Riprendo la deriva iniziata qui (
Master a pagamento), riguardo i diversi tipi di gratificazione del fare il master.
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Prima, una breve premessa, a costo di sembrare il solito carabiniere di turno:
generalmente io sono estremamente restio ad aprire topic in Sotto il Cofano, sia perchè difficilmente ho cose da dire in materia di BM, sia perchè tendono a finire inevitabilmente in OT o peggio in flame. Stavolta ho deciso di essere fiducioso nell'autodisciplina di ciascuno, quindi l'ho aperto.
Tuttavia, visti i precedenti (e visto il Regolamento del forum) chiedo inderogabilmente a tutti di
scrivere soltanto se hanno degli Actual Play da citare a supporto delle proprie idee. Quindi niente teoria senza pratica, solo interventi coerenti che siano nati dal gioco giocato. Chiederò ai moderatori la cancellazione (o lo spostamento) di tutti i post che non rispettano questo principio.
E, a scanso di equivoci, questo NON è ne un topic di polemica "tradizionali VS resto del mondo".
Quindi, finchè discutete civilmente soltanto dei vari tipi di gratificazione che il master trae dall'hobby (in tutte le sue componenti, inclusa la preparazione) e portate degli Actual Play a supporto delle vostre idee, non vedo l'ora di leggere i vostri commenti. ;-)
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Inizio quotando il mio post che volente o nolente, nonostante le avvertenze finali, ha fatto partire l'Off Topic. Pregherei gli altri utenti che vogliono ripartire dal proprio intervento di fare lo stesso (ognuno sia responsabile del proprio OT, che è più educativo ;-)
[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite][cite]Autore: il mietitore[/cite][p]o costruire avventure lo trovo divertente, ed è anche per questo che mi piace masterare. Se mi faccio pure pagare... mah, figata, però sarebbe solamente un prendere per il culo gli altri.[/p]
[p]Infatti, perfetto.
E se, un giorno, preparare le avventure smettesse di divertirti (presupponendo che non si vuole cambiare gioco)?
O semplicemente smetti, oppure ti "fai bastare" (in senso lato) un altro tipo di gratificazione: (1) per esempio la gratificazione di tipo sociale ("Lo faccio perchè ci sono i miei amici e voglio stare in compagnia, nonostante non mi diverta"), (2) la gratificazione legata al controllo ("Lo faccio perchè mi piace avere controllo sul divertimento e sul gioco degli altri", questa nella mia esperienza è la più difficile da fare ammettere) oppure (3) la gratificazione di tipo economico: ti fai pagare, appunto.[/p][p]Questo a prescindere dalle discussioni "morali" sui vari punti, che in questo luogo preferirei evitare. Stavo soltanto elencando le possibilità, rimanderei ad un altro topic le spiegazioni sulle possibili alternative e soluzioni a questo "stallo del master".[/p][p]Nella mia esperienza, ho visto più spesso la (1) o la (2). Ma anche la (3), in effetti è... "Logica", come soluzione. La capisco, anche se non la condivido (anzi, la trovo proprio alienante, come situazione interna ad un gruppo di amici... Ma tant'è).[/p]
Detto questo, inizio rispondendo all'evento di Umile SIRE che mi ha seguito:
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]dimentichi la gratificazione dovuta allo svolgere con successo un lavoro tutt'altro che facile grazie propria esperienza e abilità.
Onestamente, questa per me rientra nel "normale" piacere che trae dal gdr non solo un master ma anche un qualsiasi giocatore: contribuire attivamente in maniera positiva alla riuscita della partita, creare divertimento per tutti (per esempio, in AiPS molte meccaniche sono messe li anche per incoraggiare proprio questo, come la Fanmail).
Per me questo è "divertente", una parte importante dell'attività ludica. Se trovi appagamento da quello, non devi cercarlo altrove.
