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[NCaS] - PbF - Topic di Gioco

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Emanuele Borio:
@Glenda
Lo sgabuzzino è scuro e angusto, e un odore di solvente satura l'aria, ma appena si chiude la porta, sembra quasi che il suono smetta di esistere, i rumori che vengono dal di fuori non riescono a oltrepassare la sottile porta di legno, e il buio cala sulla camera.
I battiti del cuore di Holliver sono l'unico segno che si possa ancora udire qualcosa, mentre un gelido spiffero arriva alla sua schiena, sembra quasi che invece della parete dello sgabuzzino ci sia un lungo tunnel, come una galleria sotterranea, con la stessa umidità nell'aria che ci può essere in una grotta.
Tutto a un tratto una enorme folata di vento sembra quasi staccare Holliver dalla maniglia della porta, ma scompare come è venuto, lasciando solo una profonda inquietudine e una strana eco, che alle orecchie di Holliver sembra chiamare il suo nome.

@P.Jeffries
Nell'ombra delle fiamme le uniche figure che si intravedono sono alte e dinoccolate, con uno strano paio di corna, saranno almeno due, le fiamme ormai rischiano di inghiottirti, e cercando di fuggire all'inferno ti accorgi di stare correndo per una foresta.
Dopo almeno cinque minuti che corri, comicni a renderti conto che gli alberi sono stati sotituiti da pali della luce orribilmente...Sbagliati.
Al posto della lampada c'è una zucca di halloween, ma sembra composta di carne e pelle, come delle teste umane svuotate con dentro una candela, e anon appena abbassi gli occhi, ti ritrovi in una via illuminata dalla luce dei macabri pali.
La via è del tutto in salita, fatta di cubi di porfido grigio antracite, e sale su una collina che termina con un cimitero tradizionale, con tanto di muraglia, merli e una cancellata sinistra con due gargoyle arcigni che ti squadrano in modo inquietante.
Dalla parte opposta vedi sbucare dagli alberi quelle figure di prima, e non sembrano avere voglia di chiacchierare amorevolmente e diventare tuoi amici.

Glenda:
La voce di Greg e del dottor Farrel - accorso chissà come e quando - al di là della porta si fanno lontane.
E Holliver si sente meglio.
Non gli importa molto dove si trova in quel momento, gli basta essere solo.
E' abituato alle stranezze della sua mente. A volte gli fanno compagnia.
Si allontana dalla porta e segue il buio, che sembra effettivamente non avere fine...

Emanuele Borio:
La solitaria strada per il buio continua per un paio di minuti, quando comincia a scendere, dopodichè risale.
Al fondo di questa una luminosa porta bianca, emanante luce propria si erge a chiudere ioil fondo del tunnel, e... Grazie alla luce emanata dalla porta, Holliver riesce a rendersi conto che le pareti della grotta sono fatte di Materia Grigia.

Glenda:
Il vedere e il reagire sono una cosa sola, come lo sono da tempo, ormai.
A volte Holliver si chiede se è ancora in grado di controllare le proprie reazioni.
Rimane un attimo immobile - solo un attimo - poi comincia a gridare. Ma non riesce a sentire la sua voce.
Vorrebbe correre indietro, ma si sente paralizzato.
Poi, d'un tratto, si accorge di riuscire a muovere le gambe, e comincia a correre per tornare indietro...

Emanuele Borio:
La corsa di Holliver lungo il periglioso tunnel si fa isterica, quando con terrore crescente inizia a notare che le pareti sembrano come stringersi a inghiottirlo, cosa che non fa che aumentare la sua velocità, e in men che non si dica si è allontanato dalla luce della porta bianca, correndo nel tunnel del proprio subconscio, facendo ciò che ha sempre fatto, correndo via dalle sue paure, raggiunge la porta dello sgabuzzino, nel buio e silenzio più totali.

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