po' incazzare e che non ritengo valida: hai secoli di letteratura da cui trarre, elenchi del telefono, celebrità, cataloghi ikea, marche di elettrodomestici... se senti il personaggio l'ispirazione arriva, sempre.
Dato che le difficoltà oggettive sono sempre superabili ("Non so bene come rendere un nome arabo, non ne conosco" "Tieni, qui ce ne sono quanti ne vuoi") io ho imparato a vedere nella vaghezza dei nomi un chiaro indizio al gioco svogliato o, comunque, totalmente safe.
Francesco Berni:
bè io coi nomi ho sempre fatto fatica, sia quando giocavo tradizionale sia dopo, ma alla fine c'è l'ho sempre fatta in un modo o nell'altro, ci sono casi patologici in cui hai ragione, ma per me è sempre avuto difficoltà a trovare un nome più che a fare tutto il resto di una scheda.
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