Autore Topic: Le gratificazioni dell'essere master (deriva da: Master a pagamento)  (Letto 1284 volte)

Riprendo la deriva iniziata qui (Master a pagamento), riguardo i diversi tipi di gratificazione del fare il master.

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Prima, una breve premessa, a costo di sembrare il solito carabiniere di turno:
generalmente io sono estremamente restio ad aprire topic in Sotto il Cofano, sia perchè difficilmente ho cose da dire in materia di BM, sia perchè tendono a finire inevitabilmente in OT o peggio in flame. Stavolta ho deciso di essere fiducioso nell'autodisciplina di ciascuno, quindi l'ho aperto.

Tuttavia, visti i precedenti (e visto il Regolamento del forum) chiedo inderogabilmente a tutti di scrivere soltanto se hanno degli Actual Play da citare a supporto delle proprie idee. Quindi niente teoria senza pratica, solo interventi coerenti che siano nati dal gioco giocato. Chiederò ai moderatori la cancellazione (o lo spostamento) di tutti i post che non rispettano questo principio.

E, a scanso di equivoci, questo NON è ne un topic di polemica "tradizionali VS resto del mondo".

Quindi, finchè discutete civilmente soltanto dei vari tipi di gratificazione che il master trae dall'hobby (in tutte le sue componenti, inclusa la preparazione) e portate degli Actual Play a supporto delle vostre idee, non vedo l'ora di leggere i vostri commenti. ;-)

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Inizio quotando il mio post che volente o nolente, nonostante le avvertenze finali, ha fatto partire l'Off Topic. Pregherei gli altri utenti che vogliono ripartire dal proprio intervento di fare lo stesso (ognuno sia responsabile del proprio OT, che è più educativo ;-)

Citazione
[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]
Citazione
[cite]Autore: il mietitore[/cite][p]o costruire avventure lo trovo divertente, ed è anche per questo che mi piace masterare. Se mi faccio pure pagare... mah, figata, però sarebbe solamente un prendere per il culo gli altri.[/p]
[p]Infatti, perfetto.
E se, un giorno, preparare le avventure smettesse di divertirti (presupponendo che non si vuole cambiare gioco)?
O semplicemente smetti, oppure ti "fai bastare" (in senso lato) un altro tipo di gratificazione: (1) per esempio la gratificazione di tipo sociale ("Lo faccio perchè ci sono i miei amici e voglio stare in compagnia, nonostante non mi diverta"), (2) la gratificazione legata al controllo ("Lo faccio perchè mi piace avere controllo sul divertimento e sul gioco degli altri", questa nella mia esperienza è la più difficile da fare ammettere) oppure (3) la gratificazione di tipo economico: ti fai pagare, appunto.[/p][p]Questo a prescindere dalle discussioni "morali" sui vari punti, che in questo luogo preferirei evitare. Stavo soltanto elencando le possibilità, rimanderei ad un altro topic le spiegazioni sulle possibili alternative e soluzioni a questo "stallo del master".[/p][p]Nella mia esperienza, ho visto più spesso la (1) o la (2). Ma anche la (3), in effetti è... "Logica", come soluzione. La capisco, anche se non la condivido (anzi, la trovo proprio alienante, come situazione interna ad un gruppo di amici... Ma tant'è).[/p]


Detto questo, inizio rispondendo all'evento di Umile SIRE che mi ha seguito:

Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]dimentichi la gratificazione dovuta allo svolgere con successo un lavoro tutt'altro che facile grazie propria esperienza e abilità.

Onestamente, questa per me rientra nel "normale" piacere che trae dal gdr non solo un master ma anche un qualsiasi giocatore: contribuire attivamente in maniera positiva alla riuscita della partita, creare divertimento per tutti (per esempio, in AiPS molte meccaniche sono messe li anche per incoraggiare proprio questo, come la Fanmail).
Per me questo è "divertente", una parte importante dell'attività ludica. Se trovi appagamento da quello, non devi cercarlo altrove.
Un master che trova gratificazione dal creare divertimento per gli altri... E' di per se giusto, e per me rientra nel più sano e normale modo di vivere l'hobby del gdr. Semplicemente, il master contribuisce al divertimento di tutti, ma con strumenti diversi rispetto agli altri giocatori.

