Autore Topic: La Fiction "All'Italiana"  (Letto 1742 volte)

Emanuele Borio

  • Membro
  • Chiamatemi Meme
    • Mostra profilo
La Fiction "All'Italiana"
« il: 2010-02-03 15:56:53 »
Bene. Riprendo da qui la discussione sulla Fiction tradizionale italiana e su come questo condizioni la nostra visione del nostro amato stivale. Cosa ha portato a questo punto? Come mai sono state operate certe scelte di design? Quali? Ci sono testimonianze che smentiscono la cosa? E se sì come?

Prego, fatevi sotto.

Splittato da "Basta con la TVAmerica"

Sarebbe carino che qualcuno riportasse i post più interessanti dall'altra discussione, come quello di max sulle convenzioni o quelli di Renato e altri sule testimonianze di "Bella Fiction italiana".
« Ultima modifica: 2010-02-03 16:00:58 da Meme ò_ò »
Ciao, sono Meme! - Fanmail 64 - DN=2 - Ingegnere delle Scienze Agrarie, Contadino, Nerd di Professione.

La Fiction "All'Italiana"
« Risposta #1 il: 2010-02-03 17:10:09 »
Scusa non capisco, limite mio, stai parlando della produzione televisiva italiana? Delle serie TV del cinema o del gdr?
Daniele "fenna" Fenaroli

Emanuele Borio

  • Membro
  • Chiamatemi Meme
    • Mostra profilo
La Fiction "All'Italiana"
« Risposta #2 il: 2010-02-03 17:18:58 »
Sto parlando della visione dell'Italia imposta dai media, dai racconti, dai libri, insomma l'ambiente italiano creato nell'immaginario colletivo che ha impresso un certo tipo "Di Fiction". Visto che sono uscite fuori cose contrastanti e diverse in base all'ambito in cui venivano esplorate, e di conseguenza mi chiedevo come l'Italia vfenisse effetti presentata dalla maggior parte delle figurazioni.

Questo può anche servire a conoscere meglio il nostro paese attraverso gli occhi di chici vive, e non solo attraverso le immagini e le idee che vengono imposte dai vari tipi di informazione e narrativa.
Ciao, sono Meme! - Fanmail 64 - DN=2 - Ingegnere delle Scienze Agrarie, Contadino, Nerd di Professione.

La Fiction "All'Italiana"
« Risposta #3 il: 2010-02-03 17:33:00 »
Meme
sii più specifico, ti prego.
Perché da Benni a Carosello alle trasmissioni sul calcio, al Mielismo, passando per il Minzolinismo, a fenomenologia di Mike Buongiorno, da Cattelan a RIS stai chiedendo di tracciare un quadro molto molto grande.
Non vorrei che tu abbia una tesi in testa che vuoi che qualcuno ti confermi.
Anche se fosse ti prego di formalizzarla perché quello che hai scritto nell'ultimo post, ti assicuro che è decisamente poco chiaro e l'ho riletto tre volte.
Aloa!
Daniele "fenna" Fenaroli

La Fiction "All'Italiana"
« Risposta #4 il: 2010-02-03 18:00:24 »
Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite][p]L'Italia ha sempre avuto il difetto di non sapersi "autocelebrare" e non capisco se sa perchè manca di spirito patriottico, o perchè è troppo frammentata a livello regionale, o forse perchè davvero la gente è disillusa e guarda in faccia la realtà, e tende a giudicarsi in modo oggettivo, rivelando quella che poi è la realtà.[/p][p]Su questo concordo con Dr.Zero, l'America è dannatamente brava a autocelebrarsi e mettersi su un piedistallo di perfezione.[/p]


Beh, devi valutare la nostra storia nazionale, sono "solo" 150 anni che siamo una nazione, e ai tempi dei nostri nonni non c'erano quasi nemmeno tutte le nostre regioni attuali e nemmeno la repubblica...

Insomma, fino a poco tempo fa il nostro sport preferito era denigrare il piccolo regno confinante e farci un'amichevole guerricciola giusto per... Ora che siamo uniti non possiamo farci le guerricciole ma ci denigriamo da soli con piacere!

Insomma non abbiamo quella forte identità nazionale che hanno i nostri vicini (per non parlare dell'America)... Insomma in America un discorso su come sia grande la nazione con lo sfondo di una gigantesca bandiera è anche preso sul serio, da noi come minimo crolli a terra dalle risate (e quasi rischi che qualcuno se la prenda :o)!

Poi di base gli italiani anche all'estero sono un po' visti come individui buffi, fa parte dello stereotipo, e non penso si discosti troppo dalla realtà (come tutti gli stereotipi è falso, ma comunque in genere una base di verità c'è, altrimenti non si sarebbe formato), ci piace dipingere tutto come buffo, soprattutto le autorità (quindi già se dici la parola "carabinieri" fa ridere).
Insomma, anche normale che vista la produzione di "roba buffa" venga quasi automatico far deragliare tutto...
Anche se in realtà l'Italia potrebbe essere un buon campo per storie di tutt'altro stampo (ed un GdR sulle guerre di indipendenza sarebbe una figata!).

\\\\Mi sposto qui perché credo sia il posto più adatto, anche se mi sa che ci siamo splittati perfino troppo!

La Fiction "All'Italiana"
« Risposta #5 il: 2010-02-03 18:20:51 »
Proporrei di limitarci all'ambito di fiction/serie Tv così com'era uscito nell'altro topic per essere più ristretti



Citazione
[cite]Autore: Mark[/cite]quindi già se dici la parola "carabinieri" fa ridere).


Ci credi se ti dico che ho riso veramente quando l'ho letto? Saranno le barzellette

La Fiction "All'Italiana"
« Risposta #6 il: 2010-02-03 20:41:18 »
Vedo due problemi di definizione dell'argomento, anche e non solo, stringendo il campo alla fiction televisiva.

Il primo è un metodo per stabilire la qualità di un prodotto, tenendo ben presente che gli strumenti statistici di gradimenti sviluppati dalla TV sono estremamente precisi e settati da anni di statistiche raffinate, cioé è impossibile, per qualsiasi analisi ignorarli totalmente.
Quindi la prima domanda è: in che maniera Lost è qualitativamente migliore di Don Matteo?
Gli ascolti dicono che Lost e Don Matteo se la giocano.
Quindi: che si fa? In che maniera, se non attraveso un filtro sottoculturale - gruppo di gente che gioca ai gdr - ci è possibile definire quale fra i due è di minore qualità?
Parlando anche dei codici della narrazione cinematografica - che possono essere riportabili per certi versi nella fiction - paragonare Donne Assassine o Romanzo criminale a CSI o ad una qualsiasi altra serie statunitense ci sta tutto, sia per livello qualitativo della sceneggiatura, sia per la bravura degli interpreti, sia per il girato e la post produzione.

Il secondo problema è che è dagli anni ottanta - nascita della neotelevisione, termine che Simonelli aborre, ma che oramai è rimasto - che ha perso di senso parlare di immaginario condiviso italiano: perché la televisione si è allargata e ha proposto programmi di provenienza e di format internazionale.

Aloa!
Daniele "fenna" Fenaroli

jackjack

  • Membro
  • Giocatore in cerca di storia
    • Mostra profilo
La Fiction "All'Italiana"
« Risposta #7 il: 2010-02-04 00:25:48 »
Il punto è semplicemente, imho, che i vincoli imposti alla narrativa audiovisiva tendono ad essere, in Italia, molto più stringenti che altrove.
A questo aggiungere che, per pure questioni di budget, abbiamo un mercato/pubblico molto ristretto.
Il tutto crea un circolo vizioso da cui è difficile uscire, e questo porta a dei giganteschi clichè che subiamo tutti in prima serata.

Il circuito amatoriale/autoprodotto poi, è talmente piccolo ed invisibile che nega ogni sinergia con le produzioni "di massa".
C'è quindi un grande divario, senza vere categorie intermedie, fra queste realtà.
Al secolo Dario Giachi. Nel prossimo secolo chissà....

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
La Fiction "All'Italiana"
« Risposta #8 il: 2010-02-04 02:45:53 »
Approvo lo split del thread, ma questa parte, davvero, va in "gente che chiacchiera"....
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Tags: