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Riflessioni su tecniche larp

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Claudia Cangini:
Questi pensieri sono principalmente figli di un paio di laboratori a cui ho partecipato durante il Solmukohta (Listening dramatics di Anna Karin Linder e Meisner Method Acting di Jannick Raunow) più la lettura di Impro di Keith Johnstone e una serie di live (1) che ho giocato in passato, in particolare Dubbio di Wrigstad e Axelzon e Nero come il Cuore di Albini e Bellinzona.

Premetto che tutte le osservazioni a seguire sono pesantemente influenzate dai miei gusti personali e probabilmente molto poco "tecniche" sia nelle terminologie che nel non rifarsi ad alcuna teoria particolare. Infatti, come già nel tabletop, ultimamente ho cominciato ad essere spocchiosissima e super-esigente anche nei live. Da quando ho scoperto che tipo di intensità emotiva possano regalare, rimango delusa da tutto ciò che mi appare troppo blando.

Altra premessa per rendere comprensibili le mie elucubrazioni sono i differenti punti di fascino (e di interesse, non necessariamente condivisibili) che trovo nei live rispetto ai tabletop. Mentre i secondi, con il sistema adatto, possono dare origine a storie bellissime, autentici, piccoli capolavori di sceneggiatura, ritmo e regia, i secondi sono il massimo per chi ricerca il coinvolgimento emotivo (direi quasi immersione, ma ho paura di quello che potrei scatenare... :P).

Naturalmente sono partita cercando di analizzare quali sono gli aspetti per me più o meno apprezzabili in un live.

Io vengo da un background "tabletop" che è un hobby estremamente "cerebrale". Probabilmente molti autori di live condividono i miei stessi trascorsi e credo che questo si faccia un po' sentire nell'approccio a questo hobby.
Sembra quindi naturale riservare la massima attenzione alla scrittura, alle caratterizzazioni dei personaggi, alla bella storia che va a crearsi. Ma forse ci sono anche altri aspetti a cui prestare attenzione. Aspetti più "di pancia" piuttosto che "di testa", che non renderanno necessariamente la storia migliore ma faranno sì che i giocatori la vivano più intensamente.

Per cominciare ho iniziato a notare la differente rilevanza che in un live può avere il linguaggio del corpo. Di solito, infatti, NON C'E' per niente.
Tipicamente nei live si vede un gruppo di gente che sta in piedi e parla e, solo guardandoli, senza sentire quello che dicono, non si potrebbe indovinare se abbiano accanto il loro più acerrimo e disprezzato rivale o l'amore della loro vita. Fateci caso: spesso si fa fatica persino a incontrare gli sguardi dei vostri compagni di gioco. In un live di questo genere non mi sono mai emozionata più di tanto.

Di contro, una delle mie esperienza live più intense è stato Nero come il Cuore.
In questo live gli autori fanno fare ai giocatori autentici esercizi da improvvisazione come preparazione al gioco. Tutte cose volte a farti "trovare il tuo personaggio" e a creare un certo affiatamento/armonia nel gruppo dei giocatori. Successivamente il gioco si svolge in "scene", ossia si focalizza su momenti presumibilmente interessanti, dalla durata limitata, che coinvolgono solo un numero ridotto di giocatori mentre gli altri assistono.

In questo live le persone "giocavano" anche con il corpo. I diversi personaggi assumevano un linguaggio corporeo appropriato e si ponevano, gli uni rispetto agli altri, in maniera diversa a seconda dei rapporti tra i personaggi. Questo live mi ha emozionata moltissimo e a questo punto mi chiedo se parte del coinvolgimento emotivo non fosse dovuto al fatto che le cose non le stavamo semplicemente dicendo con le parole ma con tutto il corpo.

Ora, il signor Johnstone ritiene che l'assunzione di determinati atteggiamenti/espressioni tipici di un certo stato d'animo, faciliti proprio l'induzione di quello stato d'animo in chi li assume. Non è la prima volta che sento esprimere concetti analoghi e mi pare che questa ipotesi abbia dei meriti. La mia esperienza live sembrerebbe compatibile con questa teoria.

Ma allora come si spiega Dubbio? Anche Dubbio è stata un'esperienza intensissima, eppure nessuno di noi ha fatto esercizi o preparazioni di alcun tipo...
Ma a ben pensarci Dubbio e NciC qualche cosa in comune ce lo hanno. In NciC gli esercizi preparatori promuovono la sintonia del gruppo e la caratterizzazione dei personaggi. In Dubbio parte di queste funzioni sono svolte dalla fase preparatoria iniziale in cui si prevede proprio che giocatori e regista scelgano comprimari, set, sequenza di scene. Facendo questo è inevitabile cominciare a conoscersi fra partecipanti e individuare un canone estetico comune (insomma creare una sintonia). Inoltre in questa fase si comincia a mettere "ciccia" sull'ossatura fornita dalle parti pre-scritte del gioco, ossia si abbozza una storia e anche un'idea di caratterizzazione dei personaggi.
Sembrerebbe quindi che, seppure in maniera molto più "cerebrale" e classica, anche Dubbio fornisca una preparazione al gioco analoga a quella tutta "viscerale" di NciC.

Analizziamo poi lo svolgimento di Dubbio rispetto a NciC. Anche qui (forse grazie alla preparazione summenzionata?) i giocatori giocavano con tutto il corpo. La scena veniva occupata dai giocatori, gli atteggiamenti cambiavano a seconda delle circostanze. Eppure non c'era stata una "preparazione fisica". è possibile che la sola "preparazione cerebrale" del gioco unita all'eccezionale qualità della scrittura di Dubbio bastasse da sola a ottenere questo risultato?
Non so dare una risposta certa ma, avendo arbitrato a mia volta altre due repliche di Dubbio, posso solo dire che ho visto il fenomeno ripetersi e i miei giocatori si sono sempre mossi sulla scena senza sembrare quelle belle statuine che tanto depreco nel live medio.

Tutto questo cosa dovrebbe farci concludere? Molto semplicemente credo che dovrebbe fare riflettere gli autori di live sulla varietà degli strumenti a loro disposizione per creare esperienze di gioco migliori per i loro giocatori (e sì, mi rendo conto che c'è chi già usa certe tecniche, ma forse potrebbero essere più diffuse). La bella scrittura non è una novità per nessuno: c'è sempre stata e sempre ci sarà ed è sicuramente un elemento che può conferire grandissimo fascino a un live.

Ma forse ci sono anche altri mezzi che si possono usare per creare una sintonia e una sensibilità estetica condivisa, che si tratti di procedure di gioco o esercizi preparatori di improvvisazione teatrale.
In ogni caso suscitare nei giocatori un maggiore coinvolgimento è certamente auspicabile per qualunque autore e credo che ci sia ancora tutta una serie di strumenti che finora sono stati usati molto poco e invece andrebbero esplorati con più attenzione.

(1) mi rendo conto che è il caso di specificare che sto blaterando di "parlor larp" o come si chiamano quelli che non prevedono spade di gomma e costumi.

Mi piacerebbe sentire le vostre opinioni/esperienze in proposito :)

Radagast:
Sono d'accordo praticamente su tutto, faccio solo un paio di precisazioni.


--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]Ma allora come si spiega Dubbio? Anche Dubbio è stata un'esperienza intensissima, eppure nessuno di noi ha fatto esercizi o preparazioni di alcun tipo...
--- Termina citazione ---


Premesso che anch'io faccio esercizi di preparazione pre-live, anzi ormai non riesco a concepire di fare un live che non li abbia, a meno che non ci siano seri problemi di tempo (e questo è uno dei tanti motivi per cui sono sempre meno attratto dalle convention, dove il tempo è sempre contato), non idealizzerei troppo queste tecniche. E' verissimo che sono utili, ma il più delle volte non trasformeranno magicamente il giocatore immobile in un virtuoso; semmai possono servire a sciogliere un giocatore già potenzialmente capace ma che, prima della preparazione, non è al top della forma o della concentrazione.
Intendiamoci, anche il giocatore immobile può imparare a usare meglio il corpo (con tutte le conseguenze positive della cosa, che adesso non vado ad approfondire per non scrivere un trattato), ma è una cosa che si impara facendo tanti live e tanti esercizi. A Trieste ho iniziato a fare un percorso di questo tipo, approfittando del fatto di avere un gruppo di giocatori in massima parte "vergini" di live, e sto già riscontrando un bel miglioramento. Ho usato anche il metodo Meisner a cui accennavi, che sulla lunga distanza è veramente ottimo per insegnare a usare il corpo e l'espressività in modo naturale, anche se i giocatori che già lo fanno "per natura" trovano ovviamente poco utili gli esercizi da principianti, che invece stanno servendo molto a quelli che per natura stanno piantati come pali: il che è un po' un problema (potrei trovarmi nella necessità di dividerli in "classi" diverse, introducendo una serie di problemi pratici ed effetti sgradevoli dal punto di vista sociale).


--- Citazione ---Non so dare una risposta certa ma, avendo arbitrato a mia volta altre due repliche di Dubbio, posso solo dire che ho visto il fenomeno ripetersi e i miei giocatori si sono sempre mossi sulla scena senza sembrare quelle belle statuine che tanto depreco nel live medio.
--- Termina citazione ---


Secondo me un live come Dubbio attira già di per sé un pubblico abbastanza "avanzato", quindi probabilmente si trattava di giocatori abbastanza esperti che, punzecchiati con gli stimoli giusti che Dubbio sicuramente fornisce, hanno tirato fuori il meglio di sé. Tante volte si vedono giocatori eccellenti giocare svogliatamente perché non sono coinvolti da quello che stanno giocando, ma che con un live coinvolgente invece vanno al massimo delle loro possibilità. Purtroppo esiste anche il fenomeno inverso: ci sono casi di giocatori immobili per natura, come dicevo prima, che non riusciranno a sciogliersi se non dopo mesi o anni di pratica ed esercizi, e che rimangono abbastanza immobili anche con il live più coinvolgente del mondo. Sotto questo aspetto i live non sono poi tanto diversi da certe forme di teatro, ed è molto utile rifarsi a questa esperienza quasi centenaria.

Claudia Cangini:

--- Citazione ---[cite] Radagast:[/cite]
Premesso che anch'io faccio esercizi di preparazione pre-live, anzi ormai non riesco a concepire di fare un live che non li abbia, a meno che non ci siano seri problemi di tempo (e questo è uno dei tanti motivi per cui sono sempre meno attratto dalle convention, dove il tempo è sempre contato), non idealizzerei troppo queste tecniche.
--- Termina citazione ---


Mi trovi d'accordo sul fatto che non sono la panacea di tutti i mali.
Ho piuttosto l'impressione che un momento "introduttivo" come possono essere, appunto, gli esercizi, o il canovaccio da scrivere insieme per Dubbio, sia sempre positivo. Probabilmente questa " introduzione" può prendere anche altre forme (forse le scene di flashback che fai giocare all'inizio della Ferrovia Scarlatta rientrano in questa tipologia?)


--- Citazione ---[cite] Radagast:[/cite]
 

--- Citazione ---Non so dare una risposta certa ma, avendo arbitrato a mia volta altre due repliche di Dubbio, posso solo dire che ho visto il fenomeno ripetersi e i miei giocatori si sono sempre mossi sulla scena senza sembrare quelle belle statuine che tanto depreco nel live medio.
--- Termina citazione ---


Secondo me un live come Dubbio attira già di per sé un pubblico abbastanza "avanzato",
--- Termina citazione ---


O anche, almeno in un'occasione, quando il regista pretende di giocarlo con i sessi giusti, ignari passanti cooptati dagli organizzatori ;P (e che poi si rivelano bravi esattamente quanto i giocatori esperti. Ma magari è solo culo...)


--- Citazione ---[cite] Radagast:[/cite]
 quindi probabilmente si trattava di giocatori abbastanza esperti che, punzecchiati con gli stimoli giusti che Dubbio sicuramente fornisce, hanno tirato fuori il meglio di sé. Tante volte si vedono giocatori eccellenti giocare svogliatamente perché non sono coinvolti da quello che stanno giocando, ma che con un live coinvolgente invece vanno al massimo delle loro possibilità. Purtroppo esiste anche il fenomeno inverso: ci sono casi di giocatori immobili per natura, come dicevo prima, che non riusciranno a sciogliersi se non dopo mesi o anni di pratica ed esercizi, e che rimangono abbastanza immobili anche con il live più coinvolgente del mondo.
--- Termina citazione ---


Tutto condivisibile. Quello che mi chiedo è: quali elementi nella scrittura/preparazione di un larp possono innescare questa "animazione" del giocatore? E' possibile identificare specifiche tecniche replicabili?


--- Citazione ---[cite] Radagast:[/cite]
 Sotto questo aspetto i live non sono poi tanto diversi da certe forme di teatro, ed è molto utile rifarsi a questa esperienza quasi centenaria.
--- Termina citazione ---


Sono talmente d'accordo che, se il destino cinico e baro non ci si mette di mezzo, questo inverno tenterò un corso di improvvisazione teatrale insieme a Michele. :)

Radagast:

--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]Ho piuttosto l'impressione che un momento "introduttivo" come possono essere, appunto, gli esercizi, o il canovaccio da scrivere insieme per Dubbio, sia sempre positivo.
--- Termina citazione ---


Certo che sì!


--- Citazione ---Probabilmente questa " introduzione" può prendere anche altre forme (forse le scene di flashback che fai giocare all'inizio della Ferrovia Scarlatta rientrano in questa tipologia?)
--- Termina citazione ---


Sì, hanno questa funzione, ma ne hanno anche diverse altre.


--- Citazione ---
--- Citazione ---Secondo me un live come Dubbio attira già di per sé un pubblico abbastanza "avanzato",
--- Termina citazione ---


O anche, almeno in un'occasione, quando il regista pretende di giocarlo con i sessi giusti, ignari passanti cooptati dagli organizzatori ;P (e che poi si rivelano bravi esattamente quanto i giocatori esperti. Ma magari è solo culo...)
--- Termina citazione ---


Vabbè, prendiamo come ipotesi di lavoro che non sia culo. Quali aspetti di Dubbio secondo te (che conosci il gioco molto meglio di me) incoraggiano il gioco "veramente live" anziché quello da belle statuine?


--- Citazione ---Quello che mi chiedo è: quali elementi nella scrittura/preparazione di un larp possono innescare questa "animazione" del giocatore? E' possibile identificare specifiche tecniche replicabili?
--- Termina citazione ---


Una certa tecnica può rivelarsi utile nel contesto di un certo evento, ma dannosa in un contesto diverso (senza contare che spesso una certa tecnica è utile per quanto riguarda un certo aspetto e dannosa per un altro). Quindi per rispondere a questa domanda prima bisogna capire a che tipo di evento ti riferisci.

Per fare un esempio che non tiri in ballo il solito The Forge, le principali tecniche Jeep hanno quasi sempre un effetto positivo perché gli eventi Jeep sono inquadrati in un certo genere ben definito che normalmente si avvantaggia da queste tecniche, ma basta uscire un pochino dal seminato, come nel caso degli eventi di Frederik Berg Olsen/Østergaard, e già certe tecniche Jeep diventano a rischio di danneggiare l'evento.


--- Citazione ---Sono talmente d'accordo che, se il destino cinico e baro non ci si mette di mezzo, questo inverno tenterò un corso di improvvisazione teatrale insieme a Michele. :)
--- Termina citazione ---


E' curioso che in ambiente nordico a volte si senta nominare l'imprò alla Johnstone come la panacea di tutti i mali, e altre volte come la cosa più dannosa che si possa immaginare. Per il genere di live che vorrei fare io è probabilmente più dannosa che utile, ma forse per live alla Jeep potrebbe essere molto utile... Qui ipotizzo eh, bisognerebbe chiederlo a qualcuno che conosce bene l'imprò alla Johnstone E i diversi generi di live.

Claudia Cangini:

--- Citazione ---[cite] Radagast:[/cite]
Quali aspetti di Dubbio secondo te (che conosci il gioco molto meglio di me) incoraggiano il gioco "veramente live" anziché quello da belle statuine?
--- Termina citazione ---


Domanda da un milione di Euro! Devo pensarci sopra (e non è detto che me ne esca con una risposta)


--- Citazione ---[cite] Radagast:[/cite]
Per fare un esempio che non tiri in ballo il solito The Forge, le principali tecniche Jeep hanno quasi sempre un effetto positivo perché gli eventi Jeep sono inquadrati in un certo genere ben definito che normalmente si avvantaggia da queste tecniche, ma basta uscire un pochino dal seminato, come nel caso degli eventi di Frederik Berg Olsen/Østergaard, e già certe tecniche Jeep diventano a rischio di danneggiare l'evento.
--- Termina citazione ---


Davvero? :shock:
Hai assistito a questa cosa? Riesci a ricordare qualche esempio di gioco?


--- Citazione ---[cite] Radagast:[/cite]
E' curioso che in ambiente nordico a volte si senta nominare l'imprò alla Johnstone come la panacea di tutti i mali, e altre volte come la cosa più dannosa che si possa immaginare. Per il genere di live che vorrei fare io è probabilmente più dannosa che utile, ma forse per live alla Jeep potrebbe essere molto utile... Qui ipotizzo eh, bisognerebbe chiederlo a qualcuno che conosce bene l'imprò alla Johnstone E i diversi generi di live.
--- Termina citazione ---


Ah beh, questo fantomatico espertone non sono di sicuro io. Al massimo saprò dirti che influenza ha sul mio gioco il praticare un po' di impro dopo che lo avrò fatto  :lol:

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