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[ColdCity] Pbf Scene di motivazione

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Carlo Antonioli:
Come detto, inizieremo dal PG di Glenda.

La scena si svolgerà nel sito dell'esperimento. (Dove si trova più o meno? A Berlino, in periferia, o più distante?)

Suggerimenti:
Suppongo che saranno presenti ufficiali russi, e almeno una dozzina di soldati fidati.
Mentre i soldati rivoltano il sito, gli ufficiali potrebbero farsi spiegare in cosa esattamente consistesse l'esperimento etc.

Non voglio dire troppo per lasciare a te piena libertà sulla scena. Parti pure quando vuoi.

Glenda:
OT/ ma devo descrivere io anche i dialoghi? Non devo raccontare solo cosa fa e pensa il mio personaggio?

Carlo Antonioli:
Gli altri personaggi possono esssere anche dati in mano agli altri giocatori. Volendo possono partecipare anche Bagi e Care (purtroppo Care sembra avere qualche problema a connettersi).
Inizia pure a introdurre la scena e scrivi quello che ti piace. Gli altri giocatori, me compreso, faranno delle aggiunte o prenderanno il controllo di qualche png. E al momento del conflitto decideranno i dadi.

Glenda:
Figo! Mi piace l'idea che gli altri giochino i vari PG. Domani posto

Glenda:
Ad Adrian costò fatica rientrare lì dentro. In qualche modo, nei mesi di carcere e in seguito nel periodo in cui era rimasto 'ospite' dell'esercito russo, era come riuscito a confinare quel luogo in un punto abbastanza lontano della sua memoria: a renderlo distante ed offuscato, come se ci avesse messo piedi l'ultima volta molti anni prima.
L' "ultima volta", invece, era stato il giorno che aveva segnato, nel bene e nel male, una volta per sempre la sua vita: quel punto di svolta da cui non si torna più indietro, che ti si appiccica addosso come una malattia incurabile.
Il luogo non sembrava nemmeno lo stesso: ogni cosa era stata smantellata, c'erano ovunque i segni di una distruzione recente, ma Adrian non poteva dire se fosse stata opera di un bombardamento o se quello sfacelo fosse accaduto proprio allora...
I simboli rituali erano ancora tracciati sulle pareti, dove l'intonaco veniva via a pezzi
Adrian sentì un lungo brivido percorrergli la schiena: quel giorno, lì, in mezzo a quella stanza, aveva visto qualcosa che non si poteva guardare in faccia senza rimanerne segnati per sempre. Aveva rotto il velo che separa reale da sovrannaturale, ed aveva guardato dall'altra parte...
Si rivolse ai suoi accompagnatori.
"Non aveva esattamente questo aspetto, l'ultima volta che ci sono stato" disse "e non credo che le attrezzature e il materiale cartaceo che conservavamo qui siano sopravvissuti ad una distruzione come questa..." ed indicò le pareti annerite.

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