Autore Topic: [Recupero] System-0 ed i problemi sociali  (Letto 23624 volte)

Michele Gelli

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[Recupero] System-0 ed i problemi sociali
« il: 2009-12-03 13:45:35 »
Premessa 1: eviterò deliberatamente termini forgiti. Il messaggio non è particolarmente “tecnico” e vuole avere un taglio molto pratico e terra terra.

Premessa 2: qui non si parlerà di casi umani. Di deliberati tentativi di sabotaggio. Di persone con turbe psichiatriche. Si parlerà di persone che hanno la volontà di far funzionare il gioco e che mediamente hanno anche una discreta identità di vedute

Il system-0 classico parte dall’idea di ricreare un “modello fisico” del mondo. Ti dicono quanto Pippo salta in alto, quanto corre veloce, quanto è forte, quanto è intelligente.  Poi danno qualche numero agli oggetti che lo circondano, e si illudono così di avere creato un palcoscenico, una realtà virtuale “esatta”, un second life Pen & paper in cui i giocatori abbiano un loro avatar ed il master possa controllare tutti gli altri.
In realtà, al di la dei numeri che danno l’illusione di avere 100-mila varianti, quando un giocatore guarda la situazione nella sua testa le categorie in cui classificarla si riducono sempre e solo a quattro:

* suicidal: mette a rischio la vita del personaggio (la sua permanenza nella storia), con poche speranze di vittoria
* hard: mette a rischio la vita del personaggio con ragionevoli speranze di vittoria
* doable: mette a forte rischio la riuscita di una azione, forse compromette un “piano” ma molto difficilmente la vita del personaggio
* easy, man: mette a rischio la riuscita di una azione, non compromette la riuscita ultima del “piano” e non mette in gioco la vita del personaggio

Semplice, no?

No.

Facciamo un esempio pratico. Una situazione capitata a CoC, ma che potete tranquillamente adattare a qualsiasi system-0. Qui si risponde alla domanda “quanto veloce si scende la collina?” ma ho visto scene simili (e sono sicuro che tutti le avete viste) con domande “quanto deve essere spesso un muro per fermare un carro armato?”, “Quanta pressione genera una palla di fuoco lanciata in un piccolo ambiente?”, “quanti sacchi di sabbia ci vogliono per fermare una pallottola?”, “quanto deve essere grossa una ragnatela perché un drago in volo, quando colpito, cada a piombo e non abbia la possibilità di planare?”, ecc.

La situazione: gruppo di persone chiuso in una casa isolata su una collina. Neve fuori, vento, poca luce, nessun riparo per una certa distanza, poi copertura fitta e costante. Un cecchino in agguato. Un ingombrante pacco (da un 20 kg) contenente un manufatto in metallo da portare in città e con una ragguardevole urgenza: se tarda più di tanto sarà “male” (nel senso Ghostbusteristico del termine). Il mio personaggio si chiama Ed, è un ex-navy seal (perfettamente in forma), ora “accompagnatore” di un meno atletico professore. C’è una scheda piena di numeretti che dice quanto Ed salta in alto, quanto corre veloce, quanto è forte, ecc.

Problema 1: Nessuno ha fatto più caso di tanto a come il personaggio si è vestito la mattina. Si è presunto implicitamente che l’abbigliamento fosse decoroso e adeguato alle condizioni meteo, ma da “adeguato” a “tecnico” ne passa (fate una passeggiata in bici - anche non lunghissima: diciamo un 50 / 70km? – senza pantaloni imbottiti e poi mi saprete dire). Significa che cose irrilevanti prima possono diventare terribilmente rilevanti poi, e devono essere stabilite a posteriori.
Questo da solo introdurrebbe tutto quel genere di frizioni che metterebbe nel calcio il fatto che l’arbitro possa decidere a fine partita di convalidare o meno un gol.
O come minimo portano a creare un sacco di paranoia e diffidenza.

Problema 2: Quanto sarebbe effettivamente “difficile” il terreno dalla porta della casa al primo muretto ai piedi della collina? Nella realtà vera e reale? La risposta esatta è: vallo a sapere. Nessuno al tavolo ha una planimetria esatta della collina, un manometro per misurare il vento, un metro per misurare la coltre di neve, un sensitometro per misurarne la consistenza, alcune foto per valutare se il fondo fosse fatto di ciottoli scivolosi o ci fosse una confortevole stradina di asfalto. Non c’era neppure un termometro per stabilire se – e quanto – ghiaccio si potesse essere fatto sotto la neve.  Non c’è neppure un navy seal perfettamente addestrato a dare almeno una opinione sensata.

Se poi uno si mette un lenzuolo (bianco) addosso, quanto esattamente guadagna di copertura e quanto perde in ingombro / impaccio? Si tratta di tutti fattori che, nella realtà vera, possono spostare la difficoltà dell’azione fra le quattro categorie. Ma misurare in maniera effettivamente giusta non è facile, e far sembrare che la misura sia giusta rimane comunque molto complicato. E non giusta nel senso “equa per le persona al tavolo” ma “giusta rispetto allo storico di decisioni simili prese in passato (che fanno giurisprudenza) e a quella che è ragionevolmente ‘plausibile nel setting scelto”

Sulla base di quello che io ho immaginato sulla base della prima descrizione del master, ho pensato:

Citazione
Il mio personaggio è un atleta perfettamente addestrato, metto il pacco nello zaino e corro sicut capriolum fino al primo muretto. Dopo di quello ho sempre copertura, mostro il medio al cecchino e chi s’è visto s’è visto.

Let’s do the math: Mi è capitata una cosa simile, a fine di un massacrante allenamento, con il coach che mi urlava addosso (che è una ottima approssimazione di un cecchino) e il cronometro in moto. Rispetto a Snellingher (il ponderoso defensive end che avevo sulle spalle) 20kg sono un soffio. Un muscoloso navy seal con “correre” a 7 ci metterà infinitamente meno. Diciamo Y secondi, ma a sfondare. Secondo il manuale il cecchino può fare al massimo K colpi al secondo, quindi mi espongo, male che vada, a X colpi. Magari prendo qualche precauzione sensata, per mettere qualche bonus, tipo che mi lego addosso un lenzuolo per diventare una macchia bianca che su muove sulla neve.
Fatti due conti, male che vada, ho un 15% di venire incapacitato ed un 5% di lasciarci le penne. OK, categoria hard. Corro un rischio, ma il gioco vale la candela.


Sulla base di quello che il master riteneva di avere descritto, il master ha pensato:

Citazione
La collina è ripida, la neve alta, il vento forte. Non sono stato abbastanza chiaro quando ho detto che c’era una fottuta bufera? L’ultima volta che ho camminato nella neve alta molto meno di quella che c’è adesso sulla collina mi sembrava di avere un incudine legato sotto i piedi. Tre passi e mi è esploso un polmone. E questo ha anche 20kg nello zaino! Si muoverà con l’agilità di un bradipo zoppo.  

Lets’ do the math: Il cecchino potrà farsi una tazza di caffè fra una fucilata e l’altra e sparare più infinito colpi. Comunque non meno di J volte. Mettiamo pure che prendano qualche precauzione sensata – e non questa puttanata del lenzuolo – e siamo larghi con i bonus, che stasera non ho voglia di discutere … bene che gli vada, ha un 60% di essere incapacitato ed un 20% di lasciarci la buccia per direttissima. Se si vuole suicidare, fatti suoi.


Come è proseguita la serata?

La situazione, per i giocatori, sembrava non avere altri sbocchi che il tentativo di fuga.

Per cui è stato un interminabile tira e molla di reciproche pressioni sociali per fare sì che alcuni elementi avessero più o meno peso nel calcolo effettivo dei tempi di percorrenza e quindi del numero di volte che il cacchino avrebbe sparato. Con le persone più “atletiche” (nb: chiamarmi “atleta” è un insulto per gli atleti, ma diciamo che facevo media con chi, di fianco a me, era quasi un pugile pronto per il ring) che premevano per una soluzione che a loro sembrava sensata ed il master che difendeva la sua esperienza personale.

Tutti hanno difeso la loro visione, non perché vittime di deliri di powerplaying, ma perché sinceramente convinti di avere vissuto sulla propria pelle una situazione paragonabile, e nessuno voleva stabilire in game cose che gli sembravano assurde come vedere gli asini volare. Avrebbe demolito la credibilità della fiction.
Ci sono state anche scene patetiche in cui persone (in cui mi metto in mezzo anche io) che non hanno mai tenuto un fucile in mano in vita loro hanno discusso di quanto e se il manto nevoso potesse essere effettivamente utilizzato come copertura, e quanto detta copertura potesse essere valutata in termini di bonus.

Alla fine, dopo non meno di un’ora di interminabili discussioni, esempi, prove pratiche di sollevamento persone, ecc. si è arrivati ad un compromesso (che ha scontentato tutti) solo perché la gente non coinvolta aveva sulla faccia una espressione “che due mastodontici maroni” che non poteva più essere ignorata. Se tutto il gruppo fosse stato coinvolto, probabilmente per l’intera sessione non si sarebbe fatto altro.

Qual è la fiction che abbiamo creato? “facciamo fuoco di copertura”, “sbattiamo porte e finestre”, “creiamo movimenti svianti in casa”, “facciamo un ‘burattino’ con abiti pieni di cuscini, lo leghiamo ad una scopa e diamo l’impressione di uno alla porta pronto a scattare, per attirare il fuoco del cecchino su un’altra uscita”, “mettiamo addosso ad Ed un lenzuolo per fare una macchia di bianco che corre sulla neve”

Non sono esattamente stato contento di come il master ha gestito la situazione.

Come avrei risolto io a parti invertite?

Nel gruppo del martedì, in cui io e Claudia eravamo stati inseriti da poco, non c’era ancora una struttura sociale assestata (anzi, c’erano due ego abbastanza ingombranti che cercavano sistemazione stabile), per cui non lo so. Forse (anzi, probabilmente) avrei fatto un macello anche io.

In quello del venerdì, averi ceduto con pochissime discussioni per mantenere vivo il ritmo dell’azione, MA poi avrei pilotato sottilmente la situazione (fruttando la R0 o uno qualsiasi dei suoi fratellini minori: probabilmente avrei chiesto qualche test in più piuttosto che qualcuno in meno, magari usando una lastra di ghiaccio o asperità nascosta dalla neve) in modo che o rimediavano un gran culo con i dadi (che comunque avrebbe creato una situazione pimpante al tavolo), o Ed sarebbe stato colpito ed immobilizzato a metà strada, in modo da stanare anche gli altri e poi, magnanimamente, concedere una rocambolesca via di fuga. Avrei deciso in corsa, per come si svolgeva l’azione, se l’artefatto rimaneva sulla collina o no. Che non vuole dire railroading, ma comunque usare tanto – ma tanto - GM fiat per decidere quale contributo dei giocatori tenere e quale no. Che è una cosa che mi potevo permettere nel gruppo del venerdì perché c’era una struttura sociale scolpita nel granito e una sostanziale identità di vedute sull’estetica complessiva delle storie. E anche qui episodi come quello sopra sono successi (per quanto un numero di volte infinitamente inferiore).
« Ultima modifica: 2009-12-03 13:46:25 da MicheleGelli »
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Michele Gelli

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[Recupero] System-0 ed i problemi sociali
« Risposta #1 il: 2009-12-03 13:46:00 »
Vediamo la stessa scena con AiPS, così IN PRATICA vediamo come i fatti potevano andare tranquillamente in maniera molto diversa. Come le regole erigevano la muraglia cinese fra la risoluzione del conflitto e il livello sociale. E, come extra bonus, stimolavano la produzione di fiction interessante.

La situazione: gruppo di persone chiuso in una casa isolata su una colina. Neve fuori, vento, poca luce, nessun riparo per una certa distanza, poi copertura fitta e costante. Un cecchino in agguato. Un ingombrante pacco (da un 20 kg) contenete un manufatto in metallo da portare in città e con una ragguardevole urgenza: se tarda più di tanto sarà “male” (nel senso Ghostbusteristico del termine). Il mio personaggio si chiama Ed, è un ex-navy seal (perfettamente in forma), ora “accompagnatore” di un meno atletico professore. Il suo problema è “devo continuamente dimostrare di valere qualcosa”. È un episodio dove ho presenza in scena 1 e ho un vantaggio “ex navy seal” che posso ancora utilizzare. Il franchise del telefilm è stato ispirato da Lost, x-files, millenium: prendesi una fucilata ci sta, ma per far morire un personaggio ci vuole un evento col botto (e sarebbe in ogni caso una decisione del giocatore).

Vorrei fare notare che già solo nell’esporre la situazione di partenza sono stato costretto ad introdurre un sacco di elementi della storia invece che misurazioni a proposito di pendenze di colline e velocità del vento.

La scena viene giocata, si arriva al conflitto. Il punto della scena, per coinvolgere il problema, non sarà arrivare o meno al muretto (che sarebbe poco interessante), ma impedire che altre persone si espongano a rischi. Il vantaggio “ex navy seal” è evidentemente pertinente, lo uso e prendo una carta bonus. Il master ritiene che il conflitto sia interessante, e gioca 3 carte. Una è gratis, ma le altre due deve pagarle, attingendo da un serbatoio che ne contiene un numero finito e stabilito dalle regole.

