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[NCaS] - PbF - Topic di Gioco
P.Jeffries:
"Senti, io sto cercando una via per uscire da qui. Te ne sai qualcosa?"
Ivan Repetto:
John Dillingher
Sono l'unico ancora in piedi davanti a quel macello, il sangue nerastro dell'energumeno ha sozzato tutto il mio cappotto, e anche la faccia, quello che sembra più terribile, quello che per lunghi attimi mi terrorizza lasciandomi lì impalato e stordito è che tutto questo...tutto questo parto di una follia omicida e sanguinaria, sembra opera mia...sento che è nato da me...le mie mani sono sporche di sangue
*Mi sono macchiato di nuovo del sangue di qualcuno....pensavo...che non l'avrei mai riaffrontato...quel sentimento...di....vergogna....quasi disgusto per se stessi...che come una spirale può trascinarti giù...nei più bui meandri della psiche umana*
Un barlume di luce in quel buio....la consapevolezza di essere lì per uno scopo..la speranza di avere un obiettivo anche se in questa follia
Mi avvicino lentamente alla donna...o quello che ne rimane, il tono di voce non sembra il mio, sembra più sadico e inquietante, ma sono solo io a poter parlare lì dentro
"Dimmi dove sono Brenda e Paul, immediatamente!" Il tono non ammette una risposta negativa "O ti faccio rotolare la testa lontano dal corpo!"
*Ok questo non l'ho detto io*
Eppure una grossa mannaia da macellaio è appoggiata alla gola della Signora, e la mano che la impugna è proprio la mia destra
*Non ricordo di averla avuta prima*, mentre un'altra voce nella mia testa mi indica di far scorrere il sangue qualunque sia la risposta
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Ho voluto introdurre il mio talento di follia al di fuori di un conflitto, così per colorare un pò, e far impazzire di più il mio PG, se non posso dimmelo
Emanuele Borio:
@Glenda
Holliver si crogiola nella sua oppressione, il mondo che già faceva fatica a comprendere ora non esiste più, è stato condannato a un altro mondo, come bandito dalla stanza che gli dava tanta sicurezza, dalle persone che, pur non capendolo, gli offrivano il loro aiuto e la loro protezione. Le parole del Gatto poi, lo fanno sprofondare ancora più nella disperazione. Quando ormai si sente scivolare nel più tetro abisso della mente umana, un fulgido contatto lo riporta alla realtà. Non gli era mai piaciuto essere toccato, ma questa volta è diverso. Il tocco della mano di Erika sulla sua spalla gli infonde calore, gli ridà la fiducia, lo fa sentire forte, gli ricorda che esiste una ragione di vita, gli ricorda cosa ha perso, cosa può ancora avere. Questo basta per scuoterlo del tutto e riempirlo di speranza. Lo sguardo di Erika è deciso anche se ancora coperto dalle lacrime. Ha fiducia in lui, e lui se ne accorge. Le parole di lei escono dalla sua bocca come a farlo bruscamente ripiombare nella realtà:.
@P.Jeffries
Barbie ti guarda con quello che pare essere un opaco contorno della sua testa. Te ne rendi conto solo ora: la testa che all'inizio non c'era sta piano piano prendendo forma, e al momento assomiglia a una forma nebbiosa sospesa sopra il suo collo di bambola rotta e ricucita.
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@Talos
La signora tossisce sangue, poi si volta verso di te e ti dice:
Ivan Repetto:
John Dilingher
La Signora parla guardandomi negli occhi, non distoglie lo sguardo e non sento note di indecisione nelle sue parole...penso stia dicendo il vero...è quesa non è affatto una cosa buona.
Apro la mano in cui tenevo la mannaia..lentamente...facendola cadere,,,per alcuni attimi il solo umore nella stanza e il tintinnio metalico e l'eco della Lama che cade sul pavimento
"Io....io......io pensavo che...mi ha detto che...."
Senza terminare la frase mi allontano da lei lasciandola nella pozza del suo sangue...correndo....salendo le scale in cui avevo visto una figura umana, cercando di raggiungerla per capire chi sia..
P.Jeffries:
"Per andare il più lontano possibile da quelli che mi inseguono, cioè le forze di polizia di questa città e chissà chi altro!"
"Leviamoci dalle balle!" e prendo la prima strada in lontananza da tutto.
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