Holliver si lasciò prendere per mano da Erika, ma fu lui a indicare la direzione. Per nessun motivo voleva trovarsi di nuovo davanti quell'orribile creatura che il Gatto aveva chiamato "spazzino", e men che meno finire nelle mani del macellaio pazzo.
Ma non sapeva dove andare.
Camminò senza meta, per ore...stranamente nessuno pareva badargli...e questo non lo rendeva più tranquillo. Si sentiva assediato, come se da un momento all'altro potesse saltare fuori qualcosa dal buio. E quel semi buio permanente cominciava a fargli venire mal di testa...e sonno...tanto, tanto sonno.
Sentì un rumore d'acqua in lontananza, ma distante, confuso...e un forte odore di marcio e di rifiuti.
"Che brutto posto..." si fece sfuggire Erika.
Holliver avrebbe voluto lasciare la sua mano...quel contatto gli creava disagio...eppure sentiva di non averne la forza...come se spezzare quel legame in quel momento fosse pericoloso. Per l'uno o per l'altra.
Il luogo in cui erano arrivati sembrava una discarica: un grosso topo tagliò loro la strada e la ragazza fece un bazlo indietro: Holliver guardò la strana creatura squittire e digrignare i denti...non era fatto di pelo e carne...pareva un piccolo giocattolo a molla, di quelli che si usano per far giocare i gatti.
Era assorto nel guardarlo qunado sentì quel rumore...si voltò...
...Una creatura melmosa, con due piccoli braccetti rachitici e una bocca piena di bava si tendeva verso di lui...come se volesse abbracciarlo...o afferrarlo...
Holliver spinse indietro Erika. Le due braccia di melma lo afferrarono per le spalle, e lui si sentì all'improvviso molle come una bambola di stoffa...come se fosse diventato un ammasso di fango anche lui.
Si mise a gridare, gridare con tutta la voce che aveva, e anche Erika gridò.
Gridò verso qualcuno: una figura non lontana, che sembrava meravigliosamente umana.
Ok, io non amo le cose "facili"...la persona a cui chiediamo aiuto ovviamente dovrebbe essere Philippe, che è vicino alla discarica...