Autore Topic: Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi  (Letto 28571 volte)

Glenda

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #90 il: 2010-02-18 22:05:22 »
si si...abbiate pazienza. Devo pensarmi qualcosa che può reggere due narrazioni, sennò dopo la prima, sono da capo a dodici... XD
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

Ezio

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #91 il: 2010-02-18 22:18:40 »
Ok, però, come ha detto Tozzie, calmati ^^

Davvero, non c'è bisogno di agitarsi, è un gioco.
Allo stesso tempo ti assicuro che non c'è una "discussione" in corso. Non sto cercando di convincerti di niente, e non sto minimamente provando ad antagonizzarti (anche, in effetti, io che non antagonizzo nessuno è un po' una novità :-P). Sto solo cercando di spiegarti come trarre la maggior soddisfazione dal gioco.

Sono convinto che tu abbia molto da dare. Io so che, in testa, hai una storia meravigliosa, e un personaggio straordinario. Ti sto solo chiedendo di farcelo vedere. Condividi tutto questo con noi e ti aiuteremo a renderlo addirittura migliore, tanto da stupirtene. Noi e le regole del gioco siamo qui solo per questo ^^
« Ultima modifica: 2010-02-18 22:45:57 da Aetius »
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #92 il: 2010-02-18 23:06:10 »
Tranquilla Glenda, dò anche i miei due penny sulle evoluzioni..

Come dice ezio, se Anston o in generale vuoi dimostrare "che sappia lottare per difendere qualcuno" (Anston? Qualcosa di più ampio?) potrebbe aver creato o organizzato qualcosa al riguardo, magari prevedendo che poteva morire.

Che so, ha dato informazioni e mezzi a qualcuno che si doveva attivare in caso di sua morte, o qualcosa di simile. O ha semplicemente scritto alla famiglia di Anston. Ci sono mezzi volendo :)
Renato Salzano aka Caretaker o Hitman

Glenda

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #93 il: 2010-02-19 09:12:13 »
era la cosa che volevo fare all'inizio: ma è un flash back, quindi non si può fare.
Lavorerò sull'idea di Tozzie.
E...scusate l'agitazione, ma io già mi vergogno molto a fare leggere agli altri ciò che scrivo...se poi devo stare attenta a non sgarrare da certe regole mi imbarazzo il doppio perché, lo confesso, sono molto gelosa della mia scrittura e quindi non sono brava ad accettare le critiche su un pezzo scritto. Ed ho anche la fissa per i "finali"...se si pensa che per il finale del mio libro ci sono voluti...OTTO ANNI.
 O_O
Al tavolo sarebbe stato diverso, perché della parola "detta" mi interessa il giusto...
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

Ezio

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #94 il: 2010-02-19 09:53:54 »
Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]era la cosa che volevo fare all'inizio: ma è un flash back, quindi non si può fare.


Ma perché è un flashback? O.o La lettera la scoprono, chessò, domani.
Magari è stata scritta due anni fa, ma se non si manda la "telecamera" indietro a far vedere David che la scrive, ma la si lascia fissa sull'oggi e qualcuno che la legge, dove sta il flashback?

Ricordi quando Bianca ha consegnato a Lucien i documenti per convincerlo a far fuori David? I documenti erano stati scritti, chessò, sette giorni prima (o un mese, per quel che ci importa), ma sono entrati in scena seguendo una linea temporale canonica. Non vi è la minima traccia di flashback O.o

E, fidati, io sono allergico ai flashback. Se ce n'è anche solo una minima traccia mi gonfio tutto. Se c'è lo vedo...
« Ultima modifica: 2010-02-19 09:55:04 da Aetius »
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Glenda

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #95 il: 2010-02-22 20:16:23 »
Non so se ha senso.
E lo ammetto...nemmeno mi convince.
Penso che rientri in "Convincere una persona riguardo la sua prossima azione"

