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Solipsist - Gioco
Emanuele Borio:
Mentre scrivevo questo pezzo ascoltavo Iron Man dei Black Sabbath... È stata violenta l'influenza su ciò che scrivevo, credetemi. Per assorbirlo appieno, mettetela in sottofondo mentre leggete XD
Canzone
Chiara scende dalla Limo vertiginosa del padre, tanto lussuosa da risultare persino pacchiana, vestita in un abito da sera composto da minuscoli brillantini di cristallo, tenuti insieme da una maglia d'argento, che risplende come un lago ghiacciato sotto la luce della luna. Una bellissima collana argentata con incastonato uno zaffiro grande abbastanza da viverci una modesta vita in centro, e delle bellissime scarpette blu cobalto. Avanza come una First Lady verso di loro, compiendo ampie falcate sorridenti come il suo viso. Giunta dinnanzi al suo recente nuovo amico e quella che deve essere la sua fiamma, dice "Sì, diciamo che ho avuto il piacere di incontrarla. Ciao, Diana, congratulazioni per il concerto! Ho portato mio padre con me, così gli avvocati del diavolo avranno il loro d'affare e saranno sfamati, che dici? Ho fatto bene?" Le lancia un sorriso caldo e contagioso, stringendole la mano e dandole cordialmente due baci sulla guancia, poi fa lo stesso con Celeste. Dopo aver fatto ciò, rimane lì impalata, aspettando di essere invitata a entrare, e per ridurre l'imbarazzo finge di guardare il cortile. "Davvero un posto carino, complimenti".
Fabio Succi Cimentini:
:°°°D Meme, tì si fora.
Diavolo, e pensare che ha conosciuto Chiara all'apice della timidezza. Poi lolita da assalto, e ora una stupenda ragazza-lampada. Trattiene un sospiro a pensare che, se non si fossero riconosciuti a vicenda e promessi fratellanza reciproca, avrebbe terrore di lei.
Poi Celeste porge il braccio destro alla ragazza che lo fa impazzire. Esibisce un tentativo di faccia di bronzo, non proprio impeccabile. "Facciamo l'ngresso trionfale, allora?"
Emanuele Borio:
La forza scorre potente in quegli accordi Ò_Ò
Fabio Succi Cimentini:
Qui, con la sessualità repressa (e neanche troppo) che scorre, altro che Sabbath ci servono. Tonnellate di trip-hop e musica neeeeeeeera. O elettronica angelica, che per me funziona un sacco. Ma stiamo divagando :°D
Marco Costantini:
E così in breve siete seduti a tavola.
Don Gabriele è arrivato per ultimo ed ha parlato pochissimo, quasi cercando di evitare Celeste. Anche a tavola resta imbronciato.
Albert sembra invece piuttosto felice ed una volta che tutti siete seduti nel grande salone da pranzo, dice: "E' una gioia vedere così tanti ragazzi a questo tavolo: capita così di rado. E dire che non sono nemmeno un orco" continua sorridendo verso Diana, che ricambia con un sorrisetto dispettoso. Poi, abbassando il capo come per sistemarsi il tovagliolo sulle ginocchia biascica: "Mi spiace solo che mio figlio non possa essere qui...non si sente molto bene".
Ed è in quel momento che don Gabriele scatta. Fissa Krall senza nascondere l'odio e la sua voce e le sue parole sono talmente velenose da lasciare sorpreso perfino Celeste.
"Scommetto che l'ha rinchiuso anche stasera, vero Krall? Non sarebbe opportuno disturbare gli ospiti con la presenza di suo figlio, vero? E pretende di portare felicità all'intero quartiere, lei che non riesce a prendersi cura nemmeno di suo figlio, che si vergogna persino di lui?!" dice.
Un silenzio ghiacciato cala su tutti i commensali. Diana stringe forte la mano di Celeste sotto al tavolo, Albert sembra combattuto fra l'esplodere e lo sprofondare. Il signore deMedici, invece, scruta di traverso il prete, mantenendo il mento alto, in una smorfia di palese disprezzo.
Poi una voce rompe quel gelo. E' la voce di Beatrice, apparsa come dal nulla sull'uscio della porta del salone.
"E' interessante quello che ha detto don" dice calma.
"Lei quindi sa che qui dentro c'è un ragazzo che soffre. Pensa addirittura che sia segregato in casa dal padre" continua sempre mantenendosi pacata.
Don Gabriele la osserva socchiudendo gli occhi e per un istante la sua figura, sempre imponente, pare rimpicciolirsi di colpo.
"Lei sapeva tutto questo dunque. E mi dica, don: quante vole è venuto a confortare questo ragazzo? Lasci che sia io a rispondere: Mai!" conclude seria Beatrice.
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