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Ad ogni serata, il suo gioco

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Niccolò:
dicci un po, moreno: hack di polaris?

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite] Domon:[/cite]dicci un po, moreno: hack di polaris?
--- Termina citazione ---


Un sacco postati qua e là, come per DitV del resto, ma in particolare che n'è uno molto interessante che dovrebbe essere pubblicato (ancora non so se sarà giocabile a sè stante o servirà il manuale di Polaris) alla prossima Gencon: Thou Art But A Warrior di Anna Kreider ("wundergeek" nei forum). (e se Anna non si dimentica, potrei essere nel volume nell'elenco dei playtester...   8)  )

Lo stesso autore di Polaris, Lehman, ha sostenuto (abbastanza enfaticamente), che preferisce TABAW alla sua ambientazione originale...   :shock:

TABAW è nato come "puro setting" da giocare con le regole di Polaris, durante un contest per "trovare nuove ambientazioni a vecchi giochi" su story-games, ma nella sua forma attuale (quella che ho giocato io) presenta alcune modifiche nelle regole (piccole, ma significative: la tragedia non è più personale ma riguarda l'intero setting. Alla fine del gioco  non c'è solo la morte o il tradimento, ma pure la caduta di un intera civiltà) e alla nomenclatura.

Qual è il setting? La penisola iberica. All'epoca della Reconquista. I giocatori interpretano cavalieri che cercano di salvaguardare una civiltà illuminata, avanzata, un faro di luce nelle tenebre dell'ignoranza, contro un orda di barbari rozzi, ignoranti e avidi puramente d'oro, che vorrebbero saccheggiare le loro case, bruciare le loro biblioteche e mettere a ferro e fuoco le loro città.

Sono Cavalieri arabi e moreschi, che difendono il Califfato (o quel che ne resta) dalle orde barbariche dei Cristiani|   8)

Nel gioco, le differenze sostanziali (a parte quelle ovvie tipo i nomi diversi) sono: Assenza di demoni e in generale molto meno "sovrannaturale", il gioco è molto più legato agli aspetti sociali e terreni.  E le scelte non sono più solo tradire o morire. (ma la caduta del califfato è comunque inevitabile)

Renato Ramonda:
Ho sentito un actual play anche di TABAW, e scorso il documento di playtest, e devo dire che e' molto affascinante.

I Cavalieri del Califfato hanno ora delle spade di acciaio di toledo, invece che di luce stellare, e fanno tiri d'esperienza quando dimostrano dubbio sulla propria fede... e il massimo tradimento diventa convertirsi al cristianesimo o all'ebraismo.
E man mano che le cose peggiorano per i personaggi, il "contatore della catastrofe" cresce per tutti, facendo scattare scene topiche in cui l'esercito cristiano si fa sempre piu' ardito, fino al finale con la caduta della civilta' "avanzata e perfetta" del califfato iberico.

Leonardo:
Trovo che la prospettiva di TABAW sia molto interessante, direi quasi necessaria, dato il periodo storico in cui viviamo. Lo aspetto con curiosità. In ogni caso l'ambientazione originale di Polaris, fra astrattezza e aspetto mitico, è assolutamente stimolante per la creatività.

Andrea Rossi:
Smois sei obbligato a farmi giocare a Shock!  

(polaris no che con le poche volte che ci vediamo manca che giochiamo a polaris e poi facciamo gli Emo Party con le lamette di rasoio..)

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