Citazione
Karima Klein lo sospettava da tempo, che ci fosse qualcosa che non andava.
E quando la polizia era venuta a dirgli che avevano trovato il corpo di suo marito in mezzo alla strada, assassinato, non aveva gridato. Aveva pianto, in silenzio e senza stupore, come di una cosa che si sa che prima o poi può accadere...come quando vivi da mesi accanto ad un malato...
Una donna sa sentirle, certe cose.
Ma che fosse stato David...gli sembrava così inverosimile...e perché dichiararlo così...per poi farsi ammazzare anche lui...
Da un lato gli conveniva crederlo: in quel caso, lui era morto: era stata una faccenda personale e lei non aveva da temere. Ma se non era così? Se suo marito fosse stato in un guaio ben più grosso, come i piccoli segnali che aveva raccolto gli facevano pensare?
Forse fu solo per cercare di impegnare la mente che cominciò a porsi domande: forse fu solo per non essere assalita da pensieri più angoscianti che andò nell'ufficio di Aston e del suo socio.
Tutto era vuoto, abbandonato.
I segni di una breve colluttazione erano ancora evidenti. Questo non faceva che confermare la teoria dell'assassinio da parte di David.
Eppure...le carte, i documenti, gli oggetti...erano troppo, stranamente in ordine. E troppo pochi.
Nè David né Aston erano capaci di tenere in ordine un ufficio...né David nè Aston avevano così poco materiale di lavoro.
Per un attimo ebbe come l'idea che qualcuno fosse entrato in quel posto, come per "ripulirlo".
Freneticamente si mise a cercare: ad aprire scaffali, cassetti, scrittoi...e fu allora che l'occhio gli cadde sulla scrivania di David e gli parve che ci fosse una piccola sroporzione tra l'altezza del cassetto e la sua profondità interna.
"Forse sono semplicemente paranoica" pensò. E tuttavia, che aveva da perdere?
Afferrò un tagliacarte, cominciò a scardinare il fondo del cassetto: sotto il legno scheggiato appariva qualcosa. Si rese conto allora che il cassetto aveva un piccolo doppio fondo, dentro il quale era nascosta una busta.
L'aprì.
Dentro c'erano tre passaporti falsi: uno a nome suo, uno di suo figlio, uno di Aston, e tre biglietti di sola andata per l'America. Su un lato della busta, una piccola annotazione con la calligrafia di David "soldi sporchi usati a fin di bene".
Nient'altro.
Estrasse l'accendino, e diede fuoco a quello di Aston.
Lei e il bambino sarebbero partiti quella sera stessa.
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

Fabio Succi Cimentini

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #96 il: 2010-02-22 23:56:02 »
A me non spiace affatto. Ma se non ti convince non aver paura di prendere altro tempo.
nel dungeon nessuno può sentirti belare  |  emo gamer, sense of wonder gamer, pucci-un-cazzo gamer, vive la varieté.

Ezio

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #97 il: 2010-02-23 12:42:47 »
Mi sta bene.

Vai con l'altra narrazione singola, che modificherò.
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Luca Veluttini

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #98 il: 2010-02-23 13:31:37 »
Anche a me, riletta un paio di volte, convince.

Vai con la prossima Barbara. ^_^

Glenda

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #99 il: 2010-02-23 15:09:08 »
allora...pensare questa è stato un tormentone (e lo confesso: anche riletta, a me fa un po' cagà)
Dunque: siamo sempre in crisi...ciò significa che devo scrivere una seconda narrazione che si incentri sul rapporto "David-Aston", giusto? Avete suggerimenti?
Oppure mi concedete di allargare un po' gli orizzonti, e a questo punto scrivere in modo un po' più largo, ovvero facendo delle chiarificazioni che tendano a far luce sul casino in cui si è trovato David e investendo il rapporto con Aston in modo meno diretto?
« Ultima modifica: 2010-02-23 15:09:31 da Glenda »
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

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« Risposta #100 il: 2010-02-23 23:37:42 »
Sei libera di fare entrambe credo...
Renato Salzano aka Caretaker o Hitman

Ezio

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« Risposta #101 il: 2010-02-24 12:27:06 »
Di nuovo: non stiamo giocando a parpuzio.
Non c'è un master a cui chiedere permesso di fare qualcosa ^^

Citazione
CRISI – LA NARRAZIONE
I contenuti della narrazione devono risolvere e concludere la situazione di Conflitto e nessuna narrazione specifica è dichiarata o fissata fino al reale turno del giocatore in questione, come indicato dalla carta.


Se rispetta questa regola è OK, non devi chiedere permesso ;-)
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Glenda

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Spione - PbF2 - Fase 12: Crisi
« Risposta #102 il: 2010-02-27 14:27:45 »
– Acquisire informazioni plausibili da una persona o da un’altra fonte

Citazione
Berlino, dicembre 1989.

