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[Polaris] L'interiorità dei cavalieri

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Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]Io sono d'accordo che il gioco verta sullo spingere il giocatore a fare scelte, proprio per questo per me vale quanto sopra: nel tuo esempio il cavaliere viene messo di fronte al fatto compiuto, non a una scelta.
--- Termina citazione ---

Credo che questo discorso sia davvero solo riferito alla "sensibilità" di ognuno riguardo al cosa sia davvero una "scelta".

Scegliere tra due situazioni che mi danno entrambe il tiro per l'esperienza, ma una salva la mia famiglia e l'altra salva i miei commilitoni mi coinvolge meno di una scelta per la quale rischio anche di NON tirare esperienza.

Diventa una scelta più critica, a mio modo di vedere le cose, perché incide in modo duplice, sia narrativamente, sia regolisticamente.
Mentre scegliere con che colore dipingere il tiro di esperienza mi lascia un po'... a bocca asciutta.
Ma infatti avevo detto a Domon che era più uno stile/approccio che una disquisizione regolistica.

Ezio:
Non vedo deprotagonistizzazione. Vedo un uso accurato e "sentito" delle frasi rituali e il continuo fare scelte difficili del giocatore, fosse anche solo l'uso o meno di "Ma non era destino che accadesse" e, di conseguenza, l'uso forte dei Temi per portare in gioco "Ed Inoltre". Il Cavaliere diventa veramente il protagonista di una storia corale, non il Personaggio di Tizio, ma il Protagonista della Tragedia che tutti e quattro andiamo a raccontare, con funzioni diverse.

Torno a citare il mio AP:


--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]"Il Demone fugge con le anime dei tuoi amati"
"Ma solo se... lo raggiungo e libero le anime"
"Ed inoltre... i servi del demone assaltano Altastella mentre sei lontano, rapendo tutti"
--- Termina citazione ---


Io, giocando da Cuore, mi sono alzato e ho applaudito l'Errore per la situazione enormemente di merda in cui mi aveva cacciato.
Fosse stato troppo, non avessi voluto accettare che il mio Cavaliere fosse messo in quella situazione di merda avrei invocato le frasi rituali per bloccarlo, o cercare di farlo. Avrei potuto usare solo "Chiedi decisamente troppo", ma è giusto così, dato che l'Errore aveva giocato in linea con le premesse che ci eravamo dati, ovvero aveva esaurito uno dei Temi per usare "Ed Inoltre". Già dall'inizio della partita sapevamo che un qualche elemento della storia avrebbe potuto ferire il Cavaliere in quel modo.


--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]Notare una cosa: per quanto detto da Lehman suThe Forge, anche una cosa tipo "Ed inoltre lo uccidi" o "E fu così che Mizar, nelle Piane Ghiacciate, uccise suo fratello" va bene; e questo nega di usare "Ma non era destino che accadesse".
--- Termina citazione ---


No, scusa, non è così. "Ed inoltre lo uccidi" va bene, in un Conflitto, e siamo d'accordo. Impedisci all'altro alcune opzioni perché hai portato in gioco elementi della fiction che lui stesso ha messo a disposizione, cosciente di come lo avrebbero ostacolato (i Temi), ma iniziare una scena dicendo "E fu così che [Nome Cavaliere] uccise suo fratello" è contro il regolamento, dato che l'Errore non può controllare direttamente il Cavaliere. Può imporre condizioni durante il conflitto (Ed inoltre lo uccidi), ma finché si è in gioco libero è solo il Cuore a poter dire che il Cavaliere uccide suo fratello.

Matteo Suppo:
In un thread che è andato sparito nella crisi (una coincidenza?) c'era un actual play mio e di Spiegel in cui l'errore ha affermato "Ma solo se perdi l'amore per lei", affermazione alla quale era seguita una modifica del cosmo. All'epoca avevate detto che era stato un errore, che l'errore non può chiedere frasi del genere.

Avete cambiato idea? Avevo frainteso? Mi sono stati inseriti ricordi falsi nel cervello? Spiegel, ti ricordi meglio?

Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Non vedo deprotagonistizzazione. Vedo un uso accurato e "sentito" delle frasi rituali e il continuo fare scelte difficili del giocatore
--- Termina citazione ---

Io vedo una possibilità di deprotagonistizzazione, in quanto l'Errore arriva a muovere direttamente il cavaliere e a dargli pensieri, emozioni, ecc.


--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Torno a citare il mio AP
--- Termina citazione ---

E io torno a ripetere che sono perfettamente d'accordo con quanto dici su quello; ciò con cui non concordo è altro.
Per esempio, cosa ne pensi di quello "Ma solo se lo ammiri" ecc.?


