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Solipsist - Gioco
Fabio Succi Cimentini:
Scusa se ho smorzato un attimo la tensione, con un esame di domani - sì, il Proficiency di giapponese ha abitudini bizzarre :D - finisco gli ultimi ripassi.
Domani pomeriggio finisco bene!
Fabio Succi Cimentini:
Anf, pardon ancora per il ritardo.
Il cuore batte troppo, per essere una questione di formalità.
E non lo è: da quella sera, da quando la sua possibilità di raggiungere un obiettivo - sia esso la perfezione o l'amore - ha perso la sua certezza e ogni esercitazione con Diana ha il suo peso, la settimana è stata un ritmo fin troppo teso e i nervi sono corde di violino quasi stridenti. La calma è andata via, la fiducia nelle proprie capacità vacilla, non quel battito del cuore ad avere vicino la ragazza - nonostante la tensione, gli sguardi di timore e fastidio, il calo di perfezione - e il desiderio di fare qualcosa per lei: almeno per la gloria, la sola cosa a cui può aiutarla ora se non si rovinerà tutto. E forse è andato tutto male perchè è stato egoista, o forse solo perchè è ancora in un mondo imperfetto.
Ed eccola, la disarmonia, nelle voci che sente oltre il muro. Nell'assalto a suo padre, che per un po' lo fa rimanere impotente - inosservato ascoltatore - a dirsi che non può fare nulla. Che di nuovo sono cose da risolvere. I doppi sensi su di lui fanno tornare il pensiero di quella notte e un singulto trattenuto. Poi però il fastidio è fin troppo: suo padre non merita tutto questo, ma soprattutto lui non merita di essere un oggetto di scambio per gentaglia egoista.
No, deve aggiustarli. Soprattutto aggiustare il padre. Allora esce.
Ha una camicia bianca - non la stessa che teneva semiaperta quando Diana gli aveva parlato del concorso - e una cravatta nera, pantaloni dello stesso colore. Così, punto, e niente soprabiti o orpelli: ha pure caldo. E c'è da dire che tutto questo continua a mantenerlo androgino, specialmente la durezza del volto.
"Papà, stasera avrai i soldi. E potrai evitare ogni fastidio." Li ignora, come meritano. "Solo... non abbassarti al loro livello." Perchè sei il padre di un angelo, pensa: per non sporcarti davvero, qualunque cosa tu mi abbia fatto finora.
"Glielo mostreremo, quanto valiamo."
Marco Costantini:
"Ma guarda, eccolo qui il tuo...ragazzo. Cazzo, ha più palle di te, Sergio" esclama la voce profonda, che appartiene ad un omone con una grossa pancia, tutt'altro che flaccida, con un faccione arrossato su cui spunta una barba nera e ispida.
"E questo la dice lunga sulle tue palle, eh Sergio?" continua la vocina stridula, appartenente ad un vecchio smagrito col viso butterato e deformato dalle rughe e con un evidente strabismo.
"Cos'è che farai stasera, signorina? Vai a trovare qualche vecchio pervertito per farti dare un po' di soldi? Non che la cosa ci dispiaccia, a quanto pare sei il nostro unico investimento per recuperare i soldi che il tuo vecchio ci deve. Ma...bhe, non mi vengono in mente molti modi con cui potresti avere quei soldi, ragazzino" dice il grassone.
"Già! Perchè non ci spieghi com'è che vuoi farli saltare fuori? Sembra interessante..." continua il vecchio.
Tuo padre non dice ancora nulla, ma non fatichi a leggere le sue emozioni. Ti sta guardando come qualcuno che vorrebbe dire a qualcun altro "non sono affari tuoi". Ma c'è altro. Capisci chiaramente che si sente in difficoltà, quasi in imbarazzo per averti coinvolto in questa cosa ed ancora di più perchè sei tu a doverlo tirare fuori dai guai.
Fabio Succi Cimentini:
Trattenere la rabbia è una cosa nuova per Celeste, perchè non l'aveva quasi mai provata fino a questo momento: allora il volto è più teso del normale, ma cerca di spostare tutto *dentro*, di metterlo nascosto, perchè non influisca su di lui. Specie sulla performance dopo, che questa volta non può sgarrare.
Allora cerca di essere serafico.
"Vi è mai importato da dove vengano? Sono soldi, tintinnano e state torturando un uomo per averne: vi basti sapere che li avrete. Niente omicidi, rapine o altri strozzinaggi, se vi consola." Non offre al padre un braccio a cui appoggiarsi, sa che lo imbarazzerebbe e si trattiene dal complicare ulteriormente la situazione.
"Anzi, se toglieste il disturbo e lo lasciaste tranquillo potrei finire di prepararmi e andare... al lavoro." Un lieve sospiro, mentre pensa alla tensione e ai dubbi che lo attendono. Questo è un ulteriore peso e un motivo per non fallire assolutamente. "Patti chiari, amicizia lunga?"
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Marco Costantini:
I due si guardano lanciandosi un'occhiata significativa. Il vecchio abbozza un ghigno tutt'altro che rassicurante e l'altro torna a puntarti gli occhi addosso, sorridendo come un Babbo Natale alcolizzato.
"Fantastico, fantastico! Lasciamo che il Mr, qui, faccia il suo show (ndr ovviamente è inteso nel classico modo di dire, non sanno nulla dello spettacolo) e vediamo cosa ne viene fuori. Se non ci sta prendendo per il culo riavremo i nostri soldi. Altrimenti avremo un altro paio di braccia da spaccare. In ogni caso ci va bene, direi" conclude con una risata cavernosa.
I due indietreggiano, il vecchio apre la porta per primo ed esce. Il grassone resta per un attimo a guardare te e tuo padre, ancora col sorriso sulle labbra poi esce e se ne va senza nemmeno degnarsi di chiudere la porta.
Ok, direi che puoi sia chiudere questa scena che aprire la nuova (che potrebbe essere direttamente il concorso o qualsiasi altra cosa tu ritenga importante).
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