Archivio > General

Master a pagamento

<< < (2/21) > >>

Francesco Berni:

--- Citazione ---[cite]Autore: triex[/cite]Un "corso" di gdr come fanno in emilia potrebbe anche richiedere finanziamento dal comune, ad esempio, per rimborso spese.
--- Termina citazione ---
ma magari, ci pagano 250 euro lordi quando va bene.
diviso tutti gli organizzatori, quindi vanno dai 20 ai 50 euro a testa

Matteo Suppo:
Beh, cosa pretendi? xD

Io qua sono pure da solo, il comune mi ride in faccia xD

Arioch:
Qualcuno aveva fatto un post simile su rpg.net tempo fa, dicendo che avrebbe iniziato a fare il master a pagamento perché non trovava lavoro e chiedendo consigli. La risposta tipo da che ricordo fu: "vai a lavorare da McDonald".

Ezio:
Era comparso un avviso del genere anche da queste parti, nella nostra fumetteria.
Non ricordo i dettagli, ma prometteva giocate piene su un'ambientazione creata ad hoc per cifre modiche.

Non è un pensiero così alieno, però. Come a Matteo anche a me, gli ultimi tempi in cui giocai tradizionale, un pensiero del genere mi era passato per la testa.
Il mio gruppo mi aveva esplicitamente detto che era mio dovere farli divertire e impegnarmi per questo, e che il compito primario del master non era quello di "giocare" e "divertirsi", ma essere al servizio degli altri.
La prima cosa che mi passò per la mente fu, ovviamente, quella che se non doveva essere un divertimento allora era un lavoro e tanto valeva farsi pagare.
Accarezzai per un po' l'idea, soprattutto, come sparata per far saltare il gruppo (sigh... quei trucchetti tragici...). La abbandonai quando mi resi conto che un giocatore in particolare... avrebbe accettato O.o

Credo che questo genere di idee balzane sia un figlio degenere ma inevitabile del "master intrattenitore". Se il master è il cantastorie, è il regista il cui compito è intrattenere senza essere intrattenuto, dovrà per forza trovare una compensazione proveniente da altre direzioni. Normalmente questa viene dall'essere il creatore di una storia che si obbliga i giocatori a seguire, ovvero di essere l'unico il cui contributo creativo è realmente significativo.
Questo però ci porta ovviamente all'empasse. I giocatori sono depratoginistizzati e il divertimento cala. A questo punto alcuni (a me successe quello), per amor di gruppo e perché "the game must go on", ingoieranno il rospo, e faranno di tutto per accontentare i giocatori, ritrovandosi frustrati e incazzati ogni volta che il proprio contributo creativo viene stravolto da "quel brabco di attori falliti/powerplayer/pisellini corti". È possibile, in un qualunque punto di questo processo, trovare un'equilibrio precario, ma il gioco non aiuta a farlo ed è anzi un elemento di destabilizzazione costante.
In questa situazione i Master è diventato uno schiavo, il cui obbligo sociale è far divertire senza riguardo per il proprio divertimento (all'epoca mi ripetevo: "Il Buon Master è capace di annullare il proprio ego e di scomparire nella storia dei giocatori" come un mantra. Cazzate) ed è soltanto logico portare questo dovere ad un passo successivo: farlo diventare un lavoro retribuito.

C'è poi da dire che "lavorare giocando" è il sogno di tutti. Questi tentativi sono comunque patetici...

EDIT: "Beh, è un rapporto professionale.
Quando giocavo con i miei amici si litigava spesso per ciò che accadeva durante le sessioni e la cosa si ripercuoteva sull'amicizia.
In questo modo sele cose non funzionano semplicemente si risolve il rapporto. "

Ottimo modo per instaurare un Contratto Sociale sano: non riuscendone a trovare uno "normale" ci si mette su piani diversi e non personali. Brrr...

Paolo "Ermy" Davolio:
A scanso di equivoci:
qui a Reggio Emilia, il "Corso di gdr" è un'attività extrascolastica pomeridiana di un Istituto Tecnico. I soldi che ci danno sono puro e semplice "rimborso spese organizzativo" nel quale rientrano cose come i pranzi fuori casa e le telefonate da numeri personali (anche soltanto questo venerdì ho dovuto telefonare col mio cellulare a numerosi master ritardatari o smemorati) e puntualmente noi organizzatori ci andiamo in perdita comunque.

Tornando al topic originale: non è la prima volta che sento di "master a pagamento"... L'ultima volta che l'ho sentito era un DM che si faceva pagare per tenere gruppi di D&D ad una qualche convention (ed era pagato da un'associazione, non dai giocatori)... Non sarei in grado di darvi le fonti però.

Poi dipende anche dal contesto: una ludoteca, un circolo, un'associazione... Li paghi il servizio, e ci può anche stare.
Ma pagare per un master in un gruppo di gioco "normale"?... A me non piacerebbe. Ma effettivamente l'autore di quel topic mostra una lucidità e una consapevolezza delle cose che ho trovato in pochi giocatori: avete letto quando scrive che "in fin dei conti ci metto ore di tempo per la preparazione, impegno, e metto a disposizione l'appartamento". In questo senso, non fa una piega.
Almeno quando giochi ad un tradizionale. ;-)
Voglio dire: c'è chi dice che fare il master con quei giochi è come fare un secondo lavoro? Ecco... Beh evidentemente lo pensano anche altri XD

Interessante anche il "e se i giocatori non sono soddisfatti, non ci sono litigate e musi come negli altri gruppi: semplicemente si conclude rapporto".
In pratica, si risolvono i classici problemi di disparità di ruoli e di convivenza sociale che si generano spesso con i giochi a S-0, ma prendendola dal lato diverso rispetto al design forgita: anziché ri-trasformarlo in gioco, lo trasformiamo completamente in mestiere.
Più o meno come curare la malattia uccidendo il paziente, in effetti.

E' di una lucidità alienante...

EDIT: crosspost con Ezio. Ovviamente abbiamo praticamente detto le stesse cose XD

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa