Io invece marco Il mio tocco infiamma, il mio ricordo riscalda.
Vento Inquieto, avvolto dalla luce purificatrice, scende sulla città straziata come una meteora. L'arai fischia nelle sue orecchie e dopo la confusione delle ultime ore, prima Thanadar, e poi ancora peggio, Garenu, c'è un piacevole silenzio dentro di lui. Un silenzio sporcato solo dal disprezzo che ha letto negli occhi di Nila prima di andare. Trae un lungo respiro, e guarda verso il basso in cerca di qualcosa su cui sfogare la sua rabbia. E lo trova.
C'è un drappello di demoni che sta incalzando un gruppo di soldati Sangue di Drago. Vento atterra su di loro con una furia che sorprende anche lui. A uno spezza la schiena atterrandoci sopra, per poi rotolare via falciando le gambe di altri due, in uno spruzzo di sangue verdastro, dopo di che si rialza, e affonda la lancia nel fianco del più grosso di loro, che stava per finire un Cynis dopo averlo disarmato. Mentre il corpo del demone si dissolve in fumo nella sua aura, Vento raccoglie il daiklave di giada rossa da terra e ne offre l'elsa al legittimo proprietario.