Il problema, è che il confine tra "gratificazione dovuta al successo" (cioè nel divertire gli altri e nel condividere un'esperienza ludica) e "gratificazione dovuta al controllo" (cioè avere un ruolo dominante e esclusivo nella creazione del divertimento degli altri - a volte presunto divertimento) può diventare estremamente labile e difficile da stabilire e percepire.

Poichè non c'è discussione di teoria senza Actual Play, prendiamo un caso pratico che cito spesso: campagna di Mutant&Mastermind 2a edizione, in cui partecipavo come giocatore. Un anno e mezzo di durata, con circa una sera di gioco ogni dieci giorni.
Lo cito proprio "a scanso di equivoci", poichè è un regolamento tradizionale ma "virtuoso" che implementava già alcune buone abitudini prese da qualche altro sistema di gioco più innovativo (dalla regia mi dicono FATE).
(quindi, no, non c'è intento polemico nell'ambito tradizionali VS resto del mondo. Sto parlando di PARTITE non di REGOLAMENTI).

Tornando al gioco giocato...
Il GM faceva praticamente tutto lui: aveva una sua storia, una serie di eventi prestabiliti che DOVEVANO succedere (e noi ce ne accorgevamo), faceva lui le nostre schede (con la scusa che il regolamento è complesso, che di per se è anche vero) e a volte stabiliva per deus ex machina i "cambiamenti" nei poteri e nelle capacità dei nostri personaggi. Inoltre noi scrivevamo i BG dei personaggi, che però erano "veri fino a prova contraria": con un sacco di escamotage (amnesie, viaggi nel tempo, trasformazioni di realtà...) finiva quasi sempre che il passato che noi avevamo immaginato per il nostro eroe (e che tentavamo di includere nella fiction) era falso e quasi del tutto superfluo.
Come prova del 9, praticamente NON ci dava Hero Point (che in MnM sono lo strumento che hanno i giocatori per "violare le regole" in un certo senso, cioè fare gli eroi), tanto per chiarire che così ci impediva di inserire i nostri contributi alla partita anche attraverso le meccaniche che MnM avrebbe predefinito per questo.

Questo ci divertiva? Onestamente: a tratti sì. Ma quando questo non succedeva, quando noi protestavamo su certe scelte (per esempio se volevamo costruirci da soli i nostri eroi) o quando eravamo annoiati alle sessioni, il GM acconsentiva ma appariva evidentemente rattristato e a tratti un poco frustrato.

Ricapitoliamo: il GM aveva una posizione nettamente predominante nell'inserimento dei contenuti all'interno del gioco (che nella sua testa pensava di utilizzare egregiamente per divertirci al massimo) mentre i nostri contributi, quando possibili, erano sempre subordinati al suo arbitrio più o meno direttamente (e quasi sempre resi insignificanti).

...Questo, è un GM che trae gratificazione dal creare divertimento per gli altri, o dal controllo sul divertimento degli altri?
La seconda. Controllo.
Perchè, se fosse una gratificazione legata al semplice successo nella creazione di contributi per la partita, non precluderebbe la possibilità agli altri partecipanti (i giocatori) di creare contributi l'uno per l'altro, anche soltanto dall'interno della fiction con le azioni dei propri personaggi.

Invece, questo GM vuole essere L'UNICO a creare divertimento per noi. Ciò che lui crea è per noi "intoccabile", l'unica nostra possibile fonte di divertimento, a meno di non provocargli dispiacere. Quindi, sì, trae gratificazione dal controllo.