--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]iniziare una scena dicendo "E fu così che [Nome Cavaliere] uccise suo fratello" è contro il regolamento, dato che l'Errore non può controllare direttamente il Cavaliere. Può imporre condizioni durante il conflitto (Ed inoltre lo uccidi), ma finché si è in gioco libero è solo il Cuore a poter dire che il Cavaliere uccide suo fratello
--- Termina citazione ---

Secondo Lehman, non è così: "E fu così" è una delle tre frasi rituali che permettono di fare affermazioni fuori dal proprio ambito, e di muovere direttamente il cavaliere; citando la sua risposta su The Forge: There are three key phrases that can introduce new elements to the fiction: "And so it was," "but only if," and "and furthermore."

When you use one of these key phrases, you can specify parts of the fiction that are not normally under your control. For instance, as Mistaken, it is totally fine to start a scene like so "and so it was that you came across your mother being attacked by a demon, and don't recognize her" even though the mother isn't under your guidance. Later in the scene, it is not okay to do this without using one of the other phrases to back you up.
Almeno: anche "E fu così che non riconosci tua madre" non può essere detta, dall'Errore, in gioco libero, richiede una frase rituale; esattamente come l'uccisione del fratello: non può essere dichiarata in gioco libero, ma con frase sì. Non vedo motivi per cui la frase rituale "E fu così" dovrebbe essere valida nel primo caso, ma non nel secondo.
Nota inoltre che il "Ed inoltre lo uccidi" non dice che lo ha fatto per motivi esterni: l'Errore può muovere direttamente il cavaliere. E infatti Lehman, sempre nella risposta da cui è tratto il pezzo sopra riportato, dice che in gioco libero l'Errore non può dire "E il cavaliere si innamora di Tizio", deve farlo tramite un demone o altro; mentre in conflitto può dire "Ma solo se il cavaliere si innamora di Tizio", senza tirare in gioco demoni o altro.


--- Citazione ---[cite]Autore: triex[/cite]Avete cambiato idea? Avevo frainteso?
--- Termina citazione ---

Si erano capite le regole in un modo diverso: prima si pensava che solo il Cuore potesse fare una simile affermazione, ora Lehman ha confermato che (sotto certe ipotesi) non è così.

Marco Costantini:
Ezio, secondo me non vi state capendo.


--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]"Il Demone fugge con le anime dei tuoi amati"
"Ma solo se... lo raggiungo e libero le anime"
"Ed inoltre... i servi del demone assaltano Altastella mentre sei lontano, rapendo tutti"
--- Termina citazione ---


Credo che anche Mauro apprezzerebbe un simile uso delle meccaniche.
Quello che non apprezzerebbe è una condizione (n.b.: non una scelta, ma una condizione) imposta dall'Errore con una frase rituale che, di fatto, dice cosa il cavaliere prova.
Se l'Errore mi dice "Ma solo se ti innamori di lei" sta di fatto giocando il mio Cavaliere. Io, come giocatore, potrei vedere questo innamoramento assolutamente fuori luogo per come mi sono immaginato il Cavaliere e potrei non volerlo assolutamente. Per come avevo inteso le regole -prima dell'intervento di Lehman- questo non era possibile. L'Errore non può giocare il Cavaliere. Punto. Per come invece intende ora Lehman, pare che sia lecito e che non sia possibile opporsi, salvo usare le meccaniche.
Alla INC anche al mio tavolo avemmo una situazione simile. Credo che fossi io l'Errore e che avessi anche io fatto un'affermazione del tipo "ma solo se la sua (di un demone) musica ti commuove fino alle lacrime", che è un po' come il già citato "ma solo se provi ammirazione per lui". Anche in quel caso il tavolo sembrò molto soddisfatto.
Quindi il discorso per me è: se dobbiamo dare retta a Leham ora, frasi del genere si possono usare e punto. Se invece facciamo finta che non abbia detto nulla in casi del genere al Cuore resta l'opzione di dire "Figo, ok, mi piace, provo ammirazione" oppure "no guarda, Tizio ora come ora non proverebbe mai una cosa simile, prova con qualcos'altro".

D'altra parte le considerazioni appena fatte da Lehman mi pongono un quesito importante.
L'autore ha detto due cose: che non c'è differenza fra conflitto esteriore e interiore ("ti tagli un braccio" è uguale a ""ti fa innamorare di lui"); che l'Errore può introdurre tranquillamente elementi riguardanti l'interiorità del Cavaliere.
A questo punto allora devo assumere che la cosa valga anche per il Cuore, che potrebbe fare affermazioni del tipo "Ma solo se il demone si pente e si getta dalla scarpata, suicidandosi" o "Ed inoltre i demoni, spaventati, si ritirano".
Giusto?

Edit: crosspost con Mauro e triex

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