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Una nuova "linea editoriale"?
Raffaele Vota:
Ehilà. Stavo pensando: secondo voi quanto richiamo potrebbe avere una linea di prodotti pseudo-gdr-di narrazione che "ammicchino" alle cose attualmente più di tendenza (o sempre di tendenza) dell'universo giocoso? Con meccaniche che "nascondano" in qualche modo il loro vero scopo (narrare collettivamente una storia) ma, in definitiva, spacciandosi per qualcos'altro?
Io ci stavo tentanto col mio "vecchio" No Money, Only Glory! che doveva essere un gioco di improvvisazione cinematografica con carte/da tavolo/in scatola (e naufragato eprché non funzinava bene così come era), poi ho usato lo stesso criterio di presentazione col recentissimo Mirror's Edge, minimalista e di poche pagine (ed economicissimo, se visto in chiave editoriale), ed altri due o tre progetti mi stanno frullando in testa, sempre prendendo come punto di contatto il variegatissimo universo dei videogiochi.
Che ne pensate? Editorialmente questo genere di prodotti "spuri" o comunque "non apertamente dichiarati" potrebbe avere mercato? O meglio, potrebbe abbracciare altre fette di mercato?
Lo chiedo così, ingenuamente...
Niccolò:
--- Citazione ---[cite]Autore: Rafman[/cite][p]Che ne pensate? Editorialmente questo genere di prodotti "spuri" o comunque "non apertamente dichiarati" potrebbe avere mercato? O meglio, potrebbe abbracciare altre fette di mercato?[/p][p]Lo chiedo così, ingenuamente...[/p]
--- Termina citazione ---
le possibilità sono infinite: puoi fare un pdf da 2 euro, un ashcan da 5-10 euro, e poi magari dopo 3 anni di playtest inciccionirlo e farne un gdr da 15-20 euro.
il potenziale di mercato... è quello che ti cerchi tu. vendere alle fiere, sui forum, farlo piacere e far andare il passaparola. tradurlo in inglese e venderlo in pdf, magari, potrebbe aiutarti.
Kagura:
Intendi dire una specie di "cavallo di Troia"? Bisogna vedere quanta gente, realisticamente, non toccherebbe un gdr nemmeno con la famosa pertica di tre metri :P e per quali motivi. Se poi si tratta di una persona che ha abbastanza esperienza di gdr assortiti, magari si accorge che il gioco in questione é un gdr: a quel punto resta da vedere se si risente per l'inganno o se gli piace il gioco.
A me sembra una mossa subdola e potenzialmente controproducente...
Raffaele Vota:
lNo, no, non stavo parlando di cose subdole, ma proprio di creare un tipo di prodotto "mirato", perché molte persone affrontano il discorso GdR partendo spesso con i pregiudizi che noi tutti conosciamo, oppure si spaventano per la presunta complessità di gioco, perché sicuramente, per il mercato, è più "attraente" e di richiamo un gioco in scatola, magari anche piccolo e poco complesso, che non un manuale di tot pagine. Figuriamoci se poi tale manuale supera le 50!
Cioè, la natura del GdR è talmente semplice (racconatre una storia) da "spaventare" ("non capisco quello che mi spieghi... e poi, devo davvero leggere tutta 'sta roba?").
Per questo motivo dicevo, prima, che mi sto orientando su prodotti potenzialmente "sicuri", nel senso che non "spaventino" il giocatore medio-non-di-ruolo ma anzi, attraendolo con trovate, vuoi di marketing, che si allacciano ad altro (videogiochi, cinema... ma anche, perché no, muscia).
Ovviamente se nel gioco in questione si racconta una storia non scriverò mai, in copertina: "Diventa un esperto di bricolage in 25 pagine, attrezzi non inclusi". :)
Davide Losito - ( Khana ):
La cosa è già sotto analisi.
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