Autore Topic: [salvataggi] il gioco che fa tutto  (Letto 2655 volte)

Moreno Roncucci

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[salvataggi] il gioco che fa tutto
« il: 2010-01-19 21:33:20 »
Ecco qua un altro post della categoria "salvataggi".  Per chi non ha visto i precedenti, sono post in cui "metto in salvo" cose che ho postato altrove prima che vengano cancellate o perse fra mille altri messaggi.

Questo post è abbastanza recente, ma visto che mi è già costato un richiamo da un moderatore di un altro forum per l'offesa al gioco "tradizionale", non vorrei che venisse cancellato o censurato, quindi lo riposto qui...


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Invece a me, qualche volta, le metafore piacciono. (come se non si fosse capito...  ;-)

Siamo ad una fiera, dove diversi standisti vogliono vendere il loro prodotto. Uno dice "compra questo gioco, è tanto versatile che puoi giocarci in ogni ambientazione, con ogni tipo di personaggi, non è limitato come altri giochi". Il cliente incuriosito chiede "ma si può usare contemporaneamente sia per giocare per vincere, che per giocare senza voler vincere ma per creare una bella storia? Allo stesso tempo?". Il venditore, perplesso, risponde : "ma mi chiedi una cosa impossibile! Però ho un altro gioco, versatile anch'esso, e li prendi tutti e due potrai usarne uno quando vuoi giocare per vincere, e uno quando vuoi giocare per creare una storia". "no" - risponde il cliente - "voglio un unico gioco per tutta la vita, che deve poter fare tutto e il contrario di tutto, non comprerò mai due manuali", e se ne va.

Questo cliente si passa tutti gli stand, e riceve sempre la stessa risposta. Gli offrono giochi giocabili con qualunque ambientazione, qualunque tipo di personaggi, colori diversissimi, alcuni grossi 600 pagine, alcuni di 10 pagine o meno, ma ogni volta, il commerciante scuote la testa e gli dice che o si usano per giocare per vincere, o per giocare fregandosene di vincere, ma non contemporaneamente. Alcuni dicono che il gioco può essere trasformato molto facilmente da una modalità all'altra modificando un paio di regole, ma comunque, non lo possono fare contemporaneamente. Gli dicono che è impossibile, una contraddizione in termini.

Il cliente non è convinto, e continua ad aggirarsi per la fiera. Finchè un commerciante più scaltro non gli si avvicina e gli sussurra "ho la soluzione ai tuoi problemi, ma costa, oh, se costa! Ti costerà come 4 degli altri manuali, forse di più, dovrai poi comprare un manuale in più per ogni ambientazione ed ogni tipo di personaggio, perchè questo gioco si basa sul riprodurre la realtà, e quindi per ogni ambientazione dovrai comprarti un manuale di regole o almeno un supplemento. Ma funziona egualmente bene sia se lo giochi per vincere, sia se lo giochi per non vincere!"

Il cliente, tutto contento, firma un assegnone con tanti zeri e torna a casa con tutta la sua carriola di libri. A casa, inizia a leggerli. Il primo è un atlante geografico, il secondo un trattato di zoologia, il terzo e il quarto sono racconti di avventure. Di regole di gioco neanche l'ombra. Continua a sfogliare i manuali con fiducia, fibchè non arriva all'ultimo. In fondo, sotto tutti gli altri manuali, c'è un ponderoso tomo, con su scritto "attenzione, regole segretissime, top secret, da non far leggere a nessun altro".

Il cliente lo apre, trepidante, e trova centinaia di pagine di consigli del tipo "sii divertente", "sii vario", "sii equanime", ma senza alcuna spiegazione del come, o metodi per esserlo. Ad un certo punto ci sono spiegazioni invece su come mentire ai giocatori e ingannarli, ma anche qui, senza dire quando si deve fare, come se fosse scontato che il lettore lo sappoa. Il cliente comunque ha ancora fiducia. "questa informazioni saranno in fondo", pensa.

In fondo, nell'ultima pagina, c'è un post-it, scritto con una calligrafia che ricorda molto quella del commerciante, con su scritto "un bravo GM può giocare partite dove lo scopo è vincere e non vincere, contemporaneamente. Se non ci riesci, non sei un bravo GM".

Il cliente chiude il libro, e osserva ad occhi sbarrati la pila di costosi volumi che ha comprato.  Si è fatto gabbare? No, non può essere, non può accettarlo...  quando all'improvviso, l'illuminazione!! Ha capito tutto!

Finalmente soddisfatto, ripone il libro fra gli altri, e sorridendo afferma "che affare che ho fatto! Me lo dicevano tutti, che niente può essere usato per giocare contemporaneamente per vincere e per non vincere, e io, a buon prezzo, mi sono comprato il niente!"

E aveva ragione. Cosa è più versatile del niente? C'è qualcosa che il niente ti impedisca di fare?
« Ultima modifica: 2010-01-19 21:33:56 da Moreno Roncucci »
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Moreno Roncucci

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[salvataggi] il gioco che fa tutto
« Risposta #1 il: 2010-01-19 21:35:36 »
Dalla stessa discussione:

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Citazione da: "thondar"

il problema è questo: quando mi si dice che con la mia vita etc giochi il servitore del padrone che tenta di scappare dalla sua influenza mentre compie azioni sempre più terribili, bè mi sembra che sia un attimo ristretto come ambito... Non dico che non sia divertente o che all'interno di questo concetto tu non possa avere molte variazioni però è un qualcosa di molto specifico


Beh, certo, LMVCP ha una restrizione molto precisa, sulla SITUAZIONE (che è, lo ricordo, uno dei cinque componenti dell'esplorazione: Setting, Personaggi, Situazione, Sistema e Colore).  Ma il resto (a parte il sistema che è fisso per ogni gioco, ovviamente) piò variare a piacere. Puoi ambientarlo nel passato, nel futuro, nei cartoni animati, etc: fra gli actual play postati c'è "la mia vita con Tony Blair", "la mia vita con il Joker", "La mia vita con Gesù Cristo", "La mia vita con Babbo Natale", etc., idem per il colore e i personaggi.

E' una limitazione inusuale per un gdr "tradizionale", ma non sconosciuta. C'è un FAMOSISSIMO gdr "tradizionale" costruito sulla stessa identica limitazione: Il Richiamo di Cthulhu.

Anche in CoC, può variare il setting (dal medioevo ai giorni nostri) ma la situazione (investigatori contro cultisti) è sempre la stessa.

La maggior parte dei gdr "tradizionali" invece limita il Setting (come fa per esempio Unknown Armies), i personaggi (come fa D&D) o entrambi (come fa Pendragon). Ti sembrano meno "limitazioni" perchè ci sei più abituato, ma è comunque sempre una limitazione dello stesso tipo.

E' interessante però a questo punto vedere una differenza PRATICA dei diversi tipi di regolamento: ne La Mia Vita Col Padrone il sistema agisce, in maniera coerente, sulle cose che caratterizzano il gioco (la situazione). Quindi è giocabile IN QUALUNQUE AMBIENTAZIONE SENZA VARIAZIONI. Non importa dove lo giochi, le regole vanno già benissimo così. Perchè si occupano dell'aspetto fondamentale del gioco, quello che non cambia.

Invece, il Richiamo di Cthulhu si basa sul system zero e su una serie di "regole per i personaggi": quanto corrono, che armi usano, a che gittata sparano, che danno fanno, etc.

Questo significa che se invece che nel 1920 vuoi giocare nel 1890, ti serve un altro manuale (Cthulhu By Gaslight. Integrato in forma ridotta nelle ultime edizioni di CoC). Vuoi giocare sempre in america, ma nel 1990? Ti serve un altro manualòe (Cthulhu Now, integrato in forma ridotta nelle ultime edizioni di CoC. Che infatti ormai è triplicato di dimensioni rispetto alle prime edizioni...). Vuoi giocare nel medioevo? Cthulhu Dark Ages, anche questo un manuale a parte. Vuoi giocare sempre nel 1990, ma cambiando anche il tipo di personaggi? Vuoi giocare con gli agenti di Delta Green? Non basta Cthulhu 1990, devi comprarti Delta Green.

Notare che non si tratta di cambiare SOSTANZIALMENTE il gioco. E' sempre Call of Cthulhu. Fai sempre le stesse cose. La situazione non cambia. Sono cambiati aspetti NON FONDAMENTALI del gioco, tipo il setting. Eppure, il fatto di non avere un sistema coerente e versatile ti costringe a comprarti un manuale per avere le gittate delle armi da un epoca all'altra, i nuovi skill, etc.

Facendo l'equivalenza, per avere il numero di setting che La Mia Vita col Padrone ha DI BASE, al Richiamo di Cthulhu servirebbero INFINITI SUPPLEMENTI...

Parlavamo di flessibilità di gioco?
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Ezio

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[salvataggi] il gioco che fa tutto
« Risposta #2 il: 2010-01-19 21:50:02 »
Bella la seconda, mi piace molto la conclusione e come ci arrivi.

Una domanda:

Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite](a parte il sistema che è fisso per ogni gioco, ovviamente


Il Sistema non è (e cito) "il metodo con cui i giocatori manipolano lo spazio immaginario condiviso". In fondo a questo topic mi facevano notare che quindi è un attività specifica al tavolo.
Ora mi rendo conto di non aver capito qualcosa che credevo di aver capito, e mi trovo piuttosto confuso. Ho provato a rileggere vecchi thread e articolo ma, chissà perché, le cose che prima credevo chiare ora non lo sono.
So che sei in grado di chiarirmi le idee, ti chiedo se ne hai voglia... con occhi pucciosi.
'sta cosa mi sta davvero mandando nel pallone più totale O.o
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Moreno Roncucci

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[salvataggi] il gioco che fa tutto
« Risposta #3 il: 2010-01-19 22:50:08 »
Allora, l'esplorazione è un attività che si fa al tavolo (non esiste prima che si inizi a giocare - il famoso "let's play" del diagramma del Big Model).  Quindi il setting non è quello del manuale, ma quello usato in gioco (se il GM si sbaglia in una descrizione, il setting usato è quello della descrizione sbagliata). Idem per i personaggi, il colore, etc, e ovviamente anche per il sistema, è da intendere nel senso del preincipio di lumpley, e addirittura in maniera potrei dire "puntuale": è il sistema usato IN QUEL MOMENTO, senza tener conto di variazioni avvenute prima o dopo nel gioco.

(la mia formazione matematica mi fa vedere sempre lo Spazio Immaginato Condiviso come l'integrale calcolato dall'inizio del gioco della funzione "esplorazione" ma sono perversioni mie...  :-)

Per "gioco", a rigore si dovrebbe intendere tutta l'attività (e le cinque componenti), ma io tendo quando parlo (forse per compensare la maniera in cui viene sottovalutato nella cultura del gdr tradizionale) ad usarlo come sinonimo di "sistema", e quindi con quella frase intendevo che, se cambi il sistema che usi, cambi gioco. Un gioco può avere un solo sistema.

Le cose FISICHE che usi per giocare (manuali, mappe, segnalini) hanno ovviamente influenza sul gioco, ma definirla non è semplice...  che influenza ha l'illustrazione di copertina del manuale dell'ambientazione, appoggiato dal GM su una sedia lì vicino? Mettiamo che illustri un Drago. Il GM , per la sua personale ambientazione, ha cambiato l'aspetto dei draghi. Ma se non specifica "guardate che non sono come in copertina", i giocatori tenderanno ad immaginare, a sua insaputa, draghi come quello della copertina che possono vedere.  Testo, iconografia, la maniera in cui il GM la presenta...  in realtà probabilmente il rapporto fra il Regolamento scritto e il sistema usato in gioco è il più semplice da spiegare, il più "matematico", se parliamo di setting e personaggi e colore diventa tutto molto più complicato (quanto influisce sul colore il film che ho visto ieri sera? Nella mia ultima partita di Annalise ho messo la festa in maschera da "Eyes Wide Shut", ma Kubrick non è compreso nel manuale...) . Si fa prima a dire che sono fonti di ispirazione, a volte con una credibilità propria (se un giocatore può citarli come fonti autorevoli) ma che non corrispondono perfettamente, mai, al setting, personaggi, etc usati veramente in gioco.
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Ezio

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[salvataggi] il gioco che fa tutto
« Risposta #4 il: 2010-01-19 22:54:24 »
Ok, forse mi ha confuso proprio il tuo usare "sistema" come sinonimo di "gioco". Ora che so come stanno le cose non dovrei più aver problemi.
Sono tornato a capire tutto, ma proprio tutto.
Tranne un particolare

Citazione
(la mia formazione matematica mi fa vedere sempre lo Spazio Immaginato Condiviso come l'integrale calcolato dall'inizio del gioco della funzione "esplorazione" ma sono perversioni mie...  :-)


Ti ho perso a "matematica" O.o

Grazie, Moreno ^^
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Marco Costantini

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« Risposta #5 il: 2010-01-19 23:10:42 »
Mi piace leggere quei bei rantoni di una volta, ma lo faccio nel silenzio della mia cameretta, senza dirlo a nessuno. Questo perchè c'è un parte di me che dice "No, dai, poverini. Non si può essere così cattivi". Ovviamente poi c'è una parte di me che urla sbavando "Falli a pezzi", ma questa è un'altra storia.

Trovo invece quel che hai scritto così lucidamente tranquillo, palese, pacifico (nei molti significati del termine) da esserne contento.
Concordo con Ezio sulla seconda parte, davvero...precisa!

Bravi, bene, bis :)
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Francesco Berni

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« Risposta #6 il: 2010-01-19 23:43:49 »
plauso a moreno per l'analisi più contenuta che io gli abbia mai visto fare, anche se anche io apprezzo i rantoni acidi:P

molto bella e interessante la seconda parte geniale la metafora della prima
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Mr. Mario

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« Risposta #7 il: 2010-01-20 00:56:50 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p](la mia formazione matematica mi fa vedere sempre lo Spazio Immaginato Condiviso come l'integrale calcolato dall'inizio del gioco della funzione "esplorazione" ma sono perversioni mie...  :-)[/p]


La mia formazione matematica apprezza molto, e premia con una fanmail. :)
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Emanuele Borio

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« Risposta #8 il: 2010-01-20 01:00:37 »
LooooL! Moreno professore!

Fanmail funzionale esponenziale! Ò_Ò
« Ultima modifica: 2010-01-20 01:00:57 da Meme ò_ò »
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« Risposta #9 il: 2010-01-20 01:00:58 »
battuto sul tempo, non ci avevo fatto caso.
anche la mia apprezza
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Emanuele Borio

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« Risposta #10 il: 2010-01-20 01:01:31 »
Fra porca puzzola basta crosspostarmi con la tua Telempatia! 12 Secondi di crosspost :O

P.S.: ma sei tu Kurojishi che mi ha aggiunto su MSN? ò_ò
« Ultima modifica: 2010-01-20 01:02:29 da Meme ò_ò »
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« Risposta #11 il: 2010-01-20 01:04:37 »
Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]P.S.: ma sei tu Kurojishi che mi ha aggiunto su MSN? ò_ò
si

in crosspost i trust
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« Risposta #12 il: 2010-01-20 05:46:55 »
Il crossposting è un'arte
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[salvataggi] il gioco che fa tutto
« Risposta #13 il: 2010-01-20 15:32:41 »
Bello. Solo un po' iperbolica la prima metafora. Nel senso che oggigiorno è il contrario: N venditori ti dicono "compra il mio gdr, puoi farci tutto", mentre magari solo tre o quattro ti dicono "compra questo gdr se vuoi fare questo, compra quest'altro se vuoi fare quest'altro". ^.*
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

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