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Riflessioni su tecniche larp
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite] Radagast:[/cite]
Vabbè, prendiamo come ipotesi di lavoro che non sia culo. Quali aspetti di Dubbio secondo te (che conosci il gioco molto meglio di me) incoraggiano il gioco "veramente live" anziché quello da belle statuine?
--- Termina citazione ---
Secondo me, le scene teatrali inframmezzate a quelle "reali".
Citando giusto gli aspetti che mi vengono in mente ora (e sicuramente ce ne sono degli altri):
- hai un "copione" in gran parte già scritto. Puoi improvvisare sul momento l'interpretazione, non il senso di quello che dici. Devi dichiarare che ami qualcuno, che la perdoni (o chiedere perdono), devi fare uno spirito che insulta di nascosta un altro personaggio, (e ti può pure capitare di fare sesso sul tavolo...). Il tutto coperto da una "liberatoria teatrale" che ti evita qualunque necessità di realismo. Puoi gigioneggiare, esagerare, o anche essere tanto goffo da non riuscire a farti nemmeno capire, non importa, tanto gli altri sanno già di che tratta la scena e possono persino aiutarti. E' una situazione che da una parte ti spinge a provare a fare cose che normalmente non fai nei live, e dall'altra ti dà molta sicurezza (proprio quello che manca, secondo me, nella fossa dei piranha che può diventare Nero Come il Cuore)
- Non stai giocando il tuo personaggio. Stai giocando personaggi "finti" che non hanno nulla da vincere o da perdere. E' il live stesso che ti mette in una situazione dove (1) L'immedesimazione non ha senso: anche nello spazio virtuale condiviso, questi sono "finti", sono personaggi, non esistono, e (2) il gamismo non ha senso: si sa già tutto di quello che gli avverrà.
Giocando in questa maniera, fra una scena "vera" e l'altra, è difficile non farsi prendere e non giocare così anche quella. Cioè, giocare (1) recitando [no immedesimandosi in qualcun altro], rimanendo se' stessi [e poi ci pensa l'argomento da lì a farti fare il passo successivo e a metterci veramente te stesso], e muovendosi.
Riguardo agli esercizi prima di un live... li trovo sempre più controproducenti. La prima volta che li ho fatti è stato appunto con "Nero come il Cuore", e all'inizio avevano un po' funzionato, ero più "immedesimato in character" del solito [cosa che di solito evito, perchè la considero molto noiosa. E non sono il solo, visto l'abbiocco generale che ci stava prendendo a "Non manco di Nulla" prima che ci decidessimo a giocare più come autori e iniziassimo a far svelare segreti ai nostri personaggi]. Ma gli esercizi sono durati troppo, verso la fine l'effetto era completamente svanito, e pensavo solo "quando finiscono?"
Da allora in poi, svanito l'effetto "prima volta", è sempre peggio. Adesso l'unico ffetto è farmi due **lle così, mi fanno passare la voglia di giocare... :roll:
Moreno Roncucci:
P.S.: secondo me esiste un legame abbastanza evidente fra l'immedesimazione spinta (anche con il gamismo, ma è un altro discorso) e le belle statuine. Il "rappresentare" il personaggio è antiimmersionistico. Se sto ad godermi il mio personaggio interiore, cosa me ne frega del di fuori?
Voglio dire, che quando vedi i giocatori che girano leggendo la scheda e mugugnando fra di loro, non è che stiano sempre a pianificare mosse, intrighi e complotti. Anzi, di solito si stanno semplicemente "godendo il personaggio", e mettersi a ragionare come un autore o uno sceneggiatore ("cosa potrei dire adesso?") li farebbe uscire (secondo loro) dal personaggio.
Radagast:
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Il tutto coperto da una "liberatoria teatrale" che ti evita qualunque necessità di realismo.
--- Termina citazione ---
Però questo c'è in tutti i live con impostazione "teatrale", non solo in Dubbio, tant'è vero che sono proprio questi a generare i "divi" sempre alla ricerca dei riflettori (l'antitesi del realismo).
--- Citazione ---(proprio quello che manca, secondo me, nella fossa dei piranha che può diventare Nero Come il Cuore)
--- Termina citazione ---
Interessante, perché dici che può diventare una fossa dei piranha?
--- Citazione ---Non stai giocando il tuo personaggio. Stai giocando personaggi "finti" che non hanno nulla da vincere o da perdere.
--- Termina citazione ---
Quindi secondo te di solito nei live si giocano personaggi "veri"? Magari fosse così... :P
--- Citazione ---E' il live stesso che ti mette in una situazione dove (1) L'immedesimazione non ha senso: anche nello spazio virtuale condiviso, questi sono "finti", sono personaggi, non esistono
--- Termina citazione ---
Ma il fatto che siano personaggi di un dramma dentro il gioco non significa che non ci si possa immedesimare, così come si immedesimano gli attori a teatro (poi si può discutere se questa immedesimazione sia Empatia o vera Immedesimazione in termini di Process Model), specialmente se il giocatore è uno abituato a immedesimarsi profondamente e prontamente. Tra l'altro, mi incuriosirebbe molto giocare in Finlandia un live "teatrale" come questi che stiamo discutendo, proprio per vedere se funziona lo stesso anche con giocatori incorreggibilmente immedesimativi, e se resta lo stesso live oppure diventa qualcosa di completamente diverso.
--- Citazione ---Cioè, giocare (1) recitando [no immedesimandosi in qualcun altro], rimanendo se' stessi [e poi ci pensa l'argomento da lì a farti fare il passo successivo e a metterci veramente te stesso], e muovendosi.
--- Termina citazione ---
A parte che questa cosa del "metterci te stesso" è la cosa che mi perplime di più nei jeepform (ma sono gusti personali e lasciamo perdere), non ho capito perché tutto questo fa sì che i giocatori si muovano anziché stare impalati. Io credevo che stessimo parlando di quei giocatori che stanno impalati anche quando gli dai in mano un dialogo scritto da recitare, quindi il motivo per cui stanno impalati è un altro, non è certo il fatto che sono troppo immedesimati o che stanno pensando a come "vincere".
--- Citazione ---ero più "immedesimato in character" del solito [cosa che di solito evito, perchè la considero molto noiosa. E non sono il solo, visto l'abbiocco generale che ci stava prendendo a "Non manco di Nulla" prima che ci decidessimo a giocare più come autori e iniziassimo a far svelare segreti ai nostri personaggi].
--- Termina citazione ---
Certo, perché nel giro Flying Circus non c'è una "cultura dell'immedesimazione" come quella che c'è in Finlandia (anche se secondo alcuni è il giro in cui si possono trovare i giocatori più "plastici", cosa che secondo me è tutta da verificare). L'errore che fa Mike quando propone "Non manco di nulla" fuori dalla Finlandia (e che ho fatto anch'io le prime volte che l'ho proposto in Italia) è che presuppone che si schiocchino le dita e giocatori abituati da sempre a giocare per la "recitazione" (quelli che lui chiama "euplastoi") o per la competizione riescano a immedesimarsi, che è un processo che invece è estremamente difficile da ottenere. O ci sei "nato" (notare le virgolette), o ci puoi arrivare attraverso molti live, molti esercizi e la frequentazione di altri giocatori immedesimativi, per quanto le meccaniche di gioco possano aiutare o per lo meno non ostacolare il processo.
Questo per quanto riguarda l'Italia; se invece si prende un bel giocatore americano di boffer larp, credo che l'anti-immedesimazione sia talmente radicata a fondo nel suo cuoricino che non ci sia la minima possibilità di estirparla. ^_^
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]P.S.: secondo me esiste un legame abbastanza evidente fra l'immedesimazione spinta (anche con il gamismo, ma è un altro discorso) e le belle statuine. Il "rappresentare" il personaggio è antiimmersionistico. Se sto ad godermi il mio personaggio interiore, cosa me ne frega del di fuori?
--- Termina citazione ---
Attenzione, anche se Mike su queste cose ha generato una confusione terribile (tra parentesi, siamo nel 2008, cerchiamo di liberarci degli errori di comunicazione che Mike ha fatto quasi dieci anni fa, è un essere umano anche lui e insieme a tante cose intelligenti ha scritto anche tante boiate), non è mica vero che l'immedesimazione è "godersi il personaggio interiore" e basta. L'immedesimazione è appropriarsi del comportamento e dei sentimenti del personaggio, accantonando momentaneamente i propri. Naturalmente è importante che il personaggio non sia una macchietta o un archetipo, ma una persona vera, altrimenti non c'è un comportamento o dei sentimenti di cui appropriarsi (e in questo aiutano moltissimo gli esercizi di immedesimazione). E una persona vera non se ne sta impalata al centro della stanza a godersi "sé stesso" senza fare nulla! Va in giro, parla, fa cose, gioisce, soffre... Il famoso personaggio chiuso nello stanzino di cui parla Mike è un esempio estremo ("Dovete restare in personaggio anche se il personaggio è il tipo che si chiuderebbe in uno stanzino per tutta la durata del live"), non è la norma: le persone normali non stanno chiuse in uno stanzino per 4 ore!
--- Citazione ---Voglio dire, che quando vedi i giocatori che girano leggendo la scheda e mugugnando fra di loro, non è che stiano sempre a pianificare mosse, intrighi e complotti. Anzi, di solito si stanno semplicemente "godendo il personaggio", e mettersi a ragionare come un autore o uno sceneggiatore ("cosa potrei dire adesso?") li farebbe uscire (secondo loro) dal personaggio.
