Autore Topic: Solipsist - Gioco  (Letto 54419 volte)

Marco Costantini

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Solipsist - Gioco
« Risposta #60 il: 2010-01-15 00:51:00 »
Sei ancora in casa Krall, nell'ampio disimpegno, pronto a tornartene a casa.
Mr. Krall è lì accanto a te, ancora sorridente dopo che vi siete accordati. Ha una mano poggiata sulla tua spalla e con l'altra ti stringe calorosamente la mano.
"Sono davvero felice della nostra chiacchierata, Celeste. E' stata inaspettata, ma molto piacevole. Ci risentiremo presto, giusto il tempo di farmi venire una buona idea. E se mi conosco un po', non ci vorrà molto" dice facendo l'occhiolino, piuttosto divertito.
"Ed ora ti lascio. Scommetto che hai cose migliori da fare che restare a parlare con un vecchio come me".
In quel momento un domestico in livrea richiama l'attenzione di Albert.
"La signorina Neri è ai cancelli, signore".
Albert alza le sopracciglia, in un divertito moto di sorpresa.
"Tempismo perfetto" dice soddisfatto.
"Lascia fare Alfredo, la accolgo io mentre accompagno questo giovanotto alla porta" continua rivolto al maggiordomo.
E così insieme attraversate il lungo corridoio verso la porta.
Albert ti saluta ancora e proprio mentre lui poggia la mano sulla porta per farti uscire, suona il campanello.
Albert ti fa ancora l'occhiolino e ti sussurra "A presto" aprendo.
Dall'altra parte della porta attende una bella donna, piuttosto elegante, in tailleur gessato nero e tacchi piuttosto bassi. Ha lucidi capelli neri raccolti graziosamente sulla nuca e tenuti fermi da uno spillone argentato.
Quando la porta si apre le sue labbra, carnose e di un rosso piuttosto scuro, si dischiudono in un bel sorriso. Ai tuoi occhi è evidente come intorno a lei ci sia un alone scuro, un'ombra (o "Ombra") che sembra catturare la poca luce della sera.
"Buona sera Albert. Non sapevo avessi ospiti". Poi, guardandoti continua "E che ospiti! Un promettente cantante". E' di poco più alta di te e china appena il volto per avvicinarlo al tuo.
"E' un piacere...Celeste" ti dice cordialmente.
Albert, ancora sorridente, le prende la mano e la bacia, dopodiché, sempre tenendole la mano, la fa accomodare dentro mentre tu ti ritrovi fuori.
"Arrivederci di nuovo Celeste" conclude Krall prima di chiudere la porta.



Ok, scusa il ritardo MOSTRUOSO, ma non so perchè ero sicuro che tu dovessi ancora postare la tua risposta.
Forse l'Ombra mi sta incasinando il cervello :P
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Fabio Succi Cimentini

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« Risposta #61 il: 2010-01-15 01:04:50 »
Gh, non preoccuparti, attendevo con pazienza e timore :°D E l'Ombra è sempre in agguato.
Più che altro sto cedendo al sonno (ARGH!), ma faccio il prima possibile. Apro anche una nuova scena ?
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Marco Costantini

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« Risposta #62 il: 2010-01-15 01:13:06 »
Citazione
[cite]Autore: Tozzie[/cite]Apro anche una nuova scena ?

Sì, fai pure ciò che vuoi!
Di sicuro non mi aspettavo che tu irrompessi in casa Kralla fucili spianati per distruggere l'Ombra, quindi se nel frattempo vuoi dedicarti ad altro o cercare di affrontare la cosa diversamente...prego :)
Ma ora credo sia ilc aso si vada tutti a ninna, no? :P
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Fabio Succi Cimentini

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« Risposta #63 il: 2010-01-15 23:27:58 »
Apertura Scena

La stessa sera, Celeste entra rapidamente in casa e quasi spaventa il padre mettendogli le mani sulle spalle all'improvviso.
"Cosa..?" Sergio quasi tossisce per l'imprevisto.
"Neri." Il ragazzo ha un che di preoccupato; la risoluzione con Albert è stata ambigua, spera che il volpone non cerchi di manipolarlo. E soprattutto quella donna gli mette una certa inquietudine. "Ti dice qualcosa questo nome a lavoro, papà? Un nuovo partner di Krall? O in alternativa il numero di un buon investigatore non mi farebbe male." Una sorta di risolino nervoso, ma qui è tutto fuorchè leggero.


* * *

Un po' brusco ma ho scritto con una certa fretta, che domani probabilmente la giornata è tutta piena. Si inaugura la famigerata Scena Investigativa intanto :°D
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Marco Costantini

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« Risposta #64 il: 2010-01-16 19:21:37 »
Sergio si alza dalla poltrona e si gira di scatto, sovrastando Celeste.
Ha lo sguardo torvo di sempre e per un istante Celeste è convinto di ricevere un manrovescio.
Poi però i suoi occhi indugiano su quelli chiari e limpidi del figlio e quasi distoglie lo sguardo.
"Che accidenti ti prende" bofonchia.
"Lascia stare Krall. E' un uomo pericoloso. So che sua figlia ti piace" lo dice storcendo la bocca, in un misto fra un sorriso riuscito male e una smorfia di disgusto "ma è pur sempre la figlia di quell'uomo".
"E non ti darò nessun numero. Innanzitutto perchè non è che io abbia bisogno di servirmi di certa gente. E poi perchè tutti sanno chi è Beatrice Neri"; risprofonda sulla poltrona e attende che tu ti siede davanti a lui.
"Krall ha un figlio...malato. Un mezzo demente. Lo tiene in casa da una vita. Io non so nemmeno quanti anni abbia. Comunque non è che Krall lo tenga segreto o se ne vergogni: è cosa piuttosto risaputa. La Neri è la psico...psichiatra o roba così, che segue il figlio. Sta spesso da loro. Al cantiere i bene informati dicono che ha una stanza alla villa. E in molti dicono che il signor Krall e la "signorina" se la spassano usando la scusa del figlio malato".
Sergio fa una pausa in cui, accomodandosi meglio, prorompe in una sonora scoreggia.
"Già" continua evidentemente soddisfatto "quel bastardo è sposato, anche se la moglie vive praticamente all'estero. Ma non può venire allo scoperto, altrimenti rischia di perdere un bel po' del suo gruzzoletto".
"Ma questo non vuol dire nulla! Sta alla larga da Krall!" riprende, come ritornato in se.
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Fabio Succi Cimentini

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« Risposta #65 il: 2010-01-17 19:26:01 »
"Temo non sarà molto possibile. Almeno fin quando non sarò sicuro delle sue intenzioni. Ma grazie, papà: meglio di ogni investigatore." Sorride mentre va a dormire.
Questa Beatrice è un'incognita, ma finora Celeste non ha tanto su cui basarsi oltre l'impressione che sia qualcosa di inquietante. E il fatto che Diana non la conosca, nonostante dovrebbe fare parte della loro vita quotidiana quasi, è un'ulteriore stranezza.
Deve tenersi preparato però: per qualsiasi cosa.

* * *

Se appoggi framerei subito all'incontro Albert-popolo. Avevo pensato a un qualcosa con Diana prima ma non sono così sicuro :°
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« Risposta #66 il: 2010-01-19 13:47:03 »
Citazione
[cite]Autore: Tozzie[/cite]Se appoggi framerei subito all'incontro Albert-popolo. Avevo pensato a un qualcosa con Diana prima ma non sono così sicuro :°


Appoggio, ma con gustoso prologo.

"E quindi sei così convinto che quest'uomo voglia fare del bene da volerlo appoggiare fino a questo punto?" don Gabriele è davanti al grande portone della Chiesa e in qualche modo la posizione che assunto il suo copro ti suggerisce l'idea che quasi non voglia farti entrare.
Non è arrabbiato. Sembra, piuttosto, scontento.
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Fabio Succi Cimentini

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« Risposta #67 il: 2010-01-19 18:46:46 »
C'è stupore nel trovarsi don Gabriele, la persona da cui più ha imparato, davanti come a bloccargli la strada - ma Celeste non può farsi trascinare da altri dubbi, da troppi dubbi. C'è un momento per agire.
"Ho provato a fidarmi che almeno non faccia del male", dice tranquillamente. "E a fare in modo che debba scendere in campo a viso scoperto, a vedere chi siamo noi... cerco di essere la sua ombra, tutto qui." Stanno giusto allestendo un palchetto davanti alla Cattedrale, con furgoni bianchi e rumorosi e altri operai edilizi. Celeste guarda un attimo verso di là.
"Del resto, per andare su un terreno comune, ora siamo Davide davanti a Golia; ma qui ci portiamo davanti al cuore del gigante. Per ogni caso." Quanto parla complicato, e quanto vorrebbe aprirsi e chiedere a don Gabriele di fidarsi, o di consigliarlo. Ma è qualcosa che deve prendersi sulle proprie spalle, e poi in mezzo a tutto c'è sempre Diana.
Trattiene il respiro.


Ho dovuto troncare per uscire di scatto, torno stasera tardi :°
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« Risposta #68 il: 2010-01-19 22:55:40 »
Citazione
[cite]Autore: Tozzie[/cite]Ho dovuto troncare per uscire di scatto, torno stasera tardi :°


E che problema c'è :)
Continua pure quando vuoi :)
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Fabio Succi Cimentini

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« Risposta #69 il: 2010-01-19 23:59:25 »
Fatto, ho copiato aggiungendo il resto! Ho mandato appunto un po' avanti.

C'è stupore nel trovarsi don Gabriele, la persona da cui più ha imparato, davanti come a bloccargli la strada - ma Celeste non può farsi trascinare da altri dubbi, da troppi dubbi. C'è un momento per agire.
"Ho provato a fidarmi che almeno non faccia del male", dice tranquillamente. "E a fare in modo che debba scendere in campo a viso scoperto, a vedere chi siamo noi... cerco di essere la sua ombra, tutto qui." Stanno giusto allestendo un palchetto davanti alla Cattedrale, con furgoni bianchi e rumorosi e altri operai edilizi. Celeste guarda un attimo verso di là.
"Del resto, per andare su un terreno comune, ora siamo Davide davanti a Golia; ma qui ci portiamo davanti al cuore del gigante. Per ogni caso." Quanto parla complicato, e quanto vorrebbe aprirsi e chiedere a don Gabriele di fidarsi, o di consigliarlo. Ma è qualcosa che deve prendersi sulle proprie spalle, e poi in mezzo a tutto c'è sempre Diana.
Trattiene il respiro.

E' lei che gli viene incontro, come se fosse apparsa dal nulla, un minuto scarso dopo - don Gabriele è tornato dentro mormorando qualcosa - con un sorriso strano in volto.
"Ti stai mettendo in un guaio strano, lo sai?"
"Pare che sia il mio mestiere", risponde piano - mentre la sola cosa che fa è posarle una mano sul capo. Un arruffamento di capelli, mentre pensa che avrebbe bisogno di lei, tanto - anche solo di sentirsi abbracciato e trattenuto dal cadere - ma qui in mezzo alla piazza, alle telecamere che arrivano, sente un certo pudore. Come a sentirsi ricordare che non è un angelo, c'è ancora qualcosa che lo trattiene.
"...spero che lo sia anche uscirne sempre illeso", aggiunge lei con una sorta di risolino amaro - o nervoso? Si posizionano intanto su due sedie in prima fila - stanno posizionando quelle più in fondo, quasi in uno sfoggio entuasiasta e carismatico di ricchezza - e lei lo tiene a un fianco dopo essersi seduti, proprio mentre le macchine fotografiche sono pronte. Forse tutto sta per cominciare.
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Marco Costantini

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« Risposta #70 il: 2010-01-24 12:46:33 »
Questo è probabilmente l'ennesimo noioso invito cui la famiglia De Medici non ha potuto sottrarsi.
Quando scende dalla lussuosa auto rigorosamente nera, la gente ha già gremito la piazza, ma la confusione è comunque piacevole.
Per una volta, sembra che le persone più umili e le benestanti si siano date uno stesso appuntamento. Certo, non mancano le smorfie ed i commenti dell'una e dell'altra parte, condite da varie occhiatacce, ma l'evento in sé potrebbe già significare qualcosa di importante.
Ed è proprio mentre Chiara percorre la piazza per andarsi a sedere nelle prime file con la sua famiglia che il suo sguardo incontra quello di una donna.
E' molto bella, con lunghi e lucidi capelli neri ben acconciati ed indossa un semplice abito nero che la fascia magnificamente.
Ma non sono questi particolari ad attirare maggiormente la sua attenzione.
E' piuttosto il fatto che, nonostante la splendida giornata di sole, la luce intorno a lei sembri affievolirsi, mentre una specie di alone sembra smuovere le cose, come fa l'asfalto sotto il sole.
Nessuno ovviamente sembra accorgersene, a parte lei.
Mentre gli occhi delle due si incrociano, l'Ombra le sorride amichevolmente, così come una giovane zia saluterebbe la sua nipotina preferita. Poi torna a voltarsi verso il palco, dove fra gli applausi sta salendo Albert Krall.


