Autore Topic: l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita  (Letto 7288 volte)

Ezio

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #15 il: 2010-02-02 16:09:17 »
Cosa intendi per "rumore di fondo", Renato?
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Renato Ramonda

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #16 il: 2010-02-02 16:12:00 »
Chiacchere inutili, offtopic e/o offensive. E' anche una questione di puro volume di messaggi.

Il classico rapporto segnale/rumore. Quello.

rpg.net in questo momento: Currently Active Users: 940 (419 members and 521 guests) .
Vi rendete conto dell'ordine di grandezza?

Ezio

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #17 il: 2010-02-02 16:14:23 »
Ah, ok.
Buffo... non riuscivo a capire cosa intendessi perché ero proprio convinto del contrario, che fossimo noi italici a fare un casino enorme, nonostante il numero esiguo di utenze.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Renato Ramonda

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #18 il: 2010-02-02 16:17:15 »
/me fa pat pat sul testone di Ezio

Ho visto cose... che in queste distanti province dell'impero voi umani non potete nemmeno immaginare...


Si scherza eh :)

l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #19 il: 2010-02-02 16:22:19 »
Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite][p]Ah, ok.
Buffo... non riuscivo a capire cosa intendessi perché ero proprio convinto del contrario, che fossimo noi italici a fare un casino enorme, nonostante il numero esiguo di utenze.[/p]


In realtà da quanto ho vistucchiato l'Italia rischia davvero di essere uno dei paesi che meglio ha accettato l'innovazione...
Probabilmente ci fregano giusto i numeri!

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #20 il: 2010-02-02 16:40:18 »
o forse ci salvano, i numeri ;)
ma in effetti se ne parlava qualche tempo fa...

l'America è il territorio di frontiera in guerra aperta, sangue morte e permaban ... li nasce la radice della teoria ed ogni sua sostanziale evoluzione, perchè è li che la gente suda sangue e produce, o muore e scompare.

ma tipo in Francia c'è un pallido disinteresse generale alimentato dal fatto che per loro la "teoria" si muove su tutti altri assi (estetica del setting ed annullamento del fastidioso regolamento)

in Germania non so ... ma è praticamente la patria del boardgame e qualcosa mi pare che si muove, ma non ho idea

nei paesi nordici l'impressione è che il terreno di gioco sia provincia esclusiva dei Live

...per cui noi, nel nostro provinciale piccolo, rischiamo davvero di trovarci relativamente "avanti"
ne sono un interessante traccia gli argomenti che Edwards e Tobias portano all''INC ... facendo notare il fatto che le nostre discussioni di attualità ludica vadano a combaciare (a quanto pare) con gli interessi coltivati in questo momento in America e Nord Europa

alla fine del 2010 poi vorrei provare a fare una "demografica" dei gdr NW che hanno raggiunto la pubblicazione (anche solo online, anche solo gratis ... diciamo a livello di Geiger Counter) in Europa ... non mi stupirei se ci ritrovassimo con più titoli autoctoni rispetto a Francia, Germaia e persino Inghilterra :P

(oh, ma in Grecia e Spagna che si combina?)
« Ultima modifica: 2010-02-02 16:56:26 da Hasimir »
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

Renato Ramonda

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #21 il: 2010-02-02 16:48:31 »
In grecia poco o nulla: stando a George Cotronis, l'illustratore di Non Perdere Il Senno, i gdr sono praticamente sconosciuti  quei pochi che li conoscono giocano praticamente solo a dnd, IIRC. O forse a qualcosa di pure piu' "grognardesco" tipo vecchie versioni di Runequest, et similia.

Ezio

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #22 il: 2010-02-02 17:09:48 »
O.o

Ahia!

Scusate, cadere dalle nuvole, a volte, fa un gran male...
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #23 il: 2010-02-02 17:17:16 »
In spagna non conosco la situazione, ma Donjon e Las Ombras del Ayer sono stati tradotti e con un certo successo - LOdA è impaginato da dio veramente bello -, per il resto non ho seguito l'evoluzione e l'eventuale polemica, se ce n'è stata.
Se volete cerco.

Edit
Non ho letto il topic, vedrò se il grado di tensione è alto come da noi, ma le discussioni e i confronti ci sono anche in Spagna a quanto pare.
Nacion rolera:
Juegos de Rol: Indie VS Tradicional
Però non so dire quanto importante sia il forum citato nel panorama spagnolo.
« Ultima modifica: 2010-02-02 17:27:14 da fenna »
Daniele "fenna" Fenaroli

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #24 il: 2010-02-02 17:27:46 »
cerca cerca, è sempre interessante ^_^
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

rgrassi

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #25 il: 2010-02-02 17:29:03 »
Citazione
[cite]Autore: renatoram[/cite]In grecia poco o nulla: stando a George Cotronis, l'illustratore di Non Perdere Il Senno, i gdr sono praticamente sconosciuti  quei pochi che li conoscono giocano praticamente solo a dnd, IIRC.


Si apre una fetta di mercato per Janus Design. ;)
Rob
Roberto Grassi Levity - www.levity-rpg.net

Renato Ramonda

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #26 il: 2010-02-02 17:30:32 »
Il mio greco e' un pochino arrugginito Rob :)

Moreno Roncucci

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l'Italia e il dibattito sulla teoria forgita
« Risposta #27 il: 2010-02-02 17:32:34 »
Eh, la scena americana ha diversi problemi... di alcuni ne ho parlato in questo thread. Il "vantaggio che abbiamo in Italia è che abbiamo un ampia casistica da cui imparare per evitare sbagli, giochi già evoluti d'esempio, e abitiamo più vicini...