--- Termina citazione ---
Ma il problema non è se si stiano godendo il personaggio o meno, il problema è che sono fuori personaggio. Esteriormente i bravi giocatori "ekstatikoi" e i bravi giocatori "euplastoi" sono indistinguibili, perché il risultato finale esteriore (essere una copia fedele del personaggio) è lo stesso; la differenza sta solo nel fatto che gli "ekstatikoi" ci arrivano attraverso l'immedesimazione, mentre gli "euplastoi" attraverso la replica studiata dei comportamenti del personaggio. Invece i giocatori-statua non sono né l'uno né l'altro, e sono un problema sia dal punto di vista dell'organizzatore drammatista o jeeper, sia dal punto di vista dell'organizzatore immedesimativo o esperienzialista.
Riferimento su "ekstatikoi" ed "euplastoi": http://www2.uiah.fi/~mpohjola/turku/ekstatikoi.html (sempre da prendere con le molle, come qualunque cosa esca dalla mente di Mike).
Documentazione su "Non manco di nulla": http://knutepunkt.laiv.org/kp05/School%20of%20Flour.pdf (cercare "Ei minulta mitään puutu" e "I Shall Not Want").
P:
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]P.S.: secondo me esiste un legame abbastanza evidente fra l'immedesimazione spinta (anche con il gamismo, ma è un altro discorso) e le belle statuine. Il "rappresentare" il personaggio è antiimmersionistico. Se sto ad godermi il mio personaggio interiore, cosa me ne frega del di fuori?
Voglio dire, che quando vedi i giocatori che girano leggendo la scheda e mugugnando fra di loro, non è che stiano sempre a pianificare mosse, intrighi e complotti. Anzi, di solito si stanno semplicemente "godendo il personaggio", e mettersi a ragionare come un autore o uno sceneggiatore ("cosa potrei dire adesso?") li farebbe uscire (secondo loro) dal personaggio.
--- Termina citazione ---
Se ti stai "godendo il tuo personaggio interiore", molto probabilmente non sei immedesimato. Immedesimazione, a ancora di piu' se "spinta" come dici tu, non vuol dire contemplare lo stato interiore del personaggio. Vuol dire *essere* nello stato interiore del personaggio: pensare quello che pensa lui, sentire quello che sente lui; e di conseguenza anche *fare* quello che fa lui. Ho usato l'indicativo al posto del condizionale perche' non si tratta di pensare a cosa penserebbe, cosa sentirebbe, cosa farebbe, e agire di conseguenza, ma pensarlo, sentirlo, farlo, veramente e spontaneamente, senza passaggi intermedi.
E' chiaro che questa e' la situazione ideale, e che nessuno arriva veramente a dimenticare se' stesso (se non magari per attimi molto piccoli, o, dice qualcuno, periodi un po' piu' consistenti su live di settimane) - cosa che rende alquanto spinosa anche sul piano a priori (al punto che bisognerebbe valutarne la sensatezza) la distinzione tra immersione ed empatia "molto ravvicinata". Pero' e' altrettanto chiaro (a me, almeno) che per parlare di processo di immersione bisogna che ci sia un movimento in quella direzione, e parlerei di immersione "spinta" quando si riesce ad avvicinarsi in qualche senso "bene" a questo ideale.
Ora, quando si parla di belle statuine non si parla di giocatori che sembrano trasognati in personaggio perche' sono immedesimati in un tizio che si sta crogiolando nel proprio stato interiore. Si' sta parlando di persone tra l'altro spesso e volentieri - come dici tu - con la scheda in mano (cos'e', il personaggio sta leggendo la propria autobiografia?), che ciondolano o sembra abbiano un palo in culo, e che stanno palesemente pensando a cosa fare. Non e' detto, e' vero, che stiano pensando a cos'e' meglio tatticamente. Magari pensano a cos'e' meglio per la storia. Magari sono solo disorientati. Magari stanno "godendo il personaggio" nel senso che lo leggono e pensano "pero', bello".
Anzi, la cosa che sono disposto a concederti, anche se non credo che accada molto spesso, e' che magari qualcuno stia pensando al da farsi in personaggio, se c'e' una forte componente di problem-solving nel live. Pero' di piu' penso proprio di no, e per lo stesso motivo per cui essere bene immersi e' spessissimo sufficiente (e non lo diciamo solo io e andrea, lo dicono anche scuole di recitazione illustri, che anzi talvolta sostengono che sia l'*unico* modo per essere davvero credibili, e che ogni aggiunta "esteriore" non possa che peggiorare il risultato) a dare una buona rappresentazione di un personaggio che ti assomigli fisicamente: il corpo, senza che tu stia a pensarci, tradisce il tuo stato interiore.
Ciao,
Paolo.
Mauro:
I Jeepform cosa sarebbero? Avete qualche materiale sugli esercizi di immedesimazione? Il boffer larp cos'è? Sperando non ci siano già le risposte nei vari messaggi/collegamenti, ma sto iniziando a perdermi nei mille termini :?
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