Play by Forum > (Solipsist) PbF 1
Solipsist - Gioco
Fabio Succi Cimentini:
"Hai un momento per me?"
Dopo il che di stordente o comunque dubbioso causato dalla discussione con il Filo, Celeste non è così tanto in vena di giri di parole ironici: si trova davanti a Diana - diamine, anche vestita semplice quasi gli mozza il fiato - e vuole parlare con lei. Allora, mentre lei annuisce, le prende piano un polso e cammina per poco con lei. Si fermano nel mezzo di un corridoio.
Quello le chiede fa male a lui stesso, ma non riesce a trattenerlo. Pensare a come lei sia cambiata dopo la comparsa di un Ludovico sano ha solo contribuito a sollevare i dubbi di sempre.
"Diana... è da tanto che te lo vorrei chiedere." Nonostante tutto la guarda negli occhi. "Io non so leggerti nel cuore." Potrei, ma non vorrei mai farlo - è il pensiero. "Non so... cosa provi ora verso di me. Soprattutto dopo quella notte, ho ancora paura che qualcosa si sia incrinato. Che ti farò sempre paura in qualche modo." Questa volta però guarda verso il basso, è troppo teso.
Vorrebbe prenderle le mani ma ha timore di un altro rifiuto, un altro sguardo di orrore o terrore. "Aprimi i tuoi pensieri, ti prego."
Marco Costantini:
Diana guarda altrove.
"Quella sera ho avuto paura" dice in un sussurro.
"Ho davvero avuto paura di te. Di quello che sei e che...non capisco. C'ho pensato molto in questi giorni, soprattutto prima del concorso: cosa mi ha spaventata davvero? Se dovessi rispondere ora direi che non è stato tanto quel...quel tuo difetto fisico: sì, ammetto che sia stato...assurdo, per me. Ma è quello che hai fatti dopo, quello che hai fatto quando hai visto che non ci stavo. Tu hai...cantato. Assurdo, no? Hai cantato e per un istante ho...ho avuto una voglia pazza di saltarti addosso. Ed era...innaturale perchè un istante dopo quello che volevo era che tu te ne andassi".
Poi si volta verso di te e fissa i suoi occhi nei tuoi: capisci che è ancora spaventata a quel ricordo, insicura ed imbarazzata.
"Cos'è successo quella sera?" sussurra.
Fabio Succi Cimentini:
Celeste trasalisce: sapeva che questo momento doveva arrivare, ma non sarebbe mai stato pronto. E' il momento in cui il terrore di perderla affiora alla gola.
"Io... ho cercato di averti. Contro la tua volontà. Di... cambiare la tua mente." Non ha forza di dirle quello che, quello che può, anche perchè non saprebbe trovare la vera definizione: un angelo? Un mostro? "Ma non sono riuscito a farlo fino in fondo, ho esitato. Mi sono reso conto solo a metà di quello che ti stavo facendo." Quando ha capito che amandola non poteva farle questo. "Che dovevo fare qualcosa per te. Ricostruire tutto piano, a cominciare dal tuo sogno." Ma adesso lei potrà comprenderlo e perdonarlo? Credergli se le dicesse che più e più volte ha distrutto il mondo, creato uno nuovo, per lei?
"Mi dispiace", dice semplicemente. "Io sono innamorato di te, davvero... e vorrei riuscire a provartelo." Guarda in basso e cerca di fissarla negli occhi, ma ha paura che faccia troppo male; questo momento in cui è solo un giovane che pagherà per i suoi sbagli.
Marco Costantini:
Diana ti guarda e scuotendo la testa dice: "Che significa che hai cercato di cambiare la mia mente? Non...non capisco".
Fa un passo indietro, turbata.
Nel frattempo, Chiara:
Chiara rientra in casa e sale in camera sua.
Chiude nervosamente la porta alle sue spalle senza nemmeno accendere la luca e solo in quel momento si accorge che c'è qualcuno seduto sul suo letto.
"Adesso dovresti spiegarmi, signorina, per quale motivo mi hai lasciato morire su quel marciapiede" dice una giovane voce maschile.
Fabio Succi Cimentini:
Celeste scuote la testa, sapendo che si sta dannando da solo; ma... non può andare oltre, ora che la ama in modo tanto differente da come la desiderava prima. Ora vuole una persona da comprendere e guarire, e che possa fare lo stesso con lui. Anche a costo di farsi odiare di nuovo, per tentare piano di ricucire tutto.
"Io non sono una persona normale, Diana." Resiste alla tentazione di mordersi un labbro. "Sono un angelo o forse un qualcosa di mostruoso, che tu ci riesca a credere o no. E stavo per farti qualcosa di mostruoso, non lo posso negare. Quello che ha fatto tutto il pubblico al concerto, allinearti ai miei desideri." Si allontana di qualche passo - forse è quello che merita, ma in realtà sa solo sperando che sia lei ad avvicinarsi, a perdonarlo di ogni cosa. "E proprio il fatto che tu mi abbia odiato, il tuo terrore... vuol dire che non ho osato infliggerti tutto questo. Che mi sono fermato in tempo."
Perciò ora deve mettere tutto ad una situazione decisiva, per lui stesso. Per lei. "Io ti amo, Diana, ora per davvero. Non solo perchè mi affascini, anche perchè ho visto quando sei fragile o voglio poterti sostenere quando sei incerta. Per questo ho fatto tutto per proteggere i tuoi sogni, per evitare che crollassi. Ti chiedo di fidarti, se decidi di ricambiarmi." Ora muove di uno un passo verso di lei, tendendole una mano. "E... di perdonarmi per l'ultima volta. Altrimenti sparirò, se t'ho ferita troppo. Un battito di ali e sarò via."
Si morde davvero un labbro, ora. La fissa negli occhi, e i suoi quasi la implorano.
Diaaaaaaaaaaaaaaamine. Quasi frustrante scrivere questo, nel senso che è un bel po' di tensione ;_;
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa