Autore Topic: Ad ogni serata, il suo gioco  (Letto 4424 volte)

Smois

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Ad ogni serata, il suo gioco
« il: 2008-05-23 17:35:11 »
Ieri è accaduto un miracolo.
Le Poste Italiane hanno recapitato due pacchi, uno a casa mia, l'altro a casa di Raikoh.
Il primo me l'hanno spedito Claudia e Michele (li ringrazio pubblicamente che il pacco era davvero a prova di bomba, sono arrivati in ottime condizioni tutti i manuali), il secondo veniva dagli Stati Uniti, per la precisione da Indiepress.
Quest'ultimo è ADDIRITTURA arrivato in anticipo sui tempi previsti.

Due pacchi, nello stesso giorno, in orario (o in anticipo!). So che non vedrò mai più una cosa simile in vita mia.

Sta di fatto che ora ho tanti bei giochi nuovi e sono molto molto felice (come un bambino coi suoi balocchi) ma impone anche un po' di ordine nell'agenda del mio gruppo, e mi è venuto in mente che forse dovrei catalogare i giochi non solo per genere di ambientazione o per preferenza, ma anche per "l'adattabilità alla serata".

Avevo pensato a tre caratteristiche da dare a un gioco: livello di preparazione necessario (ovvero se devo prepararmi qualcosa fra la creazione dei pg e la prima sessione di gioco), l'agenda supportata e la durata consigliata.

Per esempio Cani nella Vigna ha bisogno di una bassa preparazione (ma pur sempre presente), supporta l'agenda narrativista e può essere giocato per un numero di sessioni indefinito, da una singola fino a quando si vuole.

TSOY, ha bisogno di una preparazione alta, supporta l'agenda narrativista (in modo forse più blando di altri giochi) ed è strutturato per campagne di almeno 2-3 sessione in su.

E così via...

Secondo voi ha senso una classificazione di questo tipo?
Se vi interessa la posto sui giochi che conosco (e se si vuole si può contribuire a un piccolo riassunto dei giochi forgisti in questa luce)

Saluti^^
SMOIS

PS: ah, personalmente mi sono arrivati Polaris, Legends of Alyria, The Princes' Kingdom e Shock 1.1. Cani nella Vigna e Avventure in prima serata già li avevo, le copie che mi sono arrivate sono per un regalo^^
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Smois »

Leonardo

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Ad ogni serata, il suo gioco
« Risposta #1 il: 2008-05-23 17:48:31 »
L'unica volta che ho acquistato materiale cartaceo da IPR mi è arrivato dopo quasi un mese invece dei 10-15 giorni tipici di molte spedizioni europee. Ma devo dire che loro (quelli di IPR) sono stati perfetti ed hanno spedito il giorno dopo l'acquisto. E' probabile che i ritardi siano stati ritardi italiani (forse la dogana?).
Sono molto curioso di conoscere le tue impressioni su Legends of Alyria e Shock. Quando li avrai provati facci sapere!  :wink:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Leonardo »

Smois

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Ad ogni serata, il suo gioco
« Risposta #2 il: 2008-05-23 17:58:46 »
Non mancherò, soprattutto Shock, che non ha bisogno di preparazione (e di cui sto già leggendo il sistema^^)

La cosa incredibile è che il nostro pacco l'ha pure fermato la dogana... abbiamo pagato 10 € di obblighi doganali^^

Se fa fede la data di invio apparsa su Indie press ci ha messo 5 giorni ad arrivare, un record.
SMOIS
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Smois »

Moreno Roncucci

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Ad ogni serata, il suo gioco
« Risposta #3 il: 2008-05-23 19:02:38 »
So che recentemente Indie Press Revolution (o meglio, Fred Hicks, che ha tirato su la baracca dopo che è stato assunto) ha cambiato tipo di spedizione, quindi può darsi che i tempi più rapidi siano dovuti anche a quello Quanto hai pagato di spese di spedizione?

Riguardo all'elenco, fare una "catalogazione" generale è impossibile, e non  serve a molto avere un elenco di quattrocento giochi tutti definiti "narrativisti". Meglio concentrarsi su pochi giochi per volta e descriverli meglio.  

Per esempio...

Citazione
[cite] Smois:[/cite]
PS: ah, personalmente mi sono arrivati Polaris,


Narrativista, Pervy, GM-full, no prep, da giocarsi con molta atmosfera (è la storia di una tragedia, e il manuale consiglia di accendere una candela per segnalare l'inizio partita, con frasi rituali), relativamente semplice da spiegare. Problemi: se manca un giocatore una sera è un casino, cercare di prepararvi un tot di serate con un nucleo di giocatori fisso e stabile. Il manuale consiglia di giocare in 4 ma ultimamente Lehman ha cambiato idea e preferisce giocarlo in tre (diventa più semplice, mancando una differenziazione abbastanza problematica fra chi viene giocato dal giocatore di sinistra e chi da quello di destra), si può giocare anche in cinque ma in 3 o 4 è meglio.

Citazione

 Legends of Alyria


Uno dei primissimi gdr narrativisti, è stato creato "in diretta" postandone i pezzo sul web ancora ai tempi di the gaming outpost. Edwards ne fece una recensione molto positiva che si può ancora leggere su The Forge, e ha spinto per anni per un edizione in volume che finalmente è arrivata (credo con alcune modifiche). Non so altro, non l'ho mai giocato.

Citazione

, The Princes' Kingdom


E' una versione di Cani nella Vigna più "soft", meno intensa, che Clinton Nixon aveva fatto come regalo per i figli di Baker, e poi Baker l'ha convinto a pubblicarlo. I proventi vanno in beneficenza. Se vi è piaciuto CnV dovrebbe piacervi anche questo, ma a meno che non abbiate problemi con la violenza presente nel setting originale di CnV, è un po' un doppione.
I giocatori interpretano i figli del Re che vanno in giro per le isole per esplorare il loro regno. Hanno quindi l'autorità che hanno in CnV, ma sono bambini, con tratti e peculiarità da bambini.

Citazione

 e Shock 1.1.


Narrativista, Pervy, GM-full, no prep, definito da Edwards "l'unico vero gdr di fantascienza" un paio di anni fa, serve non a creare le solite "avventure  in ambientazione fantascientifica" (tipo western nello spazio, dungeon su un altro pianeta, etc.) ma a creare vere e proprie storie di sf tipo, per esempio, quella di "galaxy" degli anni 50-60, basati su "shocks" fantascientifici che cambiano il mondo. Richiede giocatori che sappiano essere sia protagonisti che antagonisti, cosa non facile subito se sei abituato a giocare sempre l'eroe...
« Ultima modifica: 2008-05-23 19:32:35 da Moreno Roncucci »
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Moreno Roncucci

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Ad ogni serata, il suo gioco
« Risposta #4 il: 2008-05-23 19:31:05 »
Dimenticavo le durate. Quella di Alyria non la so, The Princes' Kingdom è episodico come Dogs, con ogni isola in teoria in una serata. Polaris per svilupparsi degnamente dovrebbe durare almeno 4-5 serate prima della tragedia finale (dipende ovviamente da quanto dura ogni serata) ma ci sono regole opzionali per velocizzarlo (una non è nel manuale: dare protagonisti solo a 2 giocatori su 4, in pratica raddoppiando la velocità. Gli altri giocatori fanno da supporto e antagonisti). Per Shock è difficile dare una durata fissa, vista la variabilità delle storie raccontabili, ma tenete presente che richiede una fase iniziale di "pitch" come quella di PTA che porta via tempo. Può essere giocato come serie di racconti brevi collegati.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Niccolò

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« Risposta #5 il: 2008-05-23 20:39:51 »
dicci un po, moreno: hack di polaris?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Domon »

Moreno Roncucci

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« Risposta #6 il: 2008-05-23 21:05:18 »
Citazione
[cite] Domon:[/cite]dicci un po, moreno: hack di polaris?