Si girano le carte. Vince il master, ma racconto io.

Raccogliendo dal tavolo un paio di suggerimenti, racconto che Ed parte alla grande, e fa sfoggio di tutto il suo addestramento, ma una folata particolarmente violenta lo sbilancia, lasciandolo immobile qualche istante. Il cecchino ne approfitta e lo colpisce a una gamba. Ed rimane a terra, a metà strada, impossibilitato a muoversi con le pallottole che gli fischiano intorno: probabilmente il cecchino sta tentando di  attirare i suoi amici … qualcuno si dovrà esporre a rischi.

Potrei anche aver raccontato che arriva al muretto sano e salvo ma, preso dal panico, a metà strada si libera del prezioso manufatto. Su suggerimento di un altro giocatore, racconto anche che il vecchio professore è già scattato  a recuperarlo, e raggiunge poco dopo Ed al muretto, affannato e ferito.
La velocità del vento, la forza di coriolis (che una volta mi è stata citata a proposito di armi da fuoco), lo spessore della neve, ecc. non sono più rilevanti e non possono generare attriti.  Se una descrizione “cozza”, contro l’estetica di qualcuno, costa veramente poco (a risultato acquisito) dire che Ed scivola su una lastra di ghiaccio piuttosto che viene fermato dal vento.

La categoria suicidal in AiPS non esiste, e neppure quella hard. Non ho patemi a raccontare della ferita perché questa non ridurrà l’efficienza del mio personaggio nella prossima scena, che avrà ancora comunque una carta. Le procedure erano chiare. I punti che il master ha giocato qui non li giocherà dopo. Ed una volta finiti resterà con una sola carta per conflitto fino a fine episodio.

Esaminiamo che fiction potrebbe essere stata prodotta (vediamo il secondo caso): parole pesanti fra Ed e il professore, che si accusano di essere uno incapace / uno scriteriato. Ed che si attacca alla bottiglia per smaltire il suo fallimento. Avrei potuto raccontare tutto quello che passava in testa ad Ed.
Insomma, 100-mila cose interessanti, coinvolgenti, relative al problema del personaggio, che è la cosa di cui io (giocatore) ho scelto di parlare in fase di creazione.
Mentre nel caso precedente abbiamo passato mezza serata a parlare di neve, vento, lenzuoli e altre fregnacce. Una bella differenza.

Perché dovrei sbattermi a raccontare buona fiction?

1)   Perché se includo una relazione o un vantaggio prendo una carta bonus, che è “pesante” (cambia in maniera ruvida le mie possibilità di vittoria).
2)   Perché se faccio una scena “introspettiva” ricarico relazioni e vantaggi
3)   Perché se produco buona fiction gli altri giocatori (master escluso) mi possono premiare con della fan mail, che potrà poi essere convertita in carte bonus.

Rapido, pulito, indolore.

Ed a prova di problemi sociali.
--
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Ivano P.

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[Recupero] System-0 ed i problemi sociali
« Risposta #2 il: 2009-12-03 21:00:09 »
Premetto che sebbene sia convinto che la regola zero sia effettivamente da superare, almeno per come è concepita ora non sono altrettanto convinto che tutto dello "stile di gioco" dei gdr classici sia da buttare.


Citazione
* suicidal: mette a rischio la vita del personaggio (la sua permanenza nella storia), con poche speranze di vittoria
* hard: mette a rischio la vita del personaggio con ragionevoli speranze di vittoria
* doable: mette a forte rischio la riuscita di una azione, forse compromette un “piano” ma molto difficilmente la vita del personaggio
* easy, man: mette a rischio la riuscita di una azione, non compromette la riuscita ultima del “piano” e non mette in gioco la vita del personaggio


Ma piace proprio perché da tale illusione, in un narrativista x potremmo forse ridurre a racconti un successo, racconti un insuccesso (e sarebbe comunque riduttivo).
Per dire sono certo che è capitato a tutti di trovarsi in situazioni irrilevanti ai fini della conclusione della missione tal dei tali (fate uno sforzo su) ma comunque piacevoli.