Non si parla tanto di teoria ADESSO nei vari forum perchè scatena terrificanti polemiche, e per ogni persona che prova a spiegarla bene, ne arrivano 20 a dire emerite cazzate. Alcuni sono veri e propri troll che hanno come "missione" spargere disinformazione (si fa presto ad identificarli, se conosci un minimo la teoria: uno che non manca mai in ogni thread di teoria da anni per esempio è un certo "-E-", ma sono davvero tanti). Se provi a postare una domanda di teoria su rpg.net per esempio, a parte che il thread degenera in flame entro pagina 3, avrai in media 2 persone che ti spiegano la teoria, 5 troll che si divertono a dirti boiate per spargere disinformazione, e 40 volenterosi che provvedono a darti la loro interpretazione di quello che hanno capito da thread precedenti mischiando teorie diverse e boiate in un miscuglio informe. E appunto dopo poche pagine tutti si mettono a litigare. L'impressione che ne ricava una persona che legga è che siano tutte boiate per cerebrolesi.

Anche per questo tipo di ambiente, la maggior parte dei giocatori di questi giochi frequenta forum specializzati come The Forge o Story Games e diversi forum "locali".

Su The Forge rispetto ai forum Italiani si parla molto meno di teoria ADESSO perchè dopo un paio d'anni (2004-2005) in cui un afflusso di "teorici della domenica" che facevano thread chilometrici postando sul nulla, Edwards c'è andato giù pesante chiudendo i forum di teoria e cambiando il regolamento rendendo obbligatorio parlare di teoria solo in termini di Actual Play. Questo ha subito eliminato il 90% dei "teorici della domenica" che non erano in grado di discutere in termini di Actual Play (ditemi se questo non vi ricorda qualcuno...  ;-)

E anche su The Forge, si è visto che la gente anche dopo ANNI di discussioni, non capiva bene e si faceva dei viaggi assurdi. A leggere il forum ci sono persone che per anni postano versioni astrusissime di loro varianti della teoria, facendo thread chilometrici, poi alla fine (quelli più onesti) postano il solito messaggio "ah, finalmente ho giocato a xxxx, ma sapete che adesso mi è tutto molto più chiaro? Non avevo capito un tubo".

E questo è comprovato anche dal fatto che i giocatori indie negli USA sono in piccole "sacche locali". Zone dove c'è una o più convention locali (Nerdyc, JiffyCon, ForgeMidwest, etc.) dove c'è una notevole percentuale di giocatori, e si fanno ritrovi, e zone dove non c'è nessuno.  (due esempi: all'ultima "Nerd By Nerdeast" - certo che potrebbero sceglierli meglio i nomi...  - hanno contato 123 presenze di cui 51 giocatori nuovi che non avevano mai giocato ad un gdr prima. Vabbè che erano a New York...  mentre Wilson, l'autore di Avventure in Prima Serata, ha avuto un periodo di anni in cui dopo un trasloco nel midwest non ha avuto nessuno con cui giocare: nessuno in nessun forum e per andare alla convention indie più vicina ci voleva l'aereo...)

Qual è la lezione che se ne trae (o almeno, che ne ho tratto io)?  Che di teoria ne parli con chi ha già giocato. Il gioco è quello che conta, i discorsi si fanno DOPO l'actual play. Che quindi, se dopo un tot che discuti con qualcuno, questo non ha ancora provato, lascialo perdere, è tempo perso. O non capirà mai, o se capisce qualcosa lo capirà distorto e andrà in giro a fare disinformazione anche senza volerlo (guardate quante "leggende urbane" sono nate su questi giochi all'inizio nei vari forum italiani fra chi li conosceva solo per sentito dire). Dare la precedenza ai ritrovi per giocare più che ai discorsi di teoria. Ma allo stesso tempo: (1) insistere per una RIGOROSA esattezza nel parlare e spiegare la teoria, per evitare o almeno limitare la proliferazione delle boiate. A costo di andare per forum a bacchettare la gente. e (2) insistere, sempre, per esempi in actual play. E' come l'aglio per i vampiri, certi "teorici della domenica" non saranno mai in grado di fornirli (e se lo fanno vengono sgamati subito nel fatto che non hanno capito le regole e hanno giocato a qualcos'altro).

Noi abbiamo poi alcuni enormi vantaggi rispetto agli americani: (1) siamo partiti da subito con giochi già di un livello tale da rendere evidente la superiorità di questo tipo di design. Non solo come regole, ma anche come SPIEGAZIONE delle regole. In Italia sono arrivati per primi Cani nella Vigna e Avventure in Prima Serata, ma negli USA per arrivare a giochi simili c'è voluto quasi un decennio di discussioni e pubblicazioni. (2) abitiamo più vicini, alla maggior parte dei giocatori non serve l'aereo per andare ad una CON o per riunirsi a giocare, (3) i forum sono molto meno frequentati e c'è più distribuzione degli utenti, non c'è il mega-forum da 1000 utenti al giorno alla rpg.net.
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Francesco Berni

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« Risposta #28 il: 2010-02-02 17:33:24 »
come il mio spagnolo :-/

crosspost con moreno
« Ultima modifica: 2010-02-02 17:35:13 da Fra »
Nearby Gamersfan mail 34

rgrassi

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« Risposta #29 il: 2010-02-02 17:44:56 »
Noi italiani, inoltre, amiamo MOLTO parlare di teoria (anche per anni ed anni) senza arrivare a nulla.
Rob
Roberto Grassi Levity - www.levity-rpg.net

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