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[ColdCity] Pbf Scene di motivazione

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Glenda:
"questa è già una risposta" afferma Adrian, con un debole sorriso vagamente triste.
Vorrebbe poter dire a quell'uomo che dall'ultima volta che è stato lì dentro tiene meno alla sua vita di quanto non possa sembrare, e vorrebbe anche poter dire ad entrambi che esistono forze con le quali nemmeno gli stati più potenti si dovrebbero confrontare. Ma l'ufficiale ha ragione: non è nella posizione per farlo, né ha l'autorità per essere credibile. E alla gente di potere non interessano le conseguenze del potere.
Un attimo di silenzio, poi riprende a parlare.
"Io credo che non ci sia stato nulla di storto"
So di aver portato a termine il rituale dannatamente bene avrebbe dovuto dire, se fosse stato completamente sincero e so benissimoche cosaho creato
Ma una cosa l'aveva chiara in testa: quella gente non doveva sapere che l'autore materiale di quell'esperimento era stato lui.
"Non penso che questa distruzione sia stata opera di ciò che ne è venuto fuori. Al contrario, penso che il laboratorio sia stato distrutto proprio perché nessuno ficcasse il naso su ciò che avveniva qui. Io ero presente all'esperimento, e sono vivo: se qualcosa fosse andato storto, non sarei qui adesso. C'è di più: i miei stessi colleghi erano tutti vivi, quando io sono stato incarcerato. Quello che penso è che, quando si sono resi conto che Berlino sarebbe caduta, qui sia stata fatta piazza pulita. Insomma: quel che vedete non è in alcun modo opera di forze soprannaturali, ma un'opera umana per coprire delle tracce.."

Carlo Antonioli:
Noti che l'ufficiale sorride con soddisfazione alle tue parole, e appena hai terminato si rivolge al suo compagno: [russo]"E' meglio di quel che mi aspettassi. Dice che l'esperimento ha avuto successo e che l'opera di distruzione è solo un tentativo di copertura e occultamento da parte dei nazisti."

Glenda:
OT/ O_o ...inquietante!


Ad Adrian non piace quel sorriso.
Sì, certo, significa che forse resterà vivo ancora abbastanza da poter fare qualcosa che lo faccia sentire un po' più degno di respirare.
Ma ugualmente non gli piace.
Se solo tu avessi visto ciò che ho visto io... pensa. Ma poi, che cosa ha visto di preciso? Tutto ciò che ricorda è solo quella sensazione di terrore profondo, ancestrale, simile, forse, solo a quando ti accorgi che stai morendo. O forse un po' peggio.
Rimane in silenzio, mente i due si scambiano parole che non comprede.

Carlo Antonioli:
[Aspetto l'intervento di Care. Credo che si giungerà a breve al conflitto]

Renato Salzano:
L'ufficiale sembra rilassarsi un attimo. Osserva il posto di nuovo con attenzione, poi Adrian. Poi si rivolge al suo collega.

[russo]"Certo per distruggere tutto così doveva essere qualcosa di importante. Tu sei quello esperto, secondo te c'è da fidarsi, o si sta inventando qualcosa solo per sfuggire alla pallottola a lui destinata, o a morire nel gelo della Siberia, come i bastardi come lui meritano? Di sicuro non mi fa per ora una grande impressione. Dirgli se può tirare fuori qualcosa di concreto, di solido, che ci dica che era lì."

Detto questo si appoggia al muro, come infastidito da tutta la situazione.

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