Sulla simulazione, c'è una ragione se odio e ho sempre poco amato il D20 :-p
Però non tutti i gruppi che ho conosciuto credevano candidamente nella riproduzione "realistica" di una realtà (per il primo periodo c' ho creduto, poi ho beccato un master che mi ha "punito" perché cercavo di fare gioco e sono passato ai live per parecchio).
Ma il lato piacevole rientra appunto nel lato tattico che nei gruppi che funzionano (con 2 di essi ci sono uscito tre sabati fa) non risente della regola zero.

Per le conclusioni finali non posso che esser d'accordo con te, pongo il dubbio solo sul pezzo di cui sopra.

Ezio

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« Risposta #3 il: 2009-12-03 22:06:24 »
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Ma piace proprio perché da tale illusione, in un narrativista x potremmo forse ridurre a racconti un successo, racconti un insuccesso (e sarebbe comunque riduttivo).


Quale narrativista X?
In Montsegur 1244 non conta pochissimo se hai successo o meno, in Annalise si testa solo per vedere quali sono le ripercussioni delle tue azioni, in Non Cedere al Sonno vedi se hai successo e a quale prezzo...
Non si può generalizzare.

PS: Nome vero in firma e profilo, per favore...
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Ivano P.

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« Risposta #4 il: 2009-12-03 22:19:52 »
Citazione
Quale narrativista X?


Uno che potrebbe esistere e molto probabilmente esiste.
Nel caso mi riferivo ad AIPS, ben sapendo di tralasciare aspetti del gioco (che finalmente provo domenica con una persona a caso :-p).
Ma credo o io di non esser stato chiaro o che tu mi hai frainteso, visto che non mi pare i tuoi esempi confutino la possibilità di applicare la mia generalizzazione.

Citazione
Non si può generalizzare.


E' quello che dicevo pure io infatti (oltre un certo limite ) perché a un certo punto si può scrivere quel che si vuole.

Ezio

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« Risposta #5 il: 2009-12-03 22:33:30 »
Con la differenza che mentre TUTTI i giochi a S0 funzionano nel modo descritto da Michele e producano danni orribili a meno di non beccare i semi-mitici "Gruppi che funzionano", tanto spesso citati, ma quando si inizia ad esaminarli attentamente si scopre che non sono poi così funzionali, coi narrativisti davvero non puoi generalizzare. Tu mi parli di AiPS, ma guarda che AiPS e solo un gioco fra tanti, tutti talmente diversi che anche chi gioco indie da anni si stupisce ogni volta che ne apre uno nuovo.
Al meglio l'effetto della regola 0 è farti credere che tutti i gdr siano, sotto sotto, uguali u.u
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Simone Micucci

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« Risposta #6 il: 2009-12-03 23:28:19 »
Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite][p]Al meglio l'effetto della regola 0 è farti credere che tutti i gdr siano, sotto sotto, uguali u.u[/p]


E lo fa talmente bene che quando ne vedono uno senza la regola 0 una critica frequenta è "ma questo non è un vero gdr". ^^
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Ivano P.

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« Risposta #7 il: 2009-12-04 00:33:06 »
Ok, passo indietro.
Sono d'accordo con tutto quello che ha scritto Gelli salvo come ha esposto una cosa e ho cercato di spiegare il perché.
Adesso posso essere poco chiaro io, non ci capiamo magari ok.
Ad esempio

Citazione
e producano danni orribili a meno di non beccare i semi-mitici "Gruppi che funzionano", tanto spesso citati, ma quando si inizia ad esaminarli attentamente si scopre che non sono poi così funzionali


Non l' ho messo in dubbio

Io mettevo in discussione il metodo di analisi facendo un esempio all'eccesso.
Si i giochi narrativisti sono tutti diversi, ma allo stesso modo possono esserlo tutti i giocatori classici del mondo (anzi di più).
Non è che la mia generalizzazione è giusta, sono entrambe "analiticamente irrilevanti" perché tralasciano tanto da poter essere usate come si vuole.
E ho motivato perché l' analisi non mi pareva corretta (senza per questo dire "la tesi è errata" ma riferendomi solo a un passo).

Mattia Bulgarelli

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« Risposta #8 il: 2009-12-04 01:10:02 »
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]ma allo stesso modo possono esserlo tutti i giocatori classici del mondo (anzi di più).

Eppure i comportamenti sono statisticamente uniformi.
(cfr. L'Ultimo Teorema Di Michele Gelli)
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Polpaccio

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« Risposta #9 il: 2009-12-04 01:12:01 »
Faccio una brevissima riflessione sul tema dei rapporti sociali.