Un sacco postati qua e là, come per DitV del resto, ma in particolare che n'è uno molto interessante che dovrebbe essere pubblicato (ancora non so se sarà giocabile a sè stante o servirà il manuale di Polaris) alla prossima Gencon: Thou Art But A Warrior di Anna Kreider ("wundergeek" nei forum). (e se Anna non si dimentica, potrei essere nel volume nell'elenco dei playtester...   8)  )

Lo stesso autore di Polaris, Lehman, ha sostenuto (abbastanza enfaticamente), che preferisce TABAW alla sua ambientazione originale...   :shock:

TABAW è nato come "puro setting" da giocare con le regole di Polaris, durante un contest per "trovare nuove ambientazioni a vecchi giochi" su story-games, ma nella sua forma attuale (quella che ho giocato io) presenta alcune modifiche nelle regole (piccole, ma significative: la tragedia non è più personale ma riguarda l'intero setting. Alla fine del gioco  non c'è solo la morte o il tradimento, ma pure la caduta di un intera civiltà) e alla nomenclatura.

Qual è il setting? La penisola iberica. All'epoca della Reconquista. I giocatori interpretano cavalieri che cercano di salvaguardare una civiltà illuminata, avanzata, un faro di luce nelle tenebre dell'ignoranza, contro un orda di barbari rozzi, ignoranti e avidi puramente d'oro, che vorrebbero saccheggiare le loro case, bruciare le loro biblioteche e mettere a ferro e fuoco le loro città.

Sono Cavalieri arabi e moreschi, che difendono il Califfato (o quel che ne resta) dalle orde barbariche dei Cristiani|   8)

Nel gioco, le differenze sostanziali (a parte quelle ovvie tipo i nomi diversi) sono: Assenza di demoni e in generale molto meno "sovrannaturale", il gioco è molto più legato agli aspetti sociali e terreni.  E le scelte non sono più solo tradire o morire. (ma la caduta del califfato è comunque inevitabile)
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Renato Ramonda

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  • Renato Ramonda, faccia di Janus
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Ad ogni serata, il suo gioco
« Risposta #7 il: 2008-05-23 23:49:53 »
Ho sentito un actual play anche di TABAW, e scorso il documento di playtest, e devo dire che e' molto affascinante.

I Cavalieri del Califfato hanno ora delle spade di acciaio di toledo, invece che di luce stellare, e fanno tiri d'esperienza quando dimostrano dubbio sulla propria fede... e il massimo tradimento diventa convertirsi al cristianesimo o all'ebraismo.
E man mano che le cose peggiorano per i personaggi, il "contatore della catastrofe" cresce per tutti, facendo scattare scene topiche in cui l'esercito cristiano si fa sempre piu' ardito, fino al finale con la caduta della civilta' "avanzata e perfetta" del califfato iberico.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da renatoram »

Leonardo

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Ad ogni serata, il suo gioco
« Risposta #8 il: 2008-05-24 12:23:55 »
Trovo che la prospettiva di TABAW sia molto interessante, direi quasi necessaria, dato il periodo storico in cui viviamo. Lo aspetto con curiosità. In ogni caso l'ambientazione originale di Polaris, fra astrattezza e aspetto mitico, è assolutamente stimolante per la creatività.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Leonardo »

Ad ogni serata, il suo gioco
« Risposta #9 il: 2008-06-12 12:47:37 »
Smois sei obbligato a farmi giocare a Shock!  

(polaris no che con le poche volte che ci vediamo manca che giochiamo a polaris e poi facciamo gli Emo Party con le lamette di rasoio..)
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Rinello »
Quanto cazzo sono belli i capelli di Baker

Smois

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Ad ogni serata, il suo gioco
« Risposta #10 il: 2008-06-12 13:25:34 »
Guarda, trovandoci una volta ogni tanto Shock è perfetto, direi che ormai manca solo l'organizzazione della prima serata^^

Saluti
SMOIS
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Smois »

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