Vento Inquieto benedice la pioggia e continua a correre mentre sussurra la sua gratitudine alla dea che sta coprendo la loro fuga. Già, perché di questo si tratta. I prescelti, l'unica speranza di una creazione malata e in pericolo, abbattuti e costretti alla fuga dalla Caccia al Wyld. La situazione, se non fosse tragica, sarebbe quasi comica.
Senza fermarsi il solare lascia che la sua anima si spenga nella notte, e lui e i suoi compagni vengono avvolti dall'oscurità. Naturalmente, l'acqua non li avrebbe protetti dal Peleps che guidava la spedizione, né il vento avrebbe nascosto le loro tracce al suo compagno figlio dell'aria, ma essi sono stati abbattuti, e almeno per il momento, Vento Inquieto, Ombra Scarlatta e Nila Manto notturno sono al sicuro.
Trovando finalmente nel fitto della foresta un albero grande abbastanza da concedere un riparo, Vento adagia dolcemente a terra i suoi compagni.
"Se continuiamo ad essere così stupidi, non vivremo a lungo." afferma, con una certa durezza. Ombra però nota che i suoi modi di Vento non corrispondono alla sua voce, e che anzi, sta ispezionando la ferita al fianco di Nila con grande tenerezza e sollecitudine. "Fortunatamente abbiamo la pelle dura." dice con quello che nel buio potrebbe essere un sorriso.
Alza lo sguardo verso il prescelto di Marte. "Hanno avuto modo di riunire una grande squadra. Sapevano che ci saremmo trovati in quel punto, e hanno attaccato non appena Stella della Marea se n'è andata. Temo che anche lei possa essere incappata in un agguato al di là del portale. Come possiamo recuperare questo svantaggio? C'è modo di offuscare la loro visione?"