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[NCaS] - PbF - Topic di Gioco
Emanuele Borio:
@Glenda
Holliver fugge dopo aver ucciso Tock, troppo terrorizzato dalla marmaglia insensata di Agenti a Molla che si stanno riversando in ogni dove per potersi ricordare di Philippe che è stato risucchiato dalla calca. Corre tenendo per mano Erika, che lo segue silenziosa.
Riprende coscienza di se in un vicolo dietro l'ospedale. Un barbone ubriaco che li guarda ridendo. Erika ansimante e spaventata. Il ricordo di Philippe che sopraggiunge.
@P.Jeffries
Direi quindi che ti catturano e ti portano alla stazione di polizia.
Ritornare in quel posto ancora una volta. Non è cambiato nulla. Ti pare che le urla e i gemiti siano pressochè gli stessi, e ti pare persino che la cella in cui hanno sbattuto malamente te e Barbie sia la stessa dell'altra volta. Gli Agenti a Molla sembrano però più tranquilli, turbati, quasi come se non sapessero cosa fare.
@Talos
Waiting for explanation.
Come suggerimenti direi un bell'assalto in stile terroristi, per il resto non saprei, sta molto a tua discrezione. Per la Disciplina Dominante, ci starebbe un qualchè di stabilizzante, come una parvenza di ritorno alla normalità, anche in mezzo alla Follia, o una vittoria schiacciante e perfetta. Decidi tu ^^
Glenda:
ma Erika cos'è? E' uno zombie di mad city? parla, risponde? E soprattutto...mi posso fiadare o ci vuole un conflitto per scoprirlo?
Emanuele Borio:
Erika è morta, tutto qui.
E da quando i morti non parlano e non camminano? BAH!
XD
In NCaS raramente accadono cose spiegabili o aventi una certa logica. Al momento Erika è semplicemente morta. Non vuol dire che lo rimarrà per sempre, che è strana, zombie o altro. È... Morta.
P.Jeffries:
Tutto si ripete in cicli di espiazione da cui si uscirà solo quando la colpa sarà pagata. Cioè, non ho fatto abbastanza.
Io per scappare aspetto che ci sia l'occasione di salvare qualcuno, se no la prigione è una punizione giusta.
Glenda:
Holliver si porta le mani alla testa.
Non ricorda bene cosa è successo, salvo che ha sentito la sua rabbia esplodere. E gli era successo una sola volta nella vita, prima di allora.
Ma una strana sensazione si affiancava a quel ricordo: una innaturale, insensata pace dell'animo.
Il pensiero di non doversi sentire in colpa per ciò che aveva fatto. Di non doversi sentire in colpa mai più.
Guardò Erika...così...inverosimile...così assurdamente onirica.
Era morta, glielo avevano detto, e l'immagine che aveva di fronte lo dimostrava.
Si avvicinò a lei, sorrise tristemente, le appoggiò le mani sulle guance fredde e le diede un bacio sulla fronte.
"Scusami" disse "Scusami se non sono riuscito a protarti fuori di qui"
Poi la lasciò andare.
"Vado a salvare Philippe" disse
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