[cite]Autore: -Spiegel-[/cite][p]Lantheros...e quali sono questi tasti giusti da toccare per te? Cos'è, hai paura di rivelare i tuoi segreti da giocatore? =P[/p]
Effettivamente sono un gran timidone... ma se mi si dimostra interesse divengo logorroico, quindi ormai è troppo tardi...
Inizio col dire che fino ad ora ho sempre masterato NCaS, mai fatto il giocatore.
Per i tasti giusti... metto un pò di punti:
-Mi sono reso conto che molti giocatori si trovano spesso spaesati le prime volte a MadCity. E' una città enorme, contorta e con mille possibilità. Ed è una città aliena, mai vista e con mille insidie. Questo ha sempre portato alla formazione di un complesso: "che ci faccio qua? Che devo fare?" (parlo per la mia esperienza, ovviamente). Al che è sempre importante che il GM aiuti i giocatori a ricordarsi PERCHE' sono lì (dico "aiutare a ricordare" ma dovrei forse dire "aiutare a ricordare... dolorosamente").
-Alcuni giocatori si divertono molto con i flashback. Il passato dei PG non è mai definito in modo dettagliato e penso sia un'occasione da sfruttare per mettere in gioco avvenimenti passati. Una giocatrice, dopo un pò che chiamavo dei flashback, ha preso in mano questa "tecnica" ed ha ricreato avvenimenti ancora peggiori di quelli che le stavo già mettendo io! Penso sia un indice per cui il giocatore ha "afferrato" che le disgrazie che ti capitano in NCaS sono una molla per spingerti verso il divertimento.
-Nella prima sessione ho lasciato che il giocatore fosse a briglia sciolta, senza stare a punzecchiarlo... e credo sia stato un errore, perchè la vicenda si è arenata (non perchè fosse a briglia sciolta ma perchè io, GM, non gli lanciavo sufficienti bangs). Un Risvegliato a MadCity desta l'attenzione di QUALUNQUE cosa. Non puoi stare tranquillo. Non puoi (quasi) mai fermarti a prendere fiato. La stanchezza e gli incubi ti inseguono. Nessuna tregua. All'inizio pensavo di essere "cattivo" a perseguitare il giocatore con minacce spietate... senza rendermi conto che è QUELLO che spinge avanti il gioco e, soprattutto, che sprona il giocatore a dire "ok, la cosa a cui tengo è in pericolo... non posso fermarmi ora... devo stringere i denti"... e ciò pare essere molto gradito.
-Non per ultimo direi che è MOLTO importante che il giocatore capisca perchè ci sono 5 domande. Il mio primo giocatore le aveva compilate mettendo delle risposte abbastanza caratterizzanti ma prive di mordente. Invece devi subito fargli capire che quello che metti nelle risposte è ciò che desideri che il GM usi per stimolarti. Se sei un "padre con problemi" e "tieni molto a tua figlia" che "è scomparsa all'improvviso" (un esempio a caso, insomma) vuol dire che: vuoi affrontare la figura del "cattivo" padre di famiglia, che farai di tutto per salvare tua figlia e che c'è qualcosa che l'ha portata via con se. Quindi stai dicendo al master: schiaccia questi tasti, colpiscimi qui, perchè è qui che mi farà più male. Ma sarà anche qui che io mi farò in quattro per riuscire nei miei propositi.
Come ho detto, penso che molti troveranno questi punti "basilari". Ma nella mia prima sessione non lo erano affatto e mi ci è voluto un pò per ingranare a dovere. Le sessioni dopo sono andate MOLTO meglio (tenendo conto di questi fattori) ma, pure in quel caso, si capisce che c'è qualcosa che si può migliorare (e che, quindi, il divertimento può ancora salire).
EDIT:
solo un'aggiunta: poi ovviamente ho cercato di dar corda a quello che i gocatori, in pratica, mi chiedevano (in modo più o meno esplicito). Per esempio, un PG aveva commesso atti atroci e avrebbe desiderato non averli mai compiuti... così ho messo l'Agente delle Tasse per stipulare un accordo con cui lo avrebbe privato dei suoi "ricordi infelici". Il giocatore ha accettato entusiasta ("non solo ho perso alcuni ricordi infelici, ora lavoro pure per un incubo!"). Ovviamente sa benissimo che questa scelta, un giorno, gli tornerà indietro come un boomerang. Cioè, mi è parso che lo spirito del gioco fosse stato ben compreso, vedendo che il giocatore "sapeva benissimo" a quali rischi andava incontro. Non solo, era praticamente lui stesso a cercarsi guai.