Ok, scena piuttosto tranquilla per introdurre Chiara.
Darei prima la parola ad Emanuele per vedere come risponde e se vuole, per aggiungere dettagli a Chiara (tipo...quanti anni ha?).
Da lì in poi si comincia sul serio :)





Forza dell'Ombra: 10
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« Ultima modifica: 2010-01-24 13:00:08 da Marco Costantini »
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Emanuele Borio

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« Risposta #71 il: 2010-01-24 22:09:09 »
La giovane ragazza cammina in mezzo ai riflettori, come al solito, con i ragazzi che la guardano con quello sguardo che le ha sempre creato emozioni contrastanti di piacere misto a disagio, e le ragazze che con i loro sguardi fissi trasmettono invidia e ostilità, ma lei non si è mai data per vinta di questo, è consapevole che basta conoscerla per trovarla simpatica. Ha appena 18 anni, compiuti la settimana scorsa, e si sente tutto meno che adulta, cammina di fianco al padre, la figura oscura della sua vita, sempre impegnato a progettare la sua vita a propria immagina da dietro le quinte. Quanto vorrebbe che ci fosse sua madre, che non fosse morta, che fosse ancora lì a stringerle la mano guardandola nei suoi immensi occhi azzurro del cielo, rassicurandola come quando era piccola. Chiara è vestita elegante, come d'altronde le impone il padre ogni volta che deve uscire in pubblico, e questa volta è davvero curiosa di capire cosa sta succedendo. Mentre avanza per prendere posto in prima fila, si scosta i lunghissimi capelli color dell'ebano dal viso, e si riaggiusta gli occhiali da sole per evitare la luce. Rialza appena lo sguardo quando nota l'Ombra, una forza inquietante e aliena mascherata da essere umano, e le sorride amichevolmente, e per un attimo Chiara si sente benvoluta, e ne è felice, vorrebbe saperne di più su quella donna, ma al momento ha altre cose a cui pensare. Si siede in prima fila mentre il padre è già impegnato a dimenticarsi di lei e a stringere mille ipocrite mani.

Spero vada bene così, nel caso se devo aggiungere altro ditemelo che edito.
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Marco Costantini

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« Risposta #72 il: 2010-01-24 23:19:14 »
Ok, beccatevi questa:

Albert parla molto bene, anche per quel pubblico. Non è un politicante col suo linguaggio pieno di tecnicismi e parole vuote: sa farsi capire anche dalla gente semplice. E oggi è proprio a quel tipo di gente che deve rivolgersi.
A sedersi sono soprattutto le "personalità" del luogo, gli ufficiali, il sindaco; mentre il resto del popolino resta in piedi, attorno al palco o ascoltando in lontananza dai tavoli del bar lì accanto.
Albert pare convincente, credibile. Parla di come il quartiere tornerà a splendere, di quanti posti di lavoro si creeranno e delle possibilità di attirare nuovi affari in città. In fondo è un imprenditore, e non lo nasconde. Non tralascia il fatto che sicuramente questo progetterò gli frutterà molto. Ma è anche molto abile a descrivere gli incentivi che andranno a tutta la comunità. Non sciorina mai cifre: sa che sono fraintendibili, interpretabili e che in fondo non significano nulla per queste persone.
Domina il palco con molta presenza, muovendosi, guardando in faccia la gente mentre parla, accalorandosi.

Poi un urlo fra la folla:
"Figlio di puttana!" grida un uomo.
Poi un colpo, un'esplosione inaspettata quanto dirompente.
Albert Krall si accascia al suolo immediatamente, colpito al collo.

Negli istanti che seguono tutti si guardano intorno.
Diana scatta in piedi con l'evidente scopo di gettarsi sul palco.
E Beatrice Neri si gira ancora una volta verso Chiara, questa volta fissandola seria e preoccupata, come a volerle dire "fa qualcosa".
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Emanuele Borio

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« Risposta #73 il: 2010-01-24 23:31:51 »
Azz... FIGO!
Ci sta decisamente un cambio di realtà, e spero che Chiara sarà aiutata da Celeste, vista la potenza dell'Ombra :O

Cambio la realtà per salvare la vita di Albert Krall.
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Fabio Succi Cimentini

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« Risposta #74 il: 2010-01-25 03:23:13 »
Direi che la aiuto di sicuro! Comunque, Meme, specifica un attimo *come* cambiare la Realtà, in modo da potere capire come le Ossessioni e Limitazioni entrano in gioco.
Il manuale dice comunque When a Solipsist makes a Change another Solipsist (or Solipsists) may
choose to aid them
, quindi tu 'conduci' il cambiamento e io con Celeste lo appoggerò (o osteggerò se fai strani scherzi :P). Mi piace molto anche a livello di fiction, col mio povero lui/lei che scoprirà proprio nel momento teso di non essere l'unico letteralmente Visionario nella città.
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