[cite]Autore: Matteo Turini[/cite]chi sarà bravo a farsi accordare fiducia e conseguire quindi l'obiettivo (la taglia), e chi invece sarà abbandonato e non riuscirà a combattere la strega?
C'è anche questo, ma è solo uno dei metodi che il gioco usa per rispondere alla sua domanda di base: "Cosa accade quando gli interessi della società sono in conflitto con quelli dell'individuo?"
Avere un gioco Narrativista non significa che non c'è competizione (guarda Polaris e la lotta serrata tra Cuore ed Errore), significa che l'eventuale competizione non è il fine ultimo del gioco e si piega al servizio del rispondere alla domanda che ne forma la premessa. Idem per la celebrazione del setting (il Rafu ci ha fatto una vera lezione sul giappone Edo).
La CA si distingue sul lungo periodo quando gli elementi del gioco entrano in conflitto. In un gioco coerente sarà solo uno di questi elementi ad uscirne chiaramente vincitore e a imporsi come "scopo del gioco".
Altrimenti Polaris sarebbe Gamista perché "hai un avversario" e 1001 Notte Narrativista perché "si raccontano storie"