Con questo, non voglio stabilire a priori se sia sempre bene o sempre male trarre gratificazione principalmente dal controllo sui propri amici in un gioco. Io, personalmente, mi sono dato una risposta, e lascerei a ciascuno il compito di fare lo stesso tramite la propria coscienza.
« Ultima modifica: 2010-02-04 16:17:06 da Paolo Davolio »
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Mattia Bulgarelli

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Citazione
[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]generalmente io sono estremamente restio ad aprire topic in Sotto il Cofano, sia perchè difficilmente ho cose da dire in materia di BM,

OT: Non è che "Sotto Il Cofano" si debba parlare SOLO in termini di BM.
Puoi specificare che vuoi approfondire un aspetto "tecnico" di un certo gioco, e se compaiono termini che non capisci, Basta ChiedereTM!

FINE OT PER CARITA'!
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Matteo Suppo

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Actual play: L'avevo già scritto in occasione di un altro thread, ma ho fatto il narratore a mondo di tenebra in un paio di cronache e qualche one-shot. Il sistema utilizzato era sostanzialmente free-form improvvisato. Mi preparavo delle idee per delle scene (non tutte erano bang, ahimè) e poi guidavo cercando di "sentire" come stava andando la giocata.

I giocatori non si sono mai lamentati di railroad (almeno non in mia presenza), e invece mi facevano i complimenti, al punto che nessun altro si sentiva "in grado" di fare il master. A quel punto della mia storia personale, ero di fatto l'alpha di un piccolo gruppetto di nerd che viveva tra giochi di ruolo freeform e skateboard (sì, un gruppetto di nerd strano). Poi arrivò una ragazza e vabbeh, questa è un'altra storia.

La maggiore gratificazione che avevo in quel periodo era senza dubbio la posizione che avevo all'interno del gruppo. Infatti le giocate non mi soddisfacevano mai. MAI! I giocatori sembravano soddisfatti, ma io volevo di più, perché giravano sui forum le leggende metropolitane dei master che ti facevano paura quando facevano una storia horror (da me si rideva, invece). Avevo sicuramente manie di perfezionismo, come ogni Bravo Master che si rispetti.

Diciamo che la cosa migliore che mi è successa, a livello ludico e personale, è stata perdere gli amici di quel tempo. Non sto scherzando. Ero l'alpha di un gruppo (o quantomeno credevo di esserlo!) in quanto investito del potere supremo del narratore, e non per veri e propri meriti. Per cui i rapporti erano abbastanza falsi, e me ne sono accorto grazie alla contaminazione esterna di quella ragazza, che è stata più o meno la causa della fine delle nostre escursioni ludiche. Mi sono reso conto che in quanto amicizia sia loro che io lasciavamo molto a desiderare (io mi sono messo con lei dopo che si era lasciata con uno del gruppo, e lui non l'ha presa bene).

In ogni caso devo dire una cosa, delle giocate fatte in quel periodo, non ricordo molto. Ricordo che stavamo seduti in cerchio, con me al centro in piedi, unico pirla che non voleva la poltrona. Era assolutamente Master-centrica, come tipologia di giocata, e tuttavia non ricordo problemi. Solo la mia insoddisfazione. Quindi no, non mi divertivo a fare il master, ma io ERO il master, era quello che dovevo fare in quanto tale. E godevo dei vantaggi di essere al centro dell'attenzione, che era quello che mi interessava davvero. In quel periodo avevo un ego mostruoso, facendo il master, andando in skateboard e ballando breakdance.

Scusate l'esposizione un po' sconclusionata, ma sono in acido musicale ò_O
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Ezio

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  • Ezio Melega
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Posso dirti che, cambiando i dettagli, quest'esperienza è enormemente comune?

Lo vedo tutti i giorni: una buona parte di quelli attorno a me che ancora fanno i master coi giochi a S0 sono profondamente ingranati in questo meccanismo. Io stesso ero nella situazione che descrivi (tranne lo skateboard e la breakdance. Sono un ciccione buontempone con una dignità, IO!)
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

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