Un master che trova gratificazione dal creare divertimento per gli altri... E' di per se giusto, e per me rientra nel più sano e normale modo di vivere l'hobby del gdr. Semplicemente, il master contribuisce al divertimento di tutti, ma con strumenti diversi rispetto agli altri giocatori.
Il problema, è che il confine tra "gratificazione dovuta al successo" (cioè nel divertire gli altri e nel condividere un'esperienza ludica) e "gratificazione dovuta al controllo" (cioè avere un ruolo dominante e esclusivo nella creazione del divertimento degli altri - a volte presunto divertimento) può diventare estremamente labile e difficile da stabilire e percepire.
Poichè non c'è discussione di teoria senza Actual Play, prendiamo un caso pratico che cito spesso: campagna di Mutant&Mastermind 2a edizione, in cui partecipavo come giocatore. Un anno e mezzo di durata, con circa una sera di gioco ogni dieci giorni.
Lo cito proprio "a scanso di equivoci", poichè è un regolamento tradizionale ma "virtuoso" che implementava già alcune buone abitudini prese da qualche altro sistema di gioco più innovativo (dalla regia mi dicono FATE).
(quindi, no, non c'è intento polemico nell'ambito tradizionali VS resto del mondo. Sto parlando di PARTITE non di REGOLAMENTI).
Tornando al gioco giocato...
Il GM faceva praticamente tutto lui: aveva una sua storia, una serie di eventi prestabiliti che DOVEVANO succedere (e noi ce ne accorgevamo), faceva lui le nostre schede (con la scusa che il regolamento è complesso, che di per se è anche vero) e a volte stabiliva per deus ex machina i "cambiamenti" nei poteri e nelle capacità dei nostri personaggi. Inoltre noi scrivevamo i BG dei personaggi, che però erano "veri fino a prova contraria": con un sacco di escamotage (amnesie, viaggi nel tempo, trasformazioni di realtà...) finiva quasi sempre che il passato che noi avevamo immaginato per il nostro eroe (e che tentavamo di includere nella fiction) era falso e quasi del tutto superfluo.
Come prova del 9, praticamente NON ci dava Hero Point (che in MnM sono lo strumento che hanno i giocatori per "violare le regole" in un certo senso, cioè fare gli eroi), tanto per chiarire che così ci impediva di inserire i nostri contributi alla partita anche attraverso le meccaniche che MnM avrebbe predefinito per questo.
Questo ci divertiva? Onestamente: a tratti sì. Ma quando questo non succedeva, quando noi protestavamo su certe scelte (per esempio se volevamo costruirci da soli i nostri eroi) o quando eravamo annoiati alle sessioni, il GM acconsentiva ma appariva evidentemente rattristato e a tratti un poco frustrato.
Ricapitoliamo: il GM aveva una posizione nettamente predominante nell'inserimento dei contenuti all'interno del gioco (che nella sua testa pensava di utilizzare egregiamente per divertirci al massimo) mentre i nostri contributi, quando possibili, erano sempre subordinati al suo arbitrio più o meno direttamente (e quasi sempre resi insignificanti).
...Questo, è un GM che trae gratificazione dal
creare divertimento per gli altri, o dal
controllo sul divertimento degli altri?
La seconda. Controllo.
Perchè, se fosse una gratificazione legata al semplice successo nella creazione di contributi per la partita, non precluderebbe la possibilità agli altri partecipanti (i giocatori) di creare contributi l'uno per l'altro, anche soltanto dall'interno della fiction con le azioni dei propri personaggi.
Invece, questo GM vuole essere L'UNICO a creare divertimento per noi. Ciò che lui crea è per noi "intoccabile", l'unica nostra possibile fonte di divertimento, a meno di non provocargli dispiacere. Quindi, sì, trae gratificazione dal
controllo.
Con questo, non voglio stabilire a priori se sia sempre bene o sempre male trarre gratificazione principalmente dal controllo sui propri amici in un gioco. Io, personalmente, mi sono dato una risposta, e lascerei a ciascuno il compito di fare lo stesso tramite la propria coscienza.