Premesso che amo Rousseau e che "Il Contratto Sociale" è per me un testo di riferimento fondamentale, passo ad esaminare appunto il contratto sociale intercorrente in un gruppo di gdr a S0.
Possiamo avvicinarlo ad una forma di "Monarchia Elettiva con poteri assoluti sul gioco".

Tizio,Caio, Sempronio, etc. si ritrovano e decidono che giocheranno ad un GDR con R0 con Sempronio come GM. Gli altri saranno i Giocatori ("G" maiuscola).
Dunque "Sempronio (=GM) rules". Sempronio decide, ha la parola finale. Il bonus è quello che stabilisce Sempronio, il malus idem, etc.

Quando la situazione è stata stabilita, quando Sempronio ha emesso il suo editto per quanto Tizio e gli altri possano dire e fare, vale la parola di Sempronio.
Se Caio, ad esempio, continua a discutere sulla sua visione dei fatti?
Ebbene Caio viola il contratto sociale. Caio è un Giocatore ed accettando Sempronio come GM ha accettato la sua autorità assoluta.

Ovviamente non sto parlando di divertimento, ma mi riferisco solo ai rapporti sociali.

Ivano P.

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« Risposta #10 il: 2009-12-04 02:03:30 »
Citazione
Eppure i comportamenti sono statisticamente uniformi.
(cfr. L'Ultimo Teorema Di Michele Gelli)


Lo sai l'esempio dei due polli no? Riguardo la statistica.
Ad esempio non credo che due solo perché giocano narrativista vanno d'accordo e giocano bene assieme automaticamente.
Mi viene in mente una ragazza che masterizzavo con regola 0 e tutto appassionata di fumetti yaoi che faceva un elfo maschio e s'è fatta una tresca con un elfo png, ora tu metti questa situazione nelle 4 opzioni messe da Gelli.

Ripeto: AIPS da meno responsabilità e potere a uno dei partecipanti e riduce gli attriti, questo non lo metto in dubbio.

Moreno Roncucci

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« Risposta #11 il: 2009-12-04 02:22:30 »
Sarebbe il caso che chi entra in questa discussione lo facesse con cognizione di causa, cioè con un AMPIA casistica di gioco, SIA con giochi forgiti, sia con giochi "tradizionali". Altrimenti è solo aria fritta e sventolare di bandiere, o il chiudersi in campi di "appartenenza", non una vera discussione.

Questo è vero sempre, ma in particolar modo nelle discussione come questa basate su un effetto emergente ed osservabile in gioco, ma che non si vede assolutamente dalla semplice lettura di un manuale...

PS: "Grifone",  metti il tuo nome in firma, per piacere. Per i dettagli leggi il regolamento, il link è nella mia firma.
« Ultima modifica: 2009-12-04 02:22:50 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Polpaccio

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« Risposta #12 il: 2009-12-04 03:16:19 »
Chiedo venia se non ho portato esperienze di Actual play ma ho semplicemente espresso una delle basi filosofiche della mia esistenza.
Sarei comunque curioso di sapere se ero uno di quelli che parla senza cognizione di causa. :)

Mauro

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« Risposta #13 il: 2009-12-04 10:03:40 »
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Mi viene in mente una ragazza che masterizzavo con regola 0 e tutto appassionata di fumetti yaoi che faceva un elfo maschio e s'è fatta una tresca con un elfo png, ora tu metti questa situazione nelle 4 opzioni messe da Gelli

Devo fare qualche ipotesi, ma... easy, man: mette a rischio la riuscita di una azione [la tresca], non compromette la riuscita ultima del “piano” [se il PNG non può influenzare tale riuscita o se comunque non la metterebbe a rischio per il tentativo del personaggio] e non mette in gioco la vita del personaggio [se il PNG non cercherebbe di uccidere il PG per la tresca].
Per capire in quale metterla bisognerebbe sapere di più (vedi le note tra le quadre), e avere solo quattro categorie magari sarà una semplificazione, ma non mi pare impossibile da classificare in una di quelle.

[Recupero] System-0 ed i problemi sociali
« Risposta #14 il: 2009-12-04 10:33:32 »
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Ripeto: AIPS da meno responsabilità e potere a uno dei partecipanti e riduce gli attriti, questo non lo metto in dubbio.

in cosa il potere di un giocatore di AiPS è minore rispetto a un giocatore di Parpuzio e di cosa viene deresponsabilizzato?

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