Quando Linda Morselli prese quell'aereo per Berlino, era già una scrittrice affermata da anni.
C'erano state tante occasioni nella vita in cui  avrebbe voluto visitare quella città, anche solo per vedere quali erano i luoghi dove la madre che non aveva quasi conosciuto aveva consumato la sua vita fino a sparire o morire chissà dove.
Non le era mai venuto in mente di cercarla: dopotutto, se ne era andata quando lei aveva solo un paio di anni, per fuggire in cerca di scoop, di avventure o di chissà cosa, seguendo un politico russo, o qualcosa del genere...
Questo, almeno, le avevano raccontato i nonni.
Ma la telefonata che aveva ricevuto due giorni prima l'aveva incuriosita, affascinata, e le aveva fatto nascere un istintivo e inspiegabile desiderio di partire.
Alla stazione le venne incontro un uomo sui sessanta, forse qualcosa di più: di bell'aspetto e portamento rigido, nonostante un nonsochè di ingenuo e infantile negli occhi. Lo riconobbe subito dalla voce: il suo accento era spiccatamente inglese.
"La signora Morselli?" le disse, prendendole la valigia e stringendole la mano "Colonnello Edward Harper, molto lieto. Sono felice che lei sia venuta, nonostante il mio invito possa essere apparso - me ne rendo conto - un po' bizzarro. Ma spero che non si pentirà di questo viaggio..."
"Ha detto di avere notizie interessanti su mia madre..." disse lei "notizie che potevano essermi utili..."
"Esatto." rispose lui "Lei è una scrittirce, miss Morselli. Ed io ho una storia. Una storia che desidero che venga raccontata..."
Edward Harper portò Linda in un locale di Berlino in Postdamer Platz, proprio vicino alle macerie del muro.
Accanto a quei pezzi di pietra e cemento caduti, si respirava un'atmosfera di rinnovamento e di libertà, e Linda si trovò a pensare che l'aria di libertà poteva rendere piacevole anche una città coperta da un cielo così grigio.
"Una volta, in questo locale, sono stati seduti uno di fronte all'altro il mio superiore e l'uomo che ha amato sua madre profondamente e fino a rovinarsi la vita. Ma è giusto che lei sappia tutta la storia. Questa città, come saprà, è stata un crocevia di interessi, guerre silenziose, spionaggi internazionali, e di questa ragnatela indistricabile abbiamo fatto parte io, Bianca Morselli, e molti altri uomini che gli interessi segreti delle nazioni hanno cancellato dalla storia. Io sono stato membro del SIS per molti anni. Ci ho creduto, finché l'evidenza non mi ha fatto capire quanto siamo stati stupidi noi tutti a crederci. Come spia, ho pensato di fare il bene della mia nazione...come ciascuno dei miei avversari ha probabilmente pensato di fare il bene della propria. E per il bene della mia nazione, ho fatto cose anche moramlente sbagliate, ho ferito, ho ingannato, ho persino ucciso. Eppure, tutte le volte che mi guardo indietro, la persona per cui mi sento più colpevole è un ragazzo americano che ha avuto la sfortuna di lavorare contro di noi, di essere affezionato a colui che lo manovrava e...di innamorarsi di sua madre. Questa persona, quaranta anni fa, è morto con l'accusa di aver ucciso il suo socio e amico, e con un'etichetta politica sulle spalle che non gli apparteneva. A noi del sis andava bene così, perché nessuno doveva sapere che il realtà stava gestento un'azione di spionaggio contro di noi per conto degli americani: ne sarebbe nato un incidente diplomatico che a quei tempi la nostra nazione non poteva permettersi. Dunque, abbiamo contribuito a fare sì che questa versione funzionasse, ed abbiamo messo in giro notizie che contribuivano a rinsaldarola..."
Linda ascoltava interessata: sua madre era una spia, ed era stata amata appassionatamente da un'altra spia le ragioni della cui morte erano state insabbiate. Era una storia molto affascinante.
"Perché mi racconta questo?" chiese.
"Perché sto morendo" disse Harper "quindi non mi interessa cosa sarà di me. Voglio ripulirmi la cosicneza. E voglio che tutti noi abbiamo nella storia il ruolo che ci spetta: che sia eroico o vile, non ha importanza. Siamo uomini che la storia ha travolto e ha costretto a scelte anche dolorose...è giusto che questo venga fatto  sapere...almeno adesso..." guardò il muro caduto e sorrise "Non si rinasce sulle bugie: si rinasce sulla verità"
Linda sorrise ed attaccò il suo registratore, e Edward Harper cominciò dall'inizio a raccontare tutta la storia che conosceva: del comitato di salvezza internazionale, dove sia lui, che Bianca e David lavoravano, delle sue minacce a David per arrivare a Brian Campbell, di James Dombrowski e di come aveva incastrato David proprio a causa dell'aver accettato di fare il doppiogioco con loro, credendoli dell'HVA e pensando così di fare il bene di Bianca...dell'amico ebreo che forse era anch'egli una spia, e della morte di sua madre, che aveva voluto giocare con troppe agenzie di spionaggio insieme, ed aveva finito per farsi amare troppo dall'uomo sbagliato ed odiare troppo da troppi altri uomini...
Alla fine del racconto, Linda Morselli sorrise.


Forse sono andata un po' fuori tema, ma l'intento era raccontare la storia come è stata (e quindi risolvere la crisi facendo capire che David non ha ucciso nessuno) e tirare un po' di fila ritirando in mezzo Harper, che era uscito dalla storia, e spiegando che Bianca stava con un politico russo per far tornare il "Tu non sai chi hai ucciso!" che veniva detto a Lucien...
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

Luca Veluttini

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« Risposta #103 il: 2010-02-28 14:38:07 »
A me non dispiace... attendiamo Ezio per le sue modifiche...

Ezio

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« Risposta #104 il: 2010-03-02 19:41:28 »
Bueno.

Citazione
[cite]Autore: Luca Veluttini[/cite]Le carte sono impilate narrate in ordine discendente e possono essere usate per aiutare o intralciare
– Aiutare aumenta l’effetto della carta coperta, esattamente come se fossero dello stesso valore


Citazione
[cite]Autore: Luca Veluttini[/cite]– Portare una persona o altre fonti a rivelare informazioni reali


Lina continuerà a fare ricerche e, scavando a fondo, scoprirà che quanto gli ha raccontato Harper corrisponde a verità, senza alcun tipo di gioco, ricatto o sotterfugio.

Che dici, Barbara, chiudiamo così?
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