Autore Topic: [NCaS] - PbF - Topic di Gioco  (Letto 169820 volte)

Glenda

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« Risposta #480 il: 2010-02-18 14:31:40 »
Holliver aveva dovuto affrontare un processo. Anche se era solo un bambino, ricordava le trafile tra giudici, polizia, avvocati.
E domande, domande, domande. Cavillando sulle sillabe e sulle virgole, a volte facendogli ripetere la stessa cosa infinite volte.
Mi avrebbe fatto del male. Mi avrebbe fatto del male e io volevo che finisse tutto.
No, non ci ho pensato a cosa sarebbe successo.
No, non credo di averlo voluto uccidere.
Non mi importava.
Il dopo, non mi importava.
Doveva solo finire, e finire subito.

Quante volte lo aveva detto? E a volte bastava l'intonazione della voce a farli indispettire, a fargli chiedere di ripetere. Ripetere cose che, a forza di dirle, avevano fatto ressa nella sua mente...e lui non era più sicuro nemmeno di cosa fosse successo, quella notte.
Non si doveva ripetere.
Parlare di una città di incubi, dove tutto è stravolto, uno come lui lo poteva anche fare...ma poi glielo avrebbero chiesto ancora, e ancora, ancora.
"Non lo so..." disse piano "non ricordo cosa è successo. Ero alla clinica, ho avuto...una crisi di panico, credo...non dormivo da giorni...l'infermiere mi ha...afferrato...ed io...odio essere toccato" si strinse nelle braccia e guardò fuori dalla finestra "mi sono chiuso nello sgabuizzino...poi...poi c'è il vuoto...e dopo...mi ricordo Erika...lei era gentile con me...ed era ferita...ed io volevo solo salvarla...così mi sono messo a gridare..."
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

P.Jeffries

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« Risposta #481 il: 2010-02-18 17:33:20 »
"No, no... calma... io me ne resto qui un po'.. tu non sai quante ne ho passate..."

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« Risposta #482 il: 2010-02-20 20:12:44 »
Eccomi, ci ho messo un pochino perchè ero un pò impegnato e ci ho pensao su un pò, ma vedo che comunque non mi son perso molto :)

John Dillingher

Chiudo la porta alle mie spalle

Mi sembrava di essere passato nel bel mezzo di uno spazio completamente buio, e il paesaggio che mi ritrovo davanti mi lascia un pò spaesato.
Alla mia sinistra una scala a pioli di ferro sale verso l'alto e termina in un tombino rotondo, questo più l'odore di piscio e merda di ratto mi fa immaginare di essere sotto terra.
Alla mia destra lo spazio continua in una galleria ampia due metri, alta altrettanto o poco più, delle deboli e balbettanti luci a cupola sono attaccate al soffitto

Mentre sto per chiedermi cosa ci faccio lì e sto per salire la scala, dal fondo della galleria che dista una ventina di metri, sento uno stridere di freni, rumori indistinti e poi dopo un minuto massimo passa sferragliando a tutta velocità quella che sembrerebbe proprio una metropolitana

Mi dirigo allora verso il fondo, sbucando in una galleria più grande, davanti a me due rotaie...gli ultimi vagoni che si perdono in lontananza. Mi giro verso dove proveniva il mezzo notando quella che sembrerebbe una fermata della metro a giudicare dalla luce più intensa, mi dirigo là a piedi lungo le rotaie, non sapendo in realtà dove mi ritrovassi

Fortunatamente la metro era appena passata, nessuno che mi vedesse saltare sulla piazzola arrivando dai binari, davanti a me un colonnato in cemento bianco, quattro panchine in verde, con sopra una di esse una piantina

Mi avvicino  leggendo finalmente London Underground

"Ottimo" dico a me stesso, mentre mi siedo sulla panchina toccandomi la fronte e sbuffando

"Cosa devo fare? cosa devo fare?" mi ripeto, mentre il peso della lama all'interno del giubbotto sembra ingrandirsi, quasi schiacciandomi a terra, passano i minuti e iniziano ad arrivare i nuovi attendenti alla prossima fermata

Davanti a me un orologio circolare segna le 22.30, la lancetta gira e continuando a fissarlo mi sembra di sentire il ticchettio rimbombarmi nella testa.
Il vociare aumenta mentre in due ore vedo passare coppie, gruppi di ragazzi, alcuni ubriachi, alcuni punk, turisti, barboni con i loro cani, altri che guardano sbuffando l'ora con le loro cartelle da lavoro in mano.
Con i gomiti appoggiati alle ginocchia e il cappello tirato giù mi chiudo nei miei pensieri..a quello che dovrei fare...a quello che sono costretto a fare...fino a maledirmi per aver voluto firmare quell'accordo con quel pazzo individuo

I passaggi sono ogni 15 minuti

Alle 00.44 la ressa delle ore precedenti sembra ormai passata, si ferma la metro e le porte scorrevoli si aprono ma non entra nessuno..le porte si chiudono e la metro riparte quando una donna spunta correndo dalle scale che dalla strada sù portano alla fermata....corre dietro alla metropolitana che sfugge via urlando qualcosa, ha uno zaino rosso in spalla, bionda, all'incirca 30enne, con berretta e guanti per proteggersi dal freddo.

Allarga le braccia in segno di sconfitta e torna indietro, notandomi lì fermo alla panchina, si avvicina probabilmente perchè dietro di me c'è la mappa delle fermate.
Si ferma, mi dà un occhiata veloce e poi guarda la cartina, dopo pochi secondi mi chiede in un forte accento che sembra dell'europa del nord

"Mi scusi, posso disturbarla? A che ora passa il prossimo viaggio?"

Io sospiro, guardo l'orologio di fronte a me e rispondo con un freddo e atono "All'una...tra 10 minuti più o meno"

La donna fà un cenno con la testa per ringraziare e torna indietro vicino alla linea gialla sporgendosi nella direzione in cui dovrebbe arrivare il prossimo passaggio controllando il suo orologio da polso

Io...io...fisso la donna.....sento il battito del cuore accelerare, iniziano a sudarmi le mani e quasi inconsciamente inizio a battere il piede a terra nervosamente, sbuffo mettendo le mani in tasca

Ore 00.50

Il respiro è quasi affannoso, continuo ad osservare l'orologio e la donna, l'orologio e la donna, sfioro per un attimo la lama del coltellaccio nero da dentro, un brivido mi percorre la schiena, sento quasi freddo, mi ripeto piano ossessivamente
"Perchè? Perchè? Perchè? Dio perchè? Non voglio...non voglio...non voglio"

La ragazza nota probabilmente il mio stato perchè inizia a passare il peso da un piede all'altro, si guarda attorno quasi preoccupata, ma siamo solo noi due lì, per rilassarsi tira fuori un ipod e si mette ad ascoltarlo

Ore 00.55

Le mie mani sono intrecciate davanti, giro i pollici, la donna mi guarda, ha un moto come per tornare sù in strada, guarda l'ora e si ferma....forse pensa *Ancora 5 minuti*

Ore 00.57

"Dio perdonami" mi alzo in piedi quasi senza far rumore, passo dietro le colonne, lei un attimo distratta dalla musica guarda un altra volta in direzione della metro che dovrebbe arrivare e nota che la mia panchina è vuota, fa per girarsi spaventata, ma le sono dietro e la colpisco col calcio della pistola facendola a terra svenuta

Disperato, sò che non ho molto tempo, la carico in spalla e corro con fatica verso dove sono arrivato, infilandomi nel collaterale, arrivando a due passi dalla porta

La stendo lì e tiro fuori il coltellaccio nero, per un attimo vedo il mio viso riflesso sulla lama lucente seppure nera, sembrano gli occhi di un folle, di un assassino...sì...proprio così...cosa sono diventato?

Mi chino sul suo corpo, le alzo la testa tenendola per la fronte ma a faccia in giù...non posso vedere...non posso credere...non dovrei
Sento che inizio a piangere "Perdonami...perdonami...perdomani" ripeto sommessamente per una ventina di secondi tremando con la lama in mano
Chiudendo gli occhi e pensando solo a Brenda in quelle condizioni appoggio la lama sulla gola della donna, mi volto dall'altra parte...ma la mano quasi come se si muovesse da sola passa il coltello da parte a parte recidendo la giugulare

In quel momento passa fischiando la metropolitana a tutta velocità, i finestrini gialli scorrono

Lei  si sveglia per il dolore ma il suo è solo un rantolare e un gorgogliare del suo sangue che esce a fiotti dal collo mentre io provo a tenerla ferma con la forza della disperazione e della vergogna mentre continuo a tenere gli occhi chiusi

Poi cessa tutto, la sua vita ormai gliel'ho portata via, piango ancora mentre mi rialzo e osservo il corpo in un pozzo di sangue, anche le maniche del mio giubbotto ne sono piene, oltre che ovviamente le mani....ma qualcos' altro a oggi è sporco di sangue...è la mia anima e niente...niente...potrà ripulirla

"Mi dispiace...mi dispiace..mi dispiace" ripeto più a me che a lei

Mi asciugo le lacrime e passo la lama sulla maniche ormai sozze rimettendola poi nel giubbotto

"Cosa ho fatto? Cosa ho fatto?" inorridisco di me stesso a pensarlo...non è stato come l'altra volta...non è stato come l'altra volta...l'altra volta era stato un incidente...."vero?"

Non riesco a girare il corpo e vedere i suoi occhi sbarrati e privi di vita, per questo mi tolgo il giubbotto e la copro, poi la prendo in braccio e mesto e a capo chino riapre la porta e torno indietro...verso quella follia...verso quell'incubo...che ormai è entrato dentro di me...mi ha corrotto...e non mi lascia più scampo




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Tutto ok? Aveva pensato anche ad una Città Dormiente del 1800, così in stile molto Jack lo squartatore, ma poi l'ho scartata perchè non volevo fare troppi casini col tempo, va bene così?  
« Ultima modifica: 2010-02-23 19:30:11 da Talos 2.0 »

Emanuele Borio

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« Risposta #483 il: 2010-02-20 20:32:56 »
Sti giorni sono impegnatissimo! ç_ç

Se riesco stanotte faccio ancora un post prima di scomparire definitivamente.

P.S.: hai fatto bene a pensare a una città dormiente attuale, visto che tu sei un ex mafioso, Holliver era in un manicomio e Philippe un drogato di Playstation :D
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« Risposta #484 il: 2010-02-20 21:02:57 »
Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]P.S.: hai fatto bene a pensare a una città dormiente attuale, visto che tu sei un ex mafioso, Holliver era in un manicomio e Philippe un drogato di Playstation


qll era il mio ex-pg: questo è solo un massone, di buona famiglia, in qualche modo occultista, tutto sommato una brava persona

Emanuele Borio

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« Risposta #485 il: 2010-02-20 21:05:33 »
Vero vero XD
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« Risposta #486 il: 2010-02-20 22:38:37 »
Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]P.S.: hai fatto bene a pensare a una città dormiente attuale, visto che tu sei un ex mafioso, Holliver era in un manicomio e Philippe un drogato di Playstation :D


Si lo so, avevo pensato al mini passaggio nel tempo perchè nel manuale parla di incubi e residenti che possono provenire oltre che dai luoghi più diversi anche dai tempi più diversi e allora avevo pensato ci potessero essere anche delle porte su altri tempi oltre che su altri luoghi. Poi mi faceva sorridere pensare alla vittima di John  come se fosse stata scambiata per una delle vittime di Jack però mai ritrovata...

Ma erano pippementali XD

Philippe mi ricorda un pò la famiglia Addams
« Ultima modifica: 2010-02-20 22:39:18 da Talos 2.0 »

Glenda

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« Risposta #487 il: 2010-02-22 15:27:45 »
beh? Manco per due giorni e non trovo nessuna novità? Tutti stecchiti?
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

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« Risposta #488 il: 2010-02-22 15:52:22 »
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Aspettiamo Meme

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« Risposta #489 il: 2010-02-22 22:28:30 »
Sono appena tornato. E sono così distrutto che sto scrivendo queste poche righe soffrendo ò_ò

A domani giovini! (:P)

(ho passato due giorni a Torino ò_ò)
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« Risposta #490 il: 2010-02-22 23:36:33 »
Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite][p](ho passato due giorni a Torino ò_ò)

la prox volta me lo dici visto che ci abito, magari ci scappa nà giocata

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« Risposta #491 il: 2010-02-22 23:51:52 »
Mapporc... A saperlo! E dire che i due giorni a Torino li ho passati con Spiegel, 3evil e triex :O
Abbiamo giocato a Annalise... ò_ò

EPIC FAIL!

Però la prossima volta che vengo su te lo dico di sicuro! (dovrebbe essere a breve, anche perchè mi basta uscire di casa e pagare 4 euro di treno e sono a Torino XD Problema: Se rimango oltre le sette e mezza di sera mi serve posto per dormire ^^)
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« Risposta #492 il: 2010-02-23 17:27:54 »
@Glenda
Il poliziotto davanti alla porta guarda Holliver con un misto di compassione e dubbio, probabilmente volendo credere che sia sincero, ma il secondo poliziotto si scalda subito "E lei pensa che ce la beviamo!?" gli grida in faccia "Lei è stato trovato sanguinante e coperto di non so quante schifezze, in compagnia di una ragazza morente e di un tipo losco. Considerati i suoi precedenti come si può aspettare che io mi beva una storia simile? Le conviene fare il bravo, e raccontarci tutto, per filo e per segno". Il poliziotto si avvicina a Holliver, per guardarlo negli occhi, e per un attimo gli pare di riuscire a vedere dietro la sua maschera di cera, intravedendo dietro la maschera da poliziotto cattivo, lo sguardo senz'anima del Tenente Tock.

@P.Jeffries
Barbie ti si avvicina in modo lascivo, ma parla con tono preoccupato "Ma non capisci! Fuori ci sono dei poliziotti che stavano dicendo di averti trovato in compagnia di un mentalmente inabile e di una ragazza che ora è morta. Se rimani qui come minimo finirai in prigione!"

@Talos
Cammini verso il passaggio per MadCity, macchiato dal senso di colpa, quando da sotto il tuo cappotto che copre il corpo della donna, senti muoversi qualcosa e senti la voce della donna che ti parla "Cosa mi hai fatto? Non riesco a muovermi. Ho paura. Ti prego, lasciami andare".

P.S.: la tua narrazione, Ivan, è stata una figata insensata *-*
Grandissimo!
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P.Jeffries

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« Risposta #493 il: 2010-02-23 17:32:30 »
"Bada a come parli! Ah.. ma come... è morta?"

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« Risposta #494 il: 2010-02-23 19:35:14 »
John Dillingher

"Non posso....non posso....non posso" le dico, mentre ricomincio a perdere lacrime

"Mi dispiace....non posso"

Tiro avanti facendo finta di niente, provo a immaginare che sia soltanto la mia immaginazione, anche se so che gli incubi possono prender forma e diventare maledettamente reali

Tiro dritto disperato non vedendo solamente l'ora di lasciare questo corpo al Gatto

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