[cite]Autore: Rafu[/cite]Per tutti gli altri: queste "scelte lose-lose" di cui continuate a parlare sono anche ciò che in maniera caratteristica distingue...la tragedia. Si chiama anche "dilemma tragico"
Questo sicuramente, il discorso penso fosse un altro (e per me lo è).
Caso 1:
Errore: I demoni attaccano la città.
Cuore: Ma solo se riusciamo a respingerli.
Errore: Ma solo se, mentre combatti sulle mura, noti che un demone è entrato in casa tua, dove c'è la tua famiglia.
O vado sulle mura (e perdo) o vado dalla mia famiglia (e perdo). Figo, faccio i complimenti all'Errore e incasso il colpo.
Caso 2:
Errore: Il demone uccide il tuo maestro.
Cuore: Ma solo se riesco a eliminarlo.
Errore: Ma solo se provi ammirazione per lui per come ti combatte.
Provo ammirazione (e perdo). Non c'è un "o", l'affermazione stessa dice che provo ammirazione.
Nel primo caso, l'affermazione dell'errore crea un dilemma nella storia, mette il giocatore nella situazione di dover fare una scelta difficile, e il cavaliere in ogni caso perde.
Nel secondo caso, l'affermazione manipola l'interiorità del cavaliere in modo tale che automaticamente generi Esperienza; non fa fare scelte al giocatore; e sí, il cavaliere perde, ma "perde" è diverso da "in ogni caso perde". "In ogni caso perde" prevede una scelta a monte.
Il primo caso lo definisco "si perde sempre", e mi va bene, lo apprezzo, lo cerco.
Il secondo caso non lo definisco cosí, mancando la scelta, e onestamente mi lascia un po' perplesso; anche perché diventa veramente banale concatenare in un solo conflitto venti tiri d'Esperienza.
Aggiunta:
[cite]Autore: khana[/cite]Secondo me avere sempre lose-lose snatura l'effetto della tragedia, che invece dovrebbe essere caratterizzata dalla "caduta verso il peggio" a seguito delle scelte del personaggio, non del fato che è sempre e costantemente avverso
Ecco: il secondo caso toglie quella scelta alla radice. La scelta del cavaliere non ha peso, perché di fatto il cavaliere non ha dovuto scegliere.