[Lapinia playtest] Gioco - PbF

[Michael Tangherlini]

@P.Jeffries:
Il maggiordomo rivolge uno sguardo al contadino, poi si volta di nuovo verso di te. "Mio signore, è uno dei vostri contadini. Non ricordo chiaramente il suo nome, purtroppo, ma so che lavora qui da un certo tempo, ormai."

-MikeT

[P.Jeffries]

"Come ti chiami, ritrovato servitore? Come ti sei permesso abbandonare di colpo la tua missione?"

[Carlo Antonioli]

Ascolto incredulo, cercando di soffocare la rabbia che ho dentro.

"Signore, il mio nome è Gérard, sono nato qui, coltivo la sua terra come fece mio padre e mio nonno prima di lui. Se non sapete il mio nome è perché solo quello ho sempre fatto, senza mai dar problemi. E nemmeno ora sarei qui a disturbarvi, se non fosse perché temo per vostra figlia Cosette."

[edit: crosspost, ma va bene lo stesso]

[P.Jeffries]

"Come si chiamava vostro padre? E vostro nonno? E, poi, cosa volete saperne voi di mia figlia! Sono io, quello che sta soffrendo più di tutti per la sua scomparsa, insolente giovanotto!!!"

[Carlo Antonioli]

"Signore, in questo momento non ho altro desiderio se non ritrovare vostra figlia. Non avrò pace fino a quando non sarà tornata, e c'è una cosa che vi vorrei dire senza che siano presenti orecchie indiscrete."

[P.Jeffries]

Lo squadro con occhi indaganti e severi. Resto in silenzio per qualche secondo, poi guardo l'agente/i restati nella stanza
"Non penso che tu possa avere chi sa che segreti, a meno di sapere qualcosa di importante su mia figlia. Dunque puoi parlare davanti a tutti senza temere niente"

[Carlo Antonioli]

"Non ho grandi segreti, ma certamente so qualcosa di importante su vostra figlia, e non so di chi fidarmi. Una volta che avrete sentito, potrete decidere."

[P.Jeffries]

"Parla pure, dunque. Io non ho segreti per nessuno, e non mi aspetto diversamente da un mio servitore"

[Carlo Antonioli]

"Dovete sapere che, fin da quando ero bambino, conosco un luogo dove Cosette giocava a nascondersi, e saltuariamente ancor oggi vi si reca.
Quando oggi ho sentito da due stallieri che era capitato qualcosa a un vostro parente, mi è venuto un brutto presentimento e sono corso a controllare quel luogo.
Purtroppo avevo visto giusto, ho trovato il nascondiglio devastato e c'era l'odore di un altro coniglio. Appurato ciò, sono corso subito qui."

[P.Jeffries]

"Com'è possibile che tu possa sapere 'sì tante cose di mia figlia? Una del suo rango non può certamente essersi abbassata a fraternizzare con l'ultimo dei contadini! Avete sentito guardie?? Portaci subito al nascondiglio ma vedi di non giocarci scherzi."
Poi dico con autorità nell'orecchio del capo dei gendarmi.
"Assicuratevi che non scappi come stava già facendo prima"

[Carlo Antonioli]

Annuisco e così faccio.

[Michael Tangherlini]

[Scusate il ritardo!]

Con i gendarmi raggiungete il nascondiglio di Cosette. Siete davanti ad esso, un po' affamati e accaldati, mentre il sole inizia a scendere pigramente verso l'orizzonte.

-MikeT

[Carlo Antonioli]

"Per di qua" dico, scostando la vegetazione che nasconde l'entrata. "Purtroppo non c'è molto che ci possa aiutare."

[P.Jeffries]

"Che razza di posto è questo? Dove hai pensato di portarci?"
Poi dico alle guardie
"Controllate ogni singola traccia o indizio, non fatevi sfuggire niente"

[Carlo Antonioli]

"Questo, Signore, è il luogo dove, per gioco, ci nascondevamo fin da quando eravamo cuccioli. E lo abbiamo usato anche in seguito per incontrarci. Sotto quel sasso ci lasciamo messaggi o oggetti."
"Speravo di trovarci qualche indicazione per capire cosa fosse accaduto a Cosette, ma ho trovato solo questo" aggiungo, tirando fuori il disegno strappato e porgendolo. "Purtroppo non ho avuto ancora il tempo di pensare al suo eventuale significato, sempre che sia stata lei a metterlo la o a strapparlo. Quando l'ho trovato, la